sabato 26 settembre 2009

"LAIKA, IL COMUNE DIMOSTRA TROPPA COMPIACENZA"

26/09/2009 Il Nuovo Corriere di Firenze

leggi l'articolo

SILURI ALL'INCENERITORE ANCHE DA TAVARNELLE

26/09/2009 Il Nuovo Corriere di Firenze

leggi l'articolo

venerdì 25 settembre 2009

Democrazia chilometro zero


Il Laboratorio per un'altra San Casciano parteciperà all'incontro "Democrazia chilometro zero" per l’autogoverno che si svolgerà il 10 e l'11 ottobre 2009 alla comunità delle Piagge, Firenze.


Una nuova democrazia si diffonde nel paese al di sotto dei radar dei media e vista con diffidenza dai partiti. Chi la promuove si propone anche di aprire qualche breccia nelle istituzioni della rappresentanza a livello locale, ma il centro di gravità della sua azione è fuori, nella società, dove si creano alleanze basate su progetti concreti e sulle relazioni tra persone.
L’obiettivo è costruire una società solidale e conviviale che parta dalla salvaguardia e difesa dei beni comuni dall’invadenza del mercato e dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza, distanziandosi dalla ormai evidente subordinazione al mercato dei rappresentanti politici. Per fare questo si creano organizzazioni orizzontali, che decidono per consenso e promuovono dal basso progettualità ancorate ai territori locali ma nello stesso tempo universali, nell’epoca della grande crisi sociale e finanziaria, ambientale e democratica.

Anche quest’estate a San Casciano è mancata l’acqua: basta con i disservizi di Publiacqua

Anche quest’estate a San Casciano è mancata l’acqua: basta con i disservizi di Publiacqua.
L’acqua è un bene comune, una risorsa preziosa che deve essere gestita con efficienza e trasparenza e deve tornare sotto il controllo pubblico.

DOMANDA DI ATTUALITÀ SULLA CRISI IDRICA A SAN CASCIANO VAL DI PESA PREESENTATA DA LABORATORIO PER UN’ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA

Anche quest’estate nel nostro comune la carenza di acqua si è presentata in modo grave e allarmante, in primo luogo nel centro del capoluogo, nelle ultime settimane con pesanti conseguenze in vaste aree del territorio comunale.

L’acqua è mancata e manca tuttora, nonostante a inizio estate fosse stato propagandato sulla stampa il superamento delle problematiche legate all’approvvigionamento idrico.

Ci sembra che in questa situazione di emergenza Publiacqua non abbia garantito un’informazione trasparente e chiara.

In molte occasioni i cittadini non sono stati avvisati dei disagi che si sarebbero verificati, quando ci sono state comunicazioni si è fatto spesso riferimento genericamente a “gravi guasti sulla rete idrica”, o si è pensato che fosse sufficiente un messaggio di segreteria telefonica, lasciando i cittadini in uno stato di continua incertezza.

Publiacqua, come gestore del servizio, ha il compito di garantire ad ogni cittadino un servizio efficiente e, in ogni caso, ha l’obbligo di motivare adeguatamente le eventuali problematiche e i disservizi.

Questi problemi ci confermano ulteriormente la convinzione che una risorsa strategica come l’acqua deve rimanere pubblica, sotto il controllo partecipato della cittadinanza, e che si sia quindi sbagliato a trasformare Publiacqua in una Società per azioni.

PERCIO’ SI CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

  • in che modo pensano di poter intervenire su Publiacqua al fine di garantire ai cittadini un’informazione completa e tempestiva
  • se era stato previsto e predisposto un piano di azioni da compiere in caso di crisi idrica
  • qual è allo stato attuale la situazione rispetto all’approvvigionamento idrico sul territorio comunale 
  • quali sono le problematiche sulla rete richiamate da Publiacqua, se si tratta di guasti o carenze nella ristrutturazione e adeguamento degli impianti e reti di potabilizzazione e distribuzione idrica 
  • quali iniziative sono previste e in che modo pensano di poter intervenire rispetto a Publiacqua,  per far sì che venga potenziata l'attività di manutenzione ordinaria in modo da ridurre e possibilmente eliminare le perdite presenti sulla rete idrica sul territorio comunale 

Lucia Carlesi
Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista

22 settembre 2009

RIFIUTI, LAIKA, ACQUA: CARLESI ATTACCA

25/09/2009 Metropoli

leggi l'articolo

giovedì 24 settembre 2009

NIGERIANO CHIEDE "ASILO"

24/09/2009 La Nazione Firenze

leggi l'articolo

lunedì 21 settembre 2009

Rifiuti: è ora di voltare pagina

Il Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta al prossimo Consiglio comunale una mozione per chiedere interventi alternativi per una gestione e smaltimento dei rifiuti che tuteli la saluti, rispetti l’ambiente, sia economicamente vantaggiosa per i cittadini.


Gli inceneritori sono impianti ormai superati e dannosi per la salute.

L’inceneritore del Chianti previsto a Testi nell’area Sacci già gravemente compromessa per la presenza del cementificio, determinerebbe un ulteriore peggioramento della qualità ambientale e sanitaria del territorio

La raccolta differenziata con il sistema a cassonetto non permette di raggiungere neanche gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalle leggi vigenti.

Infatti il comune di San Casciano nel 2008 con il 42,72% di raccolta differenziata è al di sotto della percentuale minima prevista dalla normativa e questo comporterà un aumento dei costi per i cittadini.

In queste settimane è in discussione il nuovo Piano Interprovinciale Rifiuti, occorrono urgentemente scelte alternative. Possiamo concretamente fare a meno degli inceneritori. E non lo diciamo solo noi: nel Chianti si sono levate voci autorevoli per chiedere una svolta nella politica di gestione dei rifiuti.

Va avviata una seria campagna di riduzione a monte dei rifiuti e attivata la raccolta porta a porta secondo la strategia Rifiuti Zero: esperienze di molti comuni italiani, anche a noi vicini come Capannori, ci dimostrano che l’obiettivo “rifiuti zero” non è irrealizzabile, anzi. Si tratta di porsi il problema della produzione di rifiuti all’origine, dello sviluppo di una raccolta differenziata di qualità, della costruzione di una filiera nel trattamento dei rifiuti centrata sulla prevenzione, il riuso e il riciclo, che sviluppi l’occupazione, risani l’ambiente e abbatta i costi della tariffa.

La raccolta “porta a porta”rappresenta il primo strumento per rendere concreta questa prospettiva.

Questo sistema di raccolta dei rifiuti è vantaggioso per la comunità e per il singolo cittadino, sia sotto il profilo economico, inducendo una diminuzione dei costi e quindi una riduzione delle tariffe del servizio nei confronti degli utenti, sia per il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e pertanto in termini di maggiori garanzie per la salute.

Si ottengono alte percentuali di raccolta differenziata di qualità, si attiva un ciclo virtuoso per riciclare e riutilizzare i materiali, quindi la frazione residua è talmente scarsa da rendere economicamente non sostenibile la gestione di un inceneritore.

Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista propone al Consiglio comunale di aderire alla Strategia Rifiuti Zero e chiede una revisione del Piano Rifiuti: si deve bloccare la previsione dell’inceneritore a Testi, deve partire subito la raccolta “porta a porta”, unico modo per raggiungere nei prossimi anni gli obiettivi di raccolta differenziata previsti e non penalizzare i cittadini con una tariffazione più alta.

Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano chiede la convocazione in tempi brevi di un consiglio comunale sul tema “Rifiuti” affinché il Sindaco e la Giunta riferiscano sui programmi e gli interventi previsti per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e per discutere complessivamente delle strategie per una gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti nel comune di San Casciano e nel Chianti.

Oggi la difesa della salute, dell’aria, del suolo, dei beni comuni impone agli amministratori e ai partiti scelte politiche non più ambigue: dicano chiaramente se stanno dalla parte del sistema di incenerimento o di quello della salvaguardia ambientale, della tutela della salute e della riduzione della spesa dei cittadini.


Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista

21 settembre 2009

Politiche di accoglienza ed orientamento per i cittadini stranieri presenti nel territorio comunale


MOZIONE PRESENTATA DA LABORATORIO PER UN’ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA


Il tema dell’accoglimento dei migranti richiede l’attuazione di politiche complesse, a livello nazionale e sovranazionale. Queste politiche devono essere innanzitutto rispettose della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone.


La strada intrapresa dall’attuale maggioranza di governo, con la legge in tema di sicurezza recentemente approvata dal Parlamento italiano ed i respingimenti nel Mediterraneo, tende invece a comprimere i diritti individuali e ad equiparare di fatto immigrazione e criminalità, giustificando tali scelte con un’ossessione per la sicurezza e tramutando le paure che spesso si manifestano nei cittadini, specialmente in tempi di crisi come gli attuali, in rifiuto dell’altro. E’ stato introdotto il reato di immigrazione clandestina, punendo così la condizione individuale di migrante senza valido permesso di soggiorno, per il solo fatto di essere tale. Con ciò si cancellano o si riducono fortemente alcuni diritti fondamentali: il diritto a sposarsi ed avere una famiglia ed un’abitazione, il diritto alla salute, all’istruzione, al riconoscimento ed all’educazione dei figli.

Le tante critiche internazionali (l’Alto Commissariato ONU per i diritti umani, l’Agenzia per i Rifugiati UNHCR dell’ONU, l’Unione Europea, il Pontificio Consiglio dei Migranti) confermano che quello del governo italiano è un approccio ristretto e limitato, fondato su politiche di immigrazione più severe, su controlli alle frontiere, su respingimenti indiscriminati, mentre vengono tagliati i fondi per la cooperazione internazionale a favore dei paesi da cui proviene una buona parte dei migranti.

Il Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista ritiene che invece si debbano favorire l’accoglienza dei cittadini stranieri (regolari ed irregolari), il loro inserimento e la loro inclusione nel tessuto sociale e lavorativo, con l’obiettivo di costruire un modello civile di convivenza partecipata, senza forme di discriminazione.

A tale scopo il Gruppo chiede al Sindaco ed alla Giunta di San Casciano di sostenere iniziative pubbliche di incontro, di dialogo, di scambio e formazione culturali e professionali e di realizzare una rete di sportelli informativi, rivolta ai migranti, accessibile anche a stranieri privi di valido permesso di soggiorno, per diffondere e facilitare la conoscenza di base di aspetti igienico-sanitari, di legislazione del lavoro e delle condizioni di sicurezza per lo stesso, di formazione scolastica e professionale.
E’ importante che la rete sia diffusa sul territorio comunale, in modo da venire incontro a chi ha difficoltà a muoversi: per non appesantire i costi di gestione si propongono aperture degli sportelli in giorni ed orari diversificati. L’attività di questi sportelli comunali deve servire a garantire i diritti di cittadinanza sociale, indicati dalla legge della Regione Toscana n. 29 dell’8 giugno 2009. Il Gruppo richiede inoltre che venga potenziata la disponibilità e l’offerta del Comune di S. Casciano all’interno dei programmi nazionali dedicati alla tutela, all’accoglienza ed all’integrazione sociale di migranti che chiedano asilo politico e che hanno lasciato il paese di origine per guerre e conflitti etnici o perché perseguitati per motivi politici, ideologici o religiosi.


Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista

21 settembre 2009

Le ceneri del gassificatore di Testi

Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta al prossimo Consiglio Comunale una mozione per avere esaurienti risposte riguardo alle ceneri del gassificatore di Testi.

L’area di Testi vede la presenza di un gassificatore per lo smaltimento dei rifiuti, realizzato negli anni ’90, fermo dal 2001; in realtà anche negli anni in cui è stato attivo è stato un vero fallimento e rappresenta un caso emblematico di spreco di denaro pubblico e evidente incapacità di gestire impianti complessi con alto impatto negativo sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

Nello scorso luglio la Provincia di Firenze ha rilasciato autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di una centrale turbogas per la produzione di energia elettrica da 50 Mw alimentata a metano; l’impianto, proposto dalla società Volta srl verrà realizzato nell’area del cementificio Sacci, praticamente vicino al gassificatore.

Secondo la documentazione di studio di impatto ambientale presentata dal proponente la prima conseguenza del via ai lavori per la centrale a turbogas sarà quella di vedere la demolizione di alcuni silos che contengono ancora le ceneri del gassificatore, accumulate negli anni. Si tende a voler far passare la bonifica delle ceneri come una "contropartita ambientale" a favore della comunità locale.

La realtà ci sembra ben diversa: i volumi che verranno demoliti sono presumibilmente contaminati dalle ceneri che vi sono contenute e verranno riutilizzati, opportunamente frantumati, come sottofondazione o massicciata per la futura centrale: si tratterebbe allora di una “bonifica” impropria con grave rischio di contaminazione di suolo e falde.

Inoltre nei documenti successivi allo studio di impatto ambientale non si ritrova più traccia dello smaltimento delle ceneri che in realtà rappresentano un materiale altamente tossico perché proveniente dalla combustione di rifiuti.

Tutti i comuni prossimi all’area saranno comunque coinvolti dalle ricadute negative delle scelte impiantistiche previste in valle della Greve, sia dal punto di vista medico-sanitario sia dal punto di vista ambientale e sociale. Dal che deriva l’impegno alla vigilanza e alla attenzione per ciò che accade in tale area da parte di tutte le amministrazioni locali coinvolte.

Per questo si chiede all’Amministrazione di San Casciano di dare risposte chiare ed esaustive:

1.Sono già iniziate le operazioni di bonifica dei silos? E se sì, chi ha certificato la composizione delle ceneri, e quali sono i risultati delle analisi?

2.Se la bonifica è iniziata, chi la attua e in quale luogo vengono smaltite le ceneri?

3.Sono già iniziate le demolizioni? Se sì, qualcuno ha analizzato le scorie del silos contenenti le ceneri?

Su temi così importanti come la tutela della salute e del territorio, i cittadini hanno diritto ad avere un’informazione corretta e risposte esaurienti.


Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano - Rifondazione Comunista

21 settembre 2009

domenica 20 settembre 2009

Laika: dopo aver ottenuto la variante su misura la multinazionale Hymer riduce l’occupazione e batte cassa ai finanziamenti pubblici?

Il Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta al prossimo Consiglio comunale una domanda di attualità per chiedere chiarimenti sulle notizie apparse in luglio sulla stampa, secondo la quale LAIKA srl avrebbe chiesto nuove varianti di progetto, rinviando i tempi della realizzazione dell’industria.

La crisi del settore della camperistica connessa alla più generale crisi economica ha sicuramente modificato i presupposti e le analisi a suo tempo portati a giustificazione di questa operazione immobiliare, anche se l’azienda non lo vuole ammettere pubblicamente.
La situazione determinatasi a seguito della concessione in data 23 dicembre 2008 del permesso a costruire alla società LAIKA srl, alla quale ad oggi non risulta essere seguito alcun intervento o azione da parte della società è paradossale.

Colpisce la scarsa chiarezza e informazione esistenti presso l’opinione pubblica sulla reale situazione economica e imprenditoriale della società, per cui si sa del ricorso a Cassa Integrazione, a prepensionamenti, etc. ma non si hanno dati ufficiali e certi su tale situazione dell’occupazione, disegnata peraltro in maniera rosea in tutti gli atti ufficiali dell’azienda stessa.

In questo quadro si inserisce la notizia pubblicata dalla rivista Metropoli in data 31 luglio 2009 dalla quale si evincerebbe che l’azienda sembra intenzionata a richiedere una variante al progetto e a vincolare l’attuazione dell’intervento al reperimento di finanziamenti pubblici a fondo perduto, il tutto nell’assenza di informative o prese di posizione della amministrazione comunale in merito.

PERCIÒ SI CHIEDE ALLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Di informare il consiglio sulla reale situazione occupazionale di LAIKA srl alla data odierna, ossia quanti sono i dipendenti (operai, impiegati, dirigenti, interinali), e quanti di questi sono in mobilità o in Cassa Integrazione; ciò al fine di verificare la attendibilità delle ulteriori pretese che l’impresa sembra intenzionata ad avanzare.

Di informare altresì sulla esistenza o meno di contatti con la azienda da parte dei competenti uffici tesi alla determinazione di nuovi parametri della edificazioni o di nuove specifiche tecniche utili, visto che le notizie stampa parlano di un nuovo percorso autorizzativo già intrapreso.

Di informare infine il consiglio su quali siano gli atti o le determinazioni sulla base dei quali si dovrebbe favorire di nuovo questa impresa che non ha garantito e non garantisce niente dal punto di vista dei livelli occupazionali e su quali strumenti si pensi eventualmente di approntare (modifiche della convenzione o che altro) per garantire da eventuali ulteriori ripercussioni negative la forza lavoro attualmente impiegata, atteso che nella convenzione siglata con l’impresa non vi è neanche una parola in merito.

Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista

21 settembre 2009
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano