L'attività del Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua
programmazione
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Dopo le dimissioni di Lucia Carlesi da consigliere comunale, l'attività del
Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua programmazione.
Sarà po...
lunedì 16 maggio 2011
lunedì 14 marzo 2011
Nucleare: scacco matto a Fukushima
Mentre il Forum Nucleare spendeva 2 milioni di euro per presentare un'ingannevole campagna sul nucleare come una discussione da salotto tra una mossa di scacchi e l'altra; mentre il prof. Veronesi dichiarava che avrebbe dormito senza alcun problema con le scorie radioattive sotto il letto (non risulta al momento pervenuta l'opinione dei condomini); mentre Kikko Testa si sbracciava tra un dibattito e l'altro a spiegare le magnifiche sorti e progressive del nucleare (e del suo conto corrente da quando ha abbandonato l'ecologismo), la realtà, ancora una volta e con tutta la sua drammaticità, si premurava di spiegare cosa significa concretamente la scelta nucleare.
Il terremoto che ha stravolto il Giappone ha provocato un'esplosione dentro un reattore nucleare a Fukushima, provocando una nube radioattiva, l'evacuazione di 140.000 persone e il ricovero immediato di oltre un centinaio di persone; nel frattempo, anche il sistema di raffreddamento di altri due reattori dello stesso complesso nucleare dimostra anomalie non ancora risolte e foriere di ulteriori drammatiche preoccupazioni.
Di fronte a tale scientifica dimostrazione del fatto che le centrali nucleari sono intrinsecamente insicure, per cui ogni consesso civile dovrebbe fare l'unica scelta di buon senso possibile .
l' abbandono di una strada energetica obsoleta, insicura, diseconomica e pericolosa- riparte la campagna ideologica dei nuclearisti sulla base delle ormai vetuste dichiarazioni "da noi non potrebbe mai succedere" / "le nuove centrali non comporterebbero questi problemi"/ "e comunque in Giappone non è successo nulla di grave" etc. etc.
Non succederà certo un'inversione di rotta del Governo e dei poteri forti.
Ma quello che può succedere è la ribellione popolare a chi non esita a destinare 40 mld di euro per una tecnologia che rimette l'energia, la sicurezza e la democrazia nelle mani dei soliti noti.
Il popolo dell'acqua ha convocato per il prossimo 26 marzo a Roma una manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.
Sarà la manifestazione di quanti lottano per la vita e contro la sua consegna ai profitti dei mercati finanziari.
Dovrà essere il luogo dentro il quale anche l'opposizione antinucleare dimostri la propria capacità di presenza diffusa e reticolare, la propria radicale alternativa verso un modello energetico pulito, territoriale e democratico, il proprio insopprimibile desiderio di futuro per il pianeta, le generazioni presenti e future.
Tutte e tutti assieme, allegri e determinati, attivi per non divenire radioattivi, pronti a sommergere con tre valanghe di SI ai referendum della prossima primavera i poteri forti della privatizzazione dell'acqua e del ritorno al nucleare.
Tutte e tutti in piazza, perché tra la Borsa e la vita, abbiamo scelto la vita e la speranza di futuro.
Marco Bersani
Attac Italia
Il terremoto che ha stravolto il Giappone ha provocato un'esplosione dentro un reattore nucleare a Fukushima, provocando una nube radioattiva, l'evacuazione di 140.000 persone e il ricovero immediato di oltre un centinaio di persone; nel frattempo, anche il sistema di raffreddamento di altri due reattori dello stesso complesso nucleare dimostra anomalie non ancora risolte e foriere di ulteriori drammatiche preoccupazioni.
Di fronte a tale scientifica dimostrazione del fatto che le centrali nucleari sono intrinsecamente insicure, per cui ogni consesso civile dovrebbe fare l'unica scelta di buon senso possibile .
l' abbandono di una strada energetica obsoleta, insicura, diseconomica e pericolosa- riparte la campagna ideologica dei nuclearisti sulla base delle ormai vetuste dichiarazioni "da noi non potrebbe mai succedere" / "le nuove centrali non comporterebbero questi problemi"/ "e comunque in Giappone non è successo nulla di grave" etc. etc.
Non succederà certo un'inversione di rotta del Governo e dei poteri forti.
Ma quello che può succedere è la ribellione popolare a chi non esita a destinare 40 mld di euro per una tecnologia che rimette l'energia, la sicurezza e la democrazia nelle mani dei soliti noti.
Il popolo dell'acqua ha convocato per il prossimo 26 marzo a Roma una manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.
Sarà la manifestazione di quanti lottano per la vita e contro la sua consegna ai profitti dei mercati finanziari.
Dovrà essere il luogo dentro il quale anche l'opposizione antinucleare dimostri la propria capacità di presenza diffusa e reticolare, la propria radicale alternativa verso un modello energetico pulito, territoriale e democratico, il proprio insopprimibile desiderio di futuro per il pianeta, le generazioni presenti e future.
Tutte e tutti assieme, allegri e determinati, attivi per non divenire radioattivi, pronti a sommergere con tre valanghe di SI ai referendum della prossima primavera i poteri forti della privatizzazione dell'acqua e del ritorno al nucleare.
Tutte e tutti in piazza, perché tra la Borsa e la vita, abbiamo scelto la vita e la speranza di futuro.
Marco Bersani
Attac Italia
domenica 7 novembre 2010
Consiglio Comunale 27/10/2010: domanda di attualità Sogin su deposito scorie radioattive

Piano Sogin, agenzia per il nucleare, individuazione sito stoccaggio scorie nucleari nel Chianti.
Considerato che il 23 ottobre scorso la Sogin, società controllata al 100% dai Ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico, ha presentato al Governo la mappa di individuazione di 52 aree idonee ad ospitare depositi di scorie radioattive
Considerato inoltre che
• all'interno dell'elenco, secondo autorevoli organi di stampa, vi sarebbero anche aree toscane, in particolare nel Chianti e nella Valdelsa, con riferimento specifico ad un'area che “va dalle pendici ovest dei Monti del Chianti, alla media e alta Val di Pesa, tra i comuni di San Casciano (in quella che potrebbe essere l'estrema parte sud), Greve, Tavarnelle, Barberino” (La Nazione 25 ottobre 2010)
• lo stoccaggio nucleare sarebbe accompagnato dal progetto di un centro di ricerche con tanto di parco tecnologico di vaste dimensioni
Evidenziato che
la scelta della collocazione dei futuri depositi dovrà avvenire di concerto con le Regioni
Ricordato che
questo Consiglio Comunale il 29 luglio 2009 ha approvato la mozione “Dichiarazione di indisponibilità del territorio comunale ad ospitare impianti nucleari e siti per lo stoccaggio di scorie radioattive” (delibera n. 77 29/7/2009)
Sottolineato che
lo stoccaggio di scorie nucleari metterebbe a grave rischio la salute dei cittadini, l'ambiente e le attività agricole e turistiche del territorio
DOMANDA AL SINDACO E ALLA GIUNTA
• Se siano a conoscenza dell'esistenza dell'elenco dettagliato dei siti individuati da Sogin.
• Se effettivamente nella mappa risulta sia stata inserita l'area del Chianti fiorentino, andando ad interessare direttamente il Comune di San Casciano Val di Pesa e/o aree limitrofe.
• Quali iniziative si intende intraprendere presso tutti i livelli decisionali e istituzionali per evitare che il Chianti possa essere interessato dall'individuazione di siti di stoccaggio di scorie radioattive e per opporsi alla loro realizzazione.
Lucia Carlesi
Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista
27 ottobre 2010
giovedì 28 ottobre 2010
"Scorie nucleari? Urge chiarimento"
La nazione, 29 ottobre 2010
Dopo la mappatura del ministero dello sviluppo economico
Interrogazioni al Comune e alla Provincia, mittenti Crlesi e Cordone
leggi l'articolo
Dopo la mappatura del ministero dello sviluppo economico
Interrogazioni al Comune e alla Provincia, mittenti Crlesi e Cordone
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domenica 24 ottobre 2010
Scorie nucleari? I siti idonei anche qui
La nazione, 25 ottobre 2010
La mappa allo studio del ministero si estende da San Casciano a Barberino
leggi l'articolo
La mappa allo studio del ministero si estende da San Casciano a Barberino
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giovedì 17 settembre 2009
Mozione in consiglio contro il nucleare
No al Nucleare
Durante la seduta del Consiglio comunale del 29 luglio il Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha presentato una mozione al fine di dichiarare la contrarietà del comune di San Casciano ad individuare sul proprio territorio siti idonei per l’attivazione di centrali nucleari e per lo stoccaggio di scorie radioattive.
La mozione ha preso spunto dalla decisione del Governo nazionale di ritornare alla scelta del nucleare per la produzione di energia elettrica.
venerdì 27 febbraio 2009
Ma chi vogliono babbiare, questi?
Ho visto grandi entusiasmi su gran parte della stampa italiana per l'accordo italo francese per la costruzione di 4 centrali nucleari sul suolo italiano. Presi dall'entusiasmo, i media hanno commesso clamorosi errori e taciuto diverse scomode verità.
(1) Quale accordo?
Come spiega benissimo Ugo Bardi in questo post, non esiste al momento alcun contratto tra ENEL e EDF, ma solo un memorandum of understanding. Tutto quello che appare sui media è essenzialmente fumo.
(2) 25% del fabbisogno nazionale? sarebbe meglio scrivere 14%!
Secondo Repubblica, le 4 nuove centrali potrebbero garantire il 25% del fabbisogno di energia elettrica. Chi ha fatto i conti per l'articolista Marco Patucchi? Ora, anche uno scolaretto sa che
• in un anno ci sono 8760 ore,
• una centrale nucleare è attiva più o meno per l'80% del tempo (valore medio sul funzionamento di una decina di centrali francesi)
• 6,4 GW * 8760 h * 80% = 44850 GWh = 44,85 TWh
• Secondo Terna, i consumi elettrici italiani sono pari a 320 TWh all'anno
• 44,85 TWh/320 TWh = 14%
Questa percentuale corrisponde all'ipotesi che i consumi elettrici restino costanti. Forse all'ENEL pensano invece che nel 2020 avremo operato una notevole decrescita...
(3) Si vende la pelle dell'orso prima di averlo catturato
Molti scrivono che i reattori EPR di terza generazione sono più potenti e più efficienti di quelli del passato. Peccato che ci si dimentichi di dire che al momento nessuno di questi reattori è ancora in funzione.
Si dicevano meraviglie anche del Superphénix, prima della sua costruzione; poi ha funzionato solo per 13 anni, con un costo di ben 9 miliardi di €. The Independent segnala il fatto che, in caso di incidente, il rilascio di radiazioni potrebbe essere maggiore che per le centrali di vecchia generazione.
L'unico reattore EPR in costruzione si trova a Okiluoto in Finlandia. I tempi di realizzazione sono come segue
• autorizzazione: 2000
• inizio lavori: 2005, con prevista conclusione nel 2009
• dopo vari stop, problemi e ritardi, ora sembra che debba essere completa nel 2012
Qui parlo dei vari problemi di sicurezza in cui è incorso il reattore.
I precisissimi e efficientissimi finlandesi impiegheranno probabilmente 12 anni dall'autorizzazione alla messa in rete. E qualcuno pensa seriamente che i caciottari, lottizzati, pasticcioni e litigiosi italiani riescano a farcela in 11 anni, senza aver nemmeno raggiunto un accordo sui siti delle centrali?
(4) Qualcuno si preoccupa dei costi?
Nessuno dei principali giornali italiani ha pubblicato una sola riga su quanto dovrebbero costare agli italiani le 4 centrali (non la Repubblica , nè il Corriere , nè La Stampa).
Evidentemente, quando si tratta di fare propaganda, meglio tacere certi numeri.
Conosciamo però la storia del reattore finlandese. Inizialmente doveva costare 3,7 miliardi di €, ma i vari guai e iritardi hanno fatto lievitare i costi a ben 5,2 miliardi di €.
Quattro centrali in Italia ci costerebbero oltre 20 miliardi di €, sempre che si riesca a essere parsimoniosi e onesti come i finlandesi... In pratica qualcosa come quattro ponti sullo stretto di Messina.
Ma chi vogliono babbiare, questi?
Articolo e altre informazioni sul tema: Ecoalfabeta
(1) Quale accordo?
Come spiega benissimo Ugo Bardi in questo post, non esiste al momento alcun contratto tra ENEL e EDF, ma solo un memorandum of understanding. Tutto quello che appare sui media è essenzialmente fumo.
(2) 25% del fabbisogno nazionale? sarebbe meglio scrivere 14%!
Secondo Repubblica, le 4 nuove centrali potrebbero garantire il 25% del fabbisogno di energia elettrica. Chi ha fatto i conti per l'articolista Marco Patucchi? Ora, anche uno scolaretto sa che
• in un anno ci sono 8760 ore,
• una centrale nucleare è attiva più o meno per l'80% del tempo (valore medio sul funzionamento di una decina di centrali francesi)
• 6,4 GW * 8760 h * 80% = 44850 GWh = 44,85 TWh
• Secondo Terna, i consumi elettrici italiani sono pari a 320 TWh all'anno
• 44,85 TWh/320 TWh = 14%
Questa percentuale corrisponde all'ipotesi che i consumi elettrici restino costanti. Forse all'ENEL pensano invece che nel 2020 avremo operato una notevole decrescita...
(3) Si vende la pelle dell'orso prima di averlo catturato
Molti scrivono che i reattori EPR di terza generazione sono più potenti e più efficienti di quelli del passato. Peccato che ci si dimentichi di dire che al momento nessuno di questi reattori è ancora in funzione.
Si dicevano meraviglie anche del Superphénix, prima della sua costruzione; poi ha funzionato solo per 13 anni, con un costo di ben 9 miliardi di €. The Independent segnala il fatto che, in caso di incidente, il rilascio di radiazioni potrebbe essere maggiore che per le centrali di vecchia generazione.
L'unico reattore EPR in costruzione si trova a Okiluoto in Finlandia. I tempi di realizzazione sono come segue
• autorizzazione: 2000
• inizio lavori: 2005, con prevista conclusione nel 2009
• dopo vari stop, problemi e ritardi, ora sembra che debba essere completa nel 2012
Qui parlo dei vari problemi di sicurezza in cui è incorso il reattore.
I precisissimi e efficientissimi finlandesi impiegheranno probabilmente 12 anni dall'autorizzazione alla messa in rete. E qualcuno pensa seriamente che i caciottari, lottizzati, pasticcioni e litigiosi italiani riescano a farcela in 11 anni, senza aver nemmeno raggiunto un accordo sui siti delle centrali?
(4) Qualcuno si preoccupa dei costi?
Nessuno dei principali giornali italiani ha pubblicato una sola riga su quanto dovrebbero costare agli italiani le 4 centrali (non la Repubblica , nè il Corriere , nè La Stampa).
Evidentemente, quando si tratta di fare propaganda, meglio tacere certi numeri.
Conosciamo però la storia del reattore finlandese. Inizialmente doveva costare 3,7 miliardi di €, ma i vari guai e iritardi hanno fatto lievitare i costi a ben 5,2 miliardi di €.
Quattro centrali in Italia ci costerebbero oltre 20 miliardi di €, sempre che si riesca a essere parsimoniosi e onesti come i finlandesi... In pratica qualcosa come quattro ponti sullo stretto di Messina.
Ma chi vogliono babbiare, questi?
Articolo e altre informazioni sul tema: Ecoalfabeta
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