venerdì 27 novembre 2009

Paolo Rumiz: La scandalosa rapina dell’acqua pubblica

Pubblichiamo l'intervento che Paolo Rumiz, giornalista di "Repubblica", ha tenuto alla Facoltà di scienze politiche dell'Università La Sapienza di Roma sul tema “Acqua bene comune: storia, civiltà vita”.

È un peccato che non possa parlarvi a voce. Solo a voce avrei potuto comunicarvi l’urgenza, la rabbia e l’indignazione legate al tema primordiale dell’acqua. Sono un professionista della parola scritta, ma so che solo il racconto orale sa trasmettere sentimenti forti. Questo scritto è dunque solo un ripiegamento, dovuto a forza maggiore. E sappiate che gli uomini che avrei dovuto affiancare in quest’incontro sono i responsabili della mia passione per la questione idrica. Dunque perfetti per accendere anche la vostra.

Mi sono occupato di molti temi nel mio mestiere. Guerre etniche e planetarie, crolli di sistemi e di alleanze politiche, esplorazione dei territori e viaggi alle periferie del mondo. All’acqua sono arrivato solo pochi mesi fa, quasi per caso, grazie a una segnalazione di Emilio Molinari. Era successo che era stata approvata una legge che rendeva inevitabile la privatizzazione dei servizi idrici. La svendita di un patrimonio comune, mascherata da rivoluzione efficentista...

giovedì 26 novembre 2009

Vota la Terra! Campagna del WWF



COSA SIGNIFICA VOTARE LA TERRA?
Vote Earth! (Vota la Terra) è la grande campagna mondiale organizzata dal WWF in vista del Vertice sul Clima che si terrà a Copenaghen a dicembre. Vota la Terra è la nostra occasione per far sentire forte la nostra voce per ottenere un accordo globale sul clima. Esprimendo il tuo voto aggiungerai il tuo nome a quello di milioni di persone in tutto il mondo che si uniscono alla campagna del WWF.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE VOTARE PER LA TERRA
Perché a dicembre si svolgerà il Vertice Mondiale sul Clima a Copenaghen. Si sceglierà il nostro futuro: un accordo sul clima equo efficace e vincolante, oppure un futuro compromesso dal global warming.
Noi del WWF crediamo che tutti gli abitanti del pianeta abbiamo diritto di scegliere anche loro quale di questi due scenari del futuro vogliono vivere.
Con la campagna Vote Earth chiediamo alle persone, alle aziende e alle comunità di esprimere questo voto. Un Voto alla Terra, un voto per il nostro futuro.

Vota la terra qui!

mercoledì 25 novembre 2009

NO ALL'INCENERITORE MASCHERATO

25/11/2009, Il Nuovo Corriere di Firenze

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RACCOLTA RIFIUTI, SPEDALETTO FARA' DA CAVIA

25/11/2009, La Nazione di Firenze

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INCENERITORE NEL CHIANTI? NO, GRAZIE

UN INCENERITORE NEL CHIANTI?
GIÀ FATTO!
È IL CEMENTIFICIO DI TESTI
Per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti le Amministrazioni di San Casciano e di Greve propongono di bruciarli nel forno del cementificio di Testi. Anzi, già lo fanno e chiedono a Sacci di aumentare il quantitativo di CDR (combustibile derivato da rifiuti) per smaltire i rifiuti come carburante nel forno del cementificio.

Questo comporta:
rischio per la salute, con il rilascio di diossine, metalli pesanti, arsenico, ecc.;
inquinamento, con grave rischio per le colture agricole circostanti e per l’ambiente;
strategie e politiche che non incentivano la riduzione dei rifiuti;
il disinteresse per la raccolta differenziata con la quale si recupera plastica e carta che servono come carburante per l’inceneritore.
La combustione dei rifiuti è pericolosa per la salute e per l’ambiente in qualsiasi tipo di impianto.
Quando un cementificio diventa inceneritore i rischi sono maggiori perchè il cementificio dispone di sistemi di abbattimento meno efficaci di quelli previsti per gli inceneritori.
UN INCENERITORE NEL CHIANTI? NO, GRAZIE!
LE ALTERNATIVE CI SONO.
Siamo contrari:
a trasformare il cementificio in un inceneritore camuffato.
Siamo favorevoli:
alla riduzione alla fonte,
alla raccolta differenziata porta a porta,
al recupero e riutilizzo dei materiali.
Con questo approccio si può ridurre in modo drastico la quantità dei rifiuti residui, rendendo inutile la costruzione
di nuovi impianti d'incenerimento, quello che rimane dalla raccolta differenziata può essere trattato mediante
impiantistica a freddo senza alcun ricorso alla combustione.
LE LORO PROPOSTE SONO INACCETTABILI!
Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista

martedì 24 novembre 2009

RIFIUTI: L'INCENERITORE DEL CHIANTI SARA' IL CEMENTIFICIO DI TESTI

COMUNICATO STAMPA

BRUCIARE RIFIUTI NEL FORNO DEL CEMENTIFICIO DI TESTI, E’ QUESTA LA PROPOSTA CHE FANNO I SINDACI DI GREVE E DI SAN CASCIANO QUALE SOLUZIONE AL PROBLEMA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI NEL CHIANTI: DICIAMO CHIARAMENTE CHE SIAMO CONTRARI A TRASFORMARE IL CEMENTIFICIO IN UN INCENERITORE CAMUFFATO.

Inceneritore nel Chianti: si continua a discutere, intanto però le Amministrazioni di Greve e di San Casciano chiedono a Sacci di aumentare il quantitativo di CDR (combustibile derivato da rifiuti) da smaltire come carburante nel forno del cementificio.
Il CDR è un rifiuto speciale e come tale è altamente inquinante.

La combustione dei rifiuti è pericolosa per la salute e per l’ambiente in qualsiasi tipo di impianto. Quando un cementificio diventa inceneritore i rischi sono ancora maggiori.
Proporre di incrementare l’utilizzo dei rifiuti quale carburante per il forno è una scelta sbagliata e pericolosa:
la combustione del CDR nei cementifici può comportare per l’area interessata un consistente incremento di nocività per diverse sostanze pericolose simili a quelle emesse da un inceneritore:diossine, furani, PCB, metalli pesanti, ossidi di azoto e innumerevoli altre sostanze, dato la composizione eterogenea del CDR;
le alte temperature raggiunte dal cementificio (1400° rispetto alla temperatura di funzionamento di un inceneritore 850°) comportano emissioni di nanoparticelle dei metalli più volatili come cadmio, arsenico, mercurio, ecc. e altri composti pericolosi ancora più facilmente rilasciati nell’ambiente in quanto il cementificio dispone di sistemi di abbattimento ancor meno specifici di quelli previsti per gli inceneritori.
i composti tossici meno volatili che vengono assorbiti dalla massa fusa del cemento possono venire da esso rilasciate, in particolari condizioni, quando questo viene utilizzato nelle costruzioni, costituendo un’ulteriore dispersione di sostanze tossiche negli ambienti di vita e di lavoro
Il cementificio di Testi -grazie al regime normativo di procedura semplificata che non comporta alcuna autorizzazione specifica e alcun studio di valutazione ambientale- può utilizzare come combustibile 20.000 tonnellate annue di CDR e oltre 180.000 tonnellate annue di rifiuti speciali che entrano nel ciclo di produzione del cemento.
Il cementificio, attività industriale insalubre di 1° classe, determina già ora un impatto notevole in un’area vasta.. Per tutelare la salute e salvaguardare il territorio le Amministrazioni avrebbero il dovere di prevedere un forte alleggerimento degli impatti presenti, anziché aggiungere altri impianti, centrale elettrica turbogas e, nel peggiore dei casi, anche un inceneritore. Aumentare la quantità di rifiuti da smaltire nel forno del cementificio porterebbe ad un ulteriore aggravio della situazione, si tratta chiaramente di una proposta inaccettabile.
Se il cementificio aumenterà la quantità di CDR utilizzato nel forno si trasformerà in un vero e proprio inceneritore; questo è provato dal fatto che l’impianto verrebbe assoggettato al rispetto delle normative ambientali e ai limiti di emissione previsti per gli inceneritori: AVREMO IL NUOVO INCENERITORE DEL CHIANTI!
La combustione dei rifiuti, negli inceneritori come negli impianti di co-inceneimento come i cementifici o centrali elettriche, oltre che determinare un impatto ambientale e sanitario, disincentiva qualsiasi strategia a monte di riduzione e contrasta con una raccolta differenziata finalizzata al recupero dei materiali contenuti nei rifiuti perché si brucia la stessa plastica e la stessa carta che potrebbe essere differenziata e riutilizzata.
Vogliamo ribadire che le alternative all’incenerimento sono serie e concrete: riduzione alla fonte, raccolta differenziata porta a porta, recupero e riutilizzo dei materiali. Con questo approccio si può ridurre in modo drastico la quantità dei rifiuti residui, rendendo inutile la costruzione di nuovi impianti d'incenerimento. Lo stesso "residuo" che resta a valle di una raccolta differenziata spinta può essere trattato mediante impiantistica a freddo senza alcun ricorso alla combustione.
QUESTI DOVREBBERO ESSERE I TEMI IN DISCUSSIONE. E ALL’ATTENZIONE DEGLI AMMINISTRATORI, NELL’INTERESSE DEI CITTADINI, PER TUTELARE LA SALUTE E SALVAGUARE IL NOSTRO TERRITORIO.

Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenterà un’interrogazione su queste problematiche al prossimo Consiglio comunale.

domenica 22 novembre 2009

Raccolta differenziata: fatti, non miracoli

Ponte nelle Alpi, ridente comune montano, non è balzato agli onori della cronaca per le eccezionali nevicate, ma per la raccolta differenziata, passata dal 23% a oltre l’80%. 
Ne parliamo, davanti a un piatto di tortelli, con Ezio Orzes, assessore all’Ambiente.

Ma cosa è successo da voi, vi siete svegliati una mattina e siete partiti a tutta velocità verso la differenziata spinta?

“Tutto è cominciato quando abbiamo saputo che, oltre alla discarica che era già presente sul nostro territorio, volevano costruirne un’altra da 1 milione di metri cubi. Come cittadini, abbiamo organizzato un gruppo di opposizione, raccogliendo 4000 firme su 8400 abitanti… praticamente hanno firmato tutti gli adulti. Quello che volevamo dimostrare era che si potevano fare scelte diverse oltre alle soluzioni impiantistiche.
Il progetto di raccolta differenziata che avevamo in mente avrebbe dovuto portare anche e soprattutto ad una maggiore responsabilizzazione dei cittadini.”

VERSO RIFIUTI ZERO

UNA PROPOSTA ALTERNATIVA PER UNA GESTIONE DEI RIFIUTI:
L'ESPERIENZA DI CAPANNORI

Acqua, Rifiuti ed Energia rappresentano tre questioni fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Emergenze ambientali ed emergenze sociali aumentano laddove le politiche di governo del territorio non sono indirizzate a costruire una vera sostenibilità ambientale ed una maggiore giustizia sociale. Senza una partecipazione vera ed un aumento della coscienza collettiva sul valore dei beni comuni rischiamo di perdere il controllo di fattori determinanti il nostro benessere.
Il Comune di Capannori (LU), nel piccolo di un’esperienza comunale, sta cercando di affrontare con determinazione e coraggio queste sfide costruendo alternative che affrontino la sostenibilità anche attraverso una vera partecipazione.


Capannori è il primo Comune in Italia ad aver aderito alla “Strategia rifiuti zero”. Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero” ci siamo posti l’obiettivo “di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%” combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della produzione dei rifiuti.

Il nostro modello di sviluppo, improntato su uno spreco insostenibile di materie prime, di energia e sulla produzione di una quantità enorme di rifiuti, non può più essere definito “sostenibile”. Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomo-ambiente vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico e di materie prime.

La questione rifiuti ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società produce. Negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuti in Toscana è aumentata ad un ritmo annuo di circa 100 mila tonnellate, ogni anno più di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in discariche o inceneritori.

In questi anni il Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile.

A Capannori abbiamo dunque voluto costruire una politica ambientale i cui punti fondamentali fossero essenzialmente due: SOSTENIBILITA’ e PARTECIPAZIONE.

Il primo elemento cardine su cui siamo intervenuti sul settore rifiuti è il sistema della raccolta. E’ ampliamente dimostrato che il sistema industriale e meccanizzato dei grandi mezzi e grandi cassonetti aumenta costantemente la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi che non riescono a superare, se non in casi eccezionali, il 35% di differenziazione.

Il Comune di Capannori ed ASCIT hanno dunque avviato una completa riorganizzazione del servizio andando ad eliminare dal territorio tutti i cassonetti ed attivando la raccolta domiciliare “Porta a porta”, con la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata.

Questa scelta non ha rappresentato per noi solo una scelta tecnica di diversa gestione della raccolta dei rifiuti, ma è stata una scelta politica coraggiosa, una rivoluzione sia per l’azienda ASCIT che per tutte le famiglie a cui si è chiesto, con fiducia, un piccolo sforzo per contribuire a far sì che gli scarti non siano più un problema per l’ambiente, ma una risorsa che possa essere riutilizzata e riciclata.

Abbiamo investito in questa scelta come in una scelta per il FUTURO, l’unica possibile per raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata e per dimostrare che i benefici sono per tutti: per i cittadini, per l’ambiente, per i lavoratori, ed il decoro urbano.

Siamo stati dunque il primo Comune in Italia ad avviare una politica integrata sui rifiuti e sull’ambiente che non solo miri al necessario aumento della raccolta differenziata, ma che costruisca una strategia integrata per la riduzione dei rifiuti ed il loro riutilizzo, con un investimento immane nella partecipazione, nell’informazione e nella sensibilizzazione volto a raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero”.

A Capannori il “Porta a porta” è un sistema ormai consolidato su oltre 26 mila dei 45 mila cittadini del comune di Capannori, con una raccolta differenziata che supera l’80% di differenziazione. Sono bastate queste cifre per far schizzare la raccolta differenziata a livello comunale oltre il 57% nel 2207. Con questi dati già dal 2006 Capannori è il PRIMO comune toscano per raccolta differenziata.

www.comunivirtuosi.org

 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano