lunedì 14 marzo 2011

Presidio del popolo dell'acqua all'assemblea dei sindaci dell'Ato3





FIRENZE  - MERCOLEDI' 16 MARZO 2011 ore 09,00
PRESIDIO DEL POPOLO DELL'ACQUA PUBBLICA ALL'ASSEMBLEA DEI SINDACI ATO3 Medio-Valdarno
(Sede Provincia di Firenze - Sala Quattro Stagioni - Via Cavour N° 1 Firenze)



BOLLETTE PUBLIACQUA SpA - BASTA BALZELLI
(deposito cauzionale)

RESTITUZIONE IMMEDIATA SENZA SE E SENZA MA DI QUANTO LEVATO IN BOLLETTA AI CITTADINI UTENTI CON IL BALZELLO DEL DEPOSITO CAUZIONALE (stimiamo entrate addizionali nelle casse della SpA di oltre 20 Milioni di Euro). DANDO SEGUITO ALL'ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEI SINDACI DELL'ATO3 Medio-Valdarno LO SCORSO 17 DICEMBRE 2010 E AD OGGI ARROGANTEMENTE DISATTESO DA PUBLIACQUA SpA (restituzione immediata ai Cittadini)

 NO AD UN REGOLAMENTO DI FORNITURA PUNITIVO, CON DECORRENZA RETRATTIVA, E LA CREAZIONE DI UNA BLACK  LIST PER I CITTADINI/UTENTI DEBOLI E IN DIFFICOLTA'

http://www.acquabenecomunetoscana.it

Ex Fiat, si teme l'arrivo di Stefan o Lidl

La Nazione, 6 marzo 2011
Allarme per la chiusura della concessionaria: "La grande distribuzione svuoterà il centro"

Leggi l'articolo

15 Marzo: riunione aperta del Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua a San Casciano

Mar. 15 Marzo 2011, ore 21.00
SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (FI), RIUNIONE APERTA
Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua
Medio-Valdarno (ATO3/Publiacqua SpA)

Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua Medio-Valdarno organizza una riunione aperta il prossimo martedi 15 Marzo 2011, ore 21.00
presso il "CENTRO LOTTI" in piazza Vottorio Veneto in Loc. Mercatale Val di Pesa (Comune San Casciano VP - FI)

Proposta odg:

Iniziare un percorso per realizzare anche nel Chianti Fiorentino un presidio organizzato del Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua Medio-Valdarno

Informazione su balzello bollette Publiacqua SpA (anticipo cauzionale)

Campagna Referendaria "2 SI PER L'ACQUA BENE COMUNE" e Manif. Naz a Roma di sabato 26 marzo 2011

Link diretto news: http://www.acquabenecomunetoscana.it/spip.php?article13571

Nucleare: scacco matto a Fukushima

Mentre il Forum Nucleare spendeva 2 milioni di euro per presentare un'ingannevole campagna sul nucleare come una discussione da salotto tra una mossa di scacchi e l'altra; mentre il prof. Veronesi dichiarava che avrebbe dormito senza alcun problema con le scorie radioattive sotto il letto (non risulta al momento pervenuta l'opinione dei condomini); mentre Kikko Testa si sbracciava tra un dibattito e l'altro a spiegare le magnifiche sorti e progressive del nucleare (e del suo conto corrente da quando ha abbandonato l'ecologismo), la realtà, ancora una volta e con tutta la sua drammaticità, si premurava di spiegare cosa significa concretamente la scelta nucleare.

Il terremoto che ha stravolto il Giappone ha provocato un'esplosione dentro un reattore nucleare a Fukushima, provocando una nube radioattiva,  l'evacuazione di 140.000 persone e il ricovero immediato di oltre un centinaio di persone; nel frattempo, anche il sistema di raffreddamento di altri due reattori  dello stesso complesso nucleare dimostra anomalie non ancora risolte e foriere di ulteriori drammatiche preoccupazioni.

Di fronte a tale scientifica dimostrazione del fatto che le centrali nucleari sono intrinsecamente insicure, per cui ogni consesso civile dovrebbe fare l'unica scelta di buon senso possibile .
l' abbandono di una strada energetica obsoleta, insicura, diseconomica e pericolosa- riparte la campagna ideologica dei nuclearisti sulla base delle ormai vetuste dichiarazioni "da noi non potrebbe mai succedere" / "le nuove centrali non comporterebbero questi problemi"/ "e comunque in Giappone non è successo nulla di grave" etc. etc.

Non succederà certo un'inversione di rotta del Governo e dei poteri forti.

Ma quello che può succedere è la ribellione popolare a chi non esita a destinare 40 mld di euro per una tecnologia che rimette l'energia, la sicurezza e la democrazia nelle mani dei soliti noti.

Il popolo dell'acqua ha convocato per il prossimo 26 marzo a Roma una manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.

Sarà la manifestazione di quanti lottano per la vita e contro la sua consegna ai profitti dei mercati finanziari.

Dovrà essere il luogo dentro il quale anche l'opposizione antinucleare dimostri la propria capacità di presenza diffusa e reticolare, la propria radicale alternativa verso un modello energetico pulito, territoriale e democratico, il proprio insopprimibile desiderio di futuro per il pianeta, le generazioni presenti e future.

Tutte e tutti assieme, allegri e determinati, attivi per non divenire radioattivi, pronti a sommergere con tre valanghe di SI ai referendum della prossima primavera i poteri forti della privatizzazione dell'acqua e del ritorno al nucleare.

Tutte e tutti in piazza, perché tra la Borsa e la vita, abbiamo scelto la vita e la speranza di futuro.



Marco Bersani

Attac Italia

No all'election day, ricorriamo alla Consulta

Alberto Lucarelli, Ugo Mattei

Il dibattito sullo scandaloso rifiuto dell'election day ha sortito l'effetto di far emergere per un giorno sui principali media nazionali il fatto che i referendum verranno celebrati. Tale è stato il silenzio che ha accompagnato fin qui la nostra battaglia che ancora la scorsa settimana un esperimento su una classe universitaria di circa 200 studenti in giurisprudenza ci ha rivelato che soltanto dieci fra loro sapevano che si sarebbe votato sull'acqua. Il cammino verso il quorum è davvero difficile, anche se la campagna sta cominciando a decollare. Il Comitato «2 sì per l'acqua bene comune», per esempio, ha approntato un bellissimo «kit dell'attivista», scaricabile dal web e contenente materiali e informazioni essenziali per diffondere il nostro messaggio. Presto inoltre saranno disponibili bandiere referendarie da appendere ai balconi, una forma di diffusione del messaggio estremamente importante nel silenzio assordante dei media. Da questo punto di vista, ci sembra che perfino le un po' ambigue «invasioni di campo» di Di Pietro, che comunque gode di una visibilità mediatica che come movimento non abbiamo, abbiano comunque il pregio di far sapere che i referendum ci sono, cosa forse più utile, in questa fase, rispetto al rivendicarne la paternità.Occorre continuare a governare la campagna elettorale accogliendo i contributi di tutti in un cammino che deve trasformarsi in una grande marcia capace di coinvolgere cittadini di ogni estrazione e credo politico. Il dibattito sull'election day e sui soldi sperperati al fine di far saltare il quorum ci ha mostrato che il popolo sovrano è ancora capace di indignarsi. Non possiamo accontentarci di aver sollevato politicamente la questione. Si tratta ora di dare veste giuridica ad un'istanza di ragionevolezza che coinvolge tutti e che non può non vincolare il governo. Che fare?Forse ancora una volta quel grande bene comune nazionale che è la nostra Carta fondamentale può indicarci la via. Infatti, lo spreco non può essere parte di una discrezionalità politica e amministrativa. Quei 300 milioni potrebbero essere utilizzati per riparare i greti dei fiumi, evitando future catastrofi (con danni inestimabili). Ciò dimostra come la buona amministrazione abbia un potenziale moltiplicatore del valore dei denari pubblici che, come quei 300 milioni che vengono dalla fiscalità generale, appartengono a tutti i cittadini e non al ministro pro tempore. L' art. 97 della Costituzione introduce il principio del «buon andamento e dell'imparzialità» della pubblica amministrazione. In questa luce, sprecare 300 milioni è costituzionalmente ammissibile? Sprecarli poi per per un disegno di parte, quello di rendere invalido il referendum, è ancora più grave e dimostra la totale parzialità dell'azione amministrativa. Contro l'ammissibilità il governo si era infatti già costituito davanti alla Corte Costituzionale, esercitando una propria prerogativa. E lo abbiamo sconfitto. La Corte ha risposto che i referendum sono ammissibili, dando ragione a noi. Il governo non può adesso prendersi una rivincita extra ordinem, dilapidando denaro pubblico al solo scopo di evitare che il popolo sovrano si esprima secondo Costituzione. C'è una macroscopica violazione della struttura dell'art. 75, che contiene un favore nei confronti dell'espressione diretta della sovranità popolare. Insomma, la discrezionalità politico-amministrativa non si spinge fino al diretto e arbitrario contrasto con le scelte costituzionali vigenti.Potremmo chiedere a Napolitano di intervenire, ma tirare troppe volte per la giacca la Presidenza della Repubblica non è politica saggia in una logica di responsabilità costituzionale. Ma non siamo senza rimedi. Il Comitato referendario è infatti un organo costituzionale dello Stato per tutta la durata del processo referendario. Può quindi sollevare di fronte alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Stiamo studiando la questione. 300 milioni di denaro pubblico valgono bene il rischio di questa partita, che comunque renderebbe ancora più chiara a tutti l'irresponsabilità di chi ci governa. Siamo pronti a tornare di fronte alla Consulta, perché si scrive acqua ma si legge democrazia.http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/03/articolo/4280/

14 marzo: Verso i referendum per l'acqua bene comune

Iniziativa promossa dal comitato provinciale per l'acqua pubblica per promuovere la prossima campagna referendaria.
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano