sabato 8 ottobre 2011

Gli ambientalisti non faranno da capro espiatorio

La repubblica, 8 ottobre 2011

giovedì 6 ottobre 2011

Gli Etruschi e la CGIL

Eugenio Tassini, Corriere Fiorentino, 6.10.2011

Uno stupito Alessio Gramolati si domanda sull’edizione fiorentina di La Repubblica di ieri come sia possibile di questi tempi (fabbriche che chiudono, operai in cassa integrazione, economia che stenta, investimenti che non arrivano) perder tempo a discutere di quattro cocci etruschi e romani trovati in mezzo al campo dove la Laika (d’accordo il Comune di San Casciano), vorrebbe costruire il suo nuovo stabilmento. Si perde inutilmente tempo (dieci anni) e si rischia di far perdere la pazienza ai manager e ai padroni della multinazionale tedesca. Fin qui Gramolati potrebbe anche aver ragione.

Sicuramente l’aveva un tempo, quando la sensibilità e l’attenzione per il consumo del nostro territorio era un valore meno importante di altri. Però poi, proprio alla fine, il segretario della Cgil si lascia un pò andare. E dopo aver scritto che non ha nulla contro gli etruschi (e ci mancherebbe altro), «popolo gaudente e laborioso», sostiene che il ritardo nella costruzione della fabbrica di camper è colpa di quelli che vedono la Toscana «unicamente come terra di buon ritiro, e non regione dove investire». Insomma quelli coi golfini di cashmere e il rustico ristrutturato in collina. Che sarebbbero poi gli stessi che non vogliono la Tirrenica costruita sull’Aurelia che taglia in due la Maremma, il rigassificatore a Rosignano davanti ai bagni, i campi «coltivati» a pannelli solari, il resort al parco di Rimigliano, i tralicci di Terna sulle colline del Valdarno, le pale eoliche davanti a Viareggio. Oppure che si fermano alle Cascine un momento a guardare quanto è brutta la scatola grigia del Nuovo Maggio.

La questione è più drammatica della contrarietà di quattro vecchietti ricchi in collina che non vedono più bene il tramonto. E purtroppo per Gramolati coinvolge tutti noi, anche se non abbiamo cashmere e villette, e neanche tramonti. Però abbiamo scoperto la bellezza, e che anche questa è una risorsa. Una volta era semplice: se un grande imprenditore voleva investire gli davi quello che voleva, consumavi (a volte sciupavi) la tua terra (anche per sempre), ma avevi lavoro. Oggi sono cambiati la nostra sensibilità, attenzione, sistema di valori.

La Solvay si è inventata Rosignano, e ha dato di che vivere a migliaia di persone. Ma oggi nessuno si sognerebbe di consegnare un pezzo di costa e di bellezza e di spiagge a una fabbrica anche se importante. Così siamo tutti stretti fra la necessità di lavorare (e pensare a uno sviluppo industriale) e l’urgenza di conservare quel che ci resta di bellezza, di storia, di cultura, di Toscana insomma.

In realtà, e qui sta l’errore di Gramolati, in entrambi i casi si pensa al futuro
. E la soluzione non è scegliere fra Laika e etruschi, ma scegliere Laika e etruschi.


A questo proposito ci sembra interessante anche un commento all'articolo (apparso su www.comitatopercampiglia.it), che riportiamo:

pensionata CGL scrive:
6 ottobre 2011 alle 14:05

anziana, ma ancora non del tutto rincoglionita osservo con stupore le prese di posizioni del mio (per poco) sindacato.
Mentre non si fa lotta dura per i precari (perché non hanno la tessera o perché non li abbiamo ancora contati?), mentre si avalla la differenza abissale nel difendere chi è garantito nel posto di lavoro da chi non lo è, è insopportabile che un Alessio Gramolati difenda senza se e senza ma posti di lavoro ‘a prescindere’ come usa dire: dagli Etruschi, dalla tenuta storica di Rimigliano, dalle colline di Campiglia mangiate dalle cave.
Il pulpito da cui viene la predica non è quindi soltanto lo zoccolo duro del sindacato (e del partito) a cui non è stato spiegato bene di cosa si sta parlando, ma qualcuno che dovrebbe sapere quali sono oggi le risorse per il lavoro. Se manca la cultura per questo basterebbe fare qualche riflessione sull’importanza nel futuro dello sviluppo dell’agricultura e sullo SFRUTTAMENTO dei nostri beni primari che sono le risorse storiche, paesaggistiche e artistiche, uniche al mondo.
Siccome non penso di essere più intelligente di questi cervelloni, mi viene da pensare che ormai l’intreccio tra imprenditoria (italiana e straniera) e politica (quindi anche il sindacato) sia irreversibile.
Spero di sbagliarmi e che sia soltanto pigrizia mentale e incapacità di affrontare un mutato momento storico-economico.

L'intervento di Alessio Gramolati, Segretario Generale CGIL Toscana, a cui si fa riferimento

Web e irresponsabilità

"La rete si è scatenata, in maniera incontrollabile..." e irresponsabile, aggiungiamo.

"Sui cieli di Laika, e dei reperti etrusco-romani rinvenuti durante lo scavo per il cantiere, si sta scatenando l'inferno. Uno di questi colpi, che impazzano in Internet, avrebbe coinvolto in un post su Facebook anche la Misericordia di San Casciano...
In una pagina, ora tolta, di pareri contrari al cantiere Laika sarebbe apparso il nome della Misericordia di San Casciano che ieri ha diffuso pubblicamente un documento in cui si prendono nette distanze, a firma del governatore Marco Poli..."

La Nazione, 05/10/2011

Leggi l'articolo

I camperisti ne saranno felici!

A San Casciano ci sono dei simpatici ragazzi. Peccato siano sciocchi ed ignoranti. Comunque, si sono persino offerti di aiutarci.
Chissà come la prenderà la Hymer (Laika), che ha ben altre figure che si occupano di marketing, quando saprà della bella iniziativa. E chissà come la prenderanno i clienti (soprattutto quelli tedeschi), i camperisti, quando vedranno il loro camper, quello con cui possono fare dei bei viaggi immersi nella natura, associato a queste immagini.


Chissà, poi, come saranno felici i sancascianesi, di vedere così denigrato Ponterotto, che hanno sempre considerato un bel posto (tant'è che ci sono le case con piscina, qualcosa vorrà dire...), e di vedere come la giunta comunale ama questo territorio e il sindaco Pescini in particolare (che in un'intervista, contraddicendosi, dichiara che attraverso la "bella pista pedo-ciclabile" si potrà visitare lo stabilimento e, così, si avrà "anche" l'occasione di visitare i resti archeologici, rimossi e ricollocati a mo' di parco archeologico-decorativo dello stesso stabilimento)... e gli ambientalisti, che io ho sempre visto vestiti di ben altro che cashmere e decisamente contrari ai SUV... chissà?

martedì 4 ottobre 2011

Laika: un esempio di malgoverno del territorio

03/10/2011

L’intervento sulla vicenda della costruzione dello stabilimento della Laika Caravans in località Ponterotto a San Casciano Val di Pesa e sullo spostamento dei reperti archeologici. “I lavoratori non devono essere uno scudo umano” – affermano i consiglieri Marta Gazzarri e Marco Manneschi, rispettivamente Capogruppo e Vicecapogruppo in Consiglio regionale, prendendo posizione sulle preoccupazioni espresse dalle rappresentanze sindacali.

Con tutti i capannoni abbandonati, con tutte le zone industriali inutilizzate – continuano i consiglieri - dovevano passare 10 anni per trasferire lo stabilimento Laika in una zona di grande interesse archeologico, con reperti etruschi e romani. Ora dunque si mette fretta, quando per tutti questi anni si è atteso che per l’appunto si rendesse disponibile il solito terreno agricolo”.

“L’Italia Dei Valori è dalla parte dei lavoratori e delle aziende – commentano i consiglieri - ma questo non ci può far chiudere gli occhi di fronte all’ennesima speculazione sulla pelle dei lavoratori. La vicenda Laika è l’esempio del mal governo del territorio, atteso che la stessa legge urbanistica regionale pretende, prima di consumare nuovo suolo, che sia dimostrata l’impossibilità del riuso del suolo edificato e urbanizzato. Tanto più che la Regione Toscana ha stanziato una somma assai consistente per favorire la ripresa dell’attività industriale”.

“Ci auguriamo dunque – concludono i consiglieri - che venga trovata una soluzione rispettosa dei giacimenti culturali, del diritto dei lavoratori e dell’azienda allo sviluppo dei programmi produttivi. La presidente di Confindustria, Antonella Mansi, ha ironizzato facendo l’esempio dello spostamento della piramide per la realizzazione della diga di Assuan. Un esempio del tutto inappropriato: l’opera da realizzare nel caso egiziano era pubblica e di rilevanza sovranazionale (non era facile spostare il corso del Nilo). In Italia imperversa la faciloneria che sconfina nella cialtroneria quando si attendono 10 anni per dare una risposta che si rivela fallace”.

Toscana - Italia dei Valori

Lite in maggioranza sullo stabilimento Laika - Caso di malgoverno


TAVARNELLE

Lite in maggioranza sullo stabilimento Laika
Il Pd: "Farlo in fretta"
Idv: "Caso di malgoverno"

FIRENZE - Nuovo duello in maggioranza tra consiglieri regionali del Pd e dell'Idv, teoricamente alleati. È il caso Laika che scava un altro fosso tra i due gruppi. "È urgente che i lavori per la costruzione della nuova sede dell'azienda partano quanto prima. Ciò sarà possibile attuando velocemente l'accordo siglato fra Comune, ministero dei beni culturali e azienda per il trasferimento dei beni archeologici nel sito individuato" affermano i consiglieri del Pd Nicola Danti, Ivan Ferrucci e Gianluca Parrini. "I lavoratori non devono essere uno scudo umano. Con tutti i capannoni abbandonati, con tutte le zone industriali inutilizzate dovevano passare 10 anni per trasferire lo stabilimento Laika in una zona di grande interesse archeologico. La vicenda Laika è l'esempio del malgoverno del territorio" replicano i consiglieri dell'Idv (il partito dell'assessore all'urbanistica Marson) Marta Gazzarri e Marco Manneschi.

Caso Laika, è scontro tra PD e Idv


Il Giornale della Toscana

NUOVE DIVISIONI
Caso Laika, è scontro tra PD e Idv

FIRENZE - La Laika diventa il nuovo terreno di scontro in maggioranza. La realizzazione del nuovo stabilimento è da tempo bloccata per il ritrovamento a ridosso del cantiere di reperti etruschi.

"Il sostegno all'azienda di Tavernelle da parte della Regione è un fatto significativo e importante, che dimostra come i processi di innovazione e di sviluppo possono e devono trovare una sponda anche da parte delle istituzioni - dicono i consiglieri regionali del Pd Nicola Danti, Ivan Ferrucci e Gianluca Parrini -. Nello stesso tempo, ha fatto bene l'assessore regionale Simoncini a condividere le preoccupazioni dei lavoratori per il futuro dell'azienda: a questo punto è urgente che per i lavori per la costruzione della nuova sede aziendale partano quanto prima. Ciò sarà possibile attuando velocemente l'accordo siglato tra Comune, ministero dei beni culturali e azienda per il trasferimento dei reperti archeologici nel sito già individuato.
Siamo convinti che le ragioni del lavoro e dello sviluppo possono convivere con quelle dl rispetto del patrimonio culturale e servire, entrambe, a rilanciare l'economia e la ricchezza del territorio".

Di parere opposto i consiglieri regionali Idv Marta Gazzarri e Marco Manneschi: "I lavoratori non devono essere uno scudo umano. Con tutti i capannoni abbandonati, con tutte le zone industriali inutilizzate dovevano passare 10 anni per trasferire lo stabilimento Laika in una zona d grande interesse archeologico, con reperti etruschi e romani.
Ora dunque si mette fretta, quando per tutti questi anni si è atteso che per l'appunto si rendesse disponibile il solito terreno agricolo.
La vicenda Laika è l'esempio del mal governo del territorio. Ci auguriamo che venga trovata una soluzione rispettosa dei giacimenti culturali, del diritto dei lavoratori e dell'azienda allo sviluppo dei programmi produttivi".

Noi siamo una piccola comunità composta da persone semplici, rappresentate ora da quel tale o da quell'altro, ci dicono di fare una cosa e noi la facciamo...

Riceviamo questa lettera, che pubblichiamo volentieri.


Salve.
Vorrei fare un appello agli Onorevoli soci della Hymer ag Laika Caravans spa.

Grazie per investire nel nostro territorio, per dare tanto lavoro e tante opportunità a centinaia di lavoratori.
Grazie per aver impegnato in battaglie inutili la nostra Giunta Comunale, per aver fatto scrivere fiumi di parole ed aver fatto denigrare le uniche persone consapevoli...

Noi siamo una piccola comunità composta da persone semplici, rappresentate ora da quel tale o da quell'altro, ci dicono di fare una cosa e noi la facciamo, siamo come un piccolo branco di pecore "ignoranti".
Ogni tanto ci danno dei contentini come il "Fontanello del Piazzone" non altro che una semplice fontanella racchiusa da pareti metalliche con un filtro ed un pulsante, oppure ci mettono davanti al Comune una banale scultura raffigurante una Donna Discinta in posizione non proprio consona alla nostra moralità, altre volte all'entrata del Paese ci piantano dei tralicci metallici e ci dicono che è un Opera Moderna... poi il bellissimo parcheggio Stianti, la cui altezza interna è al di sotto della normativa Europea con l'interno devastato da graffiti/murales e puro degrado con telecamere rotte e pareti fatiscenti... noi diciamo sempre che è tutto bello e tutto funzionante.

Il Lunedì mattina in questo magnifico Paesino abbiamo il mercatino Cinese, con i vigili che hanno un gran da fare...
Insomma siamo una Comunità di origini contadine e ci accontentiamo di niente...
Sono cosciente che a voi non interessa di ciò che è stato fatto o non è stato fatto, sono d'accordo, a voi interessa solamente dei vostri bei conti cifrati in qualche bella Banca Elvetica... Cosa vi può importare del nostro Museo di Arte Sacra di recente costruzione, che nemmeno con il Tom Tom lo trovi...
Cosa vi può importare dell'Arte della nostra cultura Etrusca o Romana... cosa...
Ci comprate i terreni agricoli e li rendete fabbricabili proprio come in Romania... ma chi se ne frega! tanto io a mio figlio domenica lo porto all'Ikea oppure a Mediaword a comprare ipood... o il nuovo Ds... mica in un sito Etrusco... a capire a studiare a vedere dove nasceva la civiltà, la civiltà!
Voglio andare in bicicletta tra i capannoni del Ponterotto e farmi una schiacciata al salame guardando e contemplando i cieli grigi...
non mi interessano i muretti arcaici Etruschi... voglio la Playstation 3.

Voglio che il paesaggio si metta al passo coi tempi, voglio svegliarmi tra il cemento e i fumi delle fabbriche, non mi interessa capire, si fa troppa fatica... tanto abbiamo l'Assessore ai Beni Culturali che fa la sindacalista, abbiamo il Sindaco che fa l'imprenditore e il sindacalista che procura le ruspe...

Era troppo bello per essere vero... pensate a tutta quella gente che sarebbe venuta a vedere una villa Romana, ma vi rendete conto? una Villa Romana vera! non un Films... sarebbe venuta gente da ogni parte del Mondo, che sporca che spende che dorme, che urla che schiamazza che prende multe, no... no... meglio di no... meglio tacere e fare i capannoni Laika.

Magari l'economia di San Casciano riprendeva? no... ma cosa importa... i negozianti non hanno bisogno, vivono di rendita... hanno le case... i commercianti anche loro si accontentano e belano con gli altri, per Natale basta un piccolo alberello in Piazza Pierozzi e qualche bicchiere di vino offerto dalla Misericordia lungo le stradine fredde e desolate del Borgo... loro stanno sempre zitti... chiudono e aprono... aprono e chiudono... sono i nuovi precari di San Casciano Val di Pesa, e il Sindaco? gli chiede mai nulla? no... ma che interessa al Sindaco che un imprenditore si sia indebitato con quella bella Banca coi mattoncini rossi e poi chiude i battenti perché non vende nulla scusa... il Sindaco fa gli interessi della collettività mica del privato? se proprio proprio fa gli interessi di un privato straniero... fa i vostri! così i vostri conti cifrati salgono più i fretta... e i commercianti cosa faranno? ma che ci interessa di quattro rinco... andranno a lavorare alla Laika... e i cittadini cosa faranno quando qui diventerà come Signa, come Campi, come Prato, come Sesto, come Calenzano? Inghiottiti dal cemento e dai capannoni abbandonati... La gente non verrà più? no... calmi... ci sarà sempre un nuovo Pastore che ci dirà cosa fare per il bene di tutti, anche delle Banche Svizzere... e ci darà sempre un bel fontanello dove bere in caso non abbiamo più i soldi per farlo... e il mangiare??? piano piano guidati da tanta brava gente, ci convertirà le nostre terre e le nostre casette con tante schiacciate calde, così lui chiamerà altri investitori stranieri a fare tanti bei capannoni... ci saranno i Cinesi, i Tedeschi, i Vietnamiti, i Russi, la giunta Comunale si trasformerà in una sala d'Aste... e il Sindaco nel Battitore... tanto noi viviamo anche con quel pochino... ma quei resti Etruschi è vero che li spostano per far posto alla Nuova Laika?... macché resti Etruschi d'Egitto... guarda piuttosto a che fa la Fiorentina in campionato... che ai resti ci pensano loro..., ma è vero che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri? ma che... poveri d'Egitto... hai comprato il nuovo DS al tu figliolo????

Per un attimo voglio chiudere gli occhi e pensare di essere amministrato da individui diversi, che ami la mia gente, la mia terra, le mie origini, le mie tradizioni, il mio territorio, che tutto il mondo ci invidia... ! persone che non permetterebbero mai di rovinarci una delle nostre cartoline viventi.
Vorrei che non esistessero i partiti, i colori, i capogruppo, la destra e la sinistra, ma solo persone... che non svendevano gli ideali o i monumenti...

persone che un tempo fecero L'Unità d'Italia........

Un Abbraccio alla Redazione

Lettera firmata

lunedì 3 ottobre 2011

Laika a Ponterotto, De Zordo: Solidarietà a Lucia Carlesi


Comunicato stampa di Per un'altra Città, Firenze

Piena solidarietà della lista di cittadinanza 'perUnaltracittà' alla consigliera Lucia Carlesi di Laboratorio 'Per un'altra San Casciano', oggetto di violenti attacchi verbali nel corso della seduta di Consiglio comunale del 29 settembre. A provocare l'attacco, condiviso in modo bipartisan da destra e centrosinistra, è stato l'ordine del giorno da lei depositato in merito al ritrovamento dei reperti archeologici venuti alla luce a Ponterotto nel corso della costruzione del nuovo capannone della Laika Caravans.

In modo strumentale si è voluta attribuire a chi difende il territorio e il patrimonio culturale la responsabilità dei ritardi dello stabilimento Laika nella realizzazione di un progetto risalente ormai a 10 anni fa. Lucia Carlesi ha coraggiosamente affermato che la difesa di ambiente e patrimonio storico viene tutelata quando non è messa in conflitto con la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori, e ha esplicitamente attribuito la responsabilità di contrapporre ancora una volta ambiente e lavoro all'amministrazione comunale di San Casciano che in 10 anni non ha saputo dare una risposta concreta a questo problema.

Bastava trovare una localizzazione idonea all'insediamento della nuova Laika senza consentire l'operazione speculativa che ha consentito l'attuale insediamento a Ponterotto, terreno agricolo e ricco di reperti archeologici (si veda su questo archeopatacca.blogspot.com). E invece l'amministrazione di san Casciano non solo ha consentito un'operazione di rendita immobiliare della multinazionale ma ha investito proprie risorse senza neanche dichiarare l'impegno economico a cui dovrà far fronte per vari anni.

Sosteniamo quindi l'azione della consigliera Carlesi che ha richiesto senza farsi intimidire un altro modo di coniugare diritto al lavoro e diritto all'ambiente, e ha indicato un'altra modalità con cui le pubbliche amministrazioni devono lavorare in modo trasparente per l'interesse generale della collettività e non per il potente di turno.

Laika a Ponterotto, De Zordo: Solidarietà a Lucia Carlesi


Comunicato stampa di Per un'altra Città, Firenze

Piena solidarietà della lista di cittadinanza 'perUnaltracittà' alla consigliera Lucia Carlesi di Laboratorio 'Per un'altra San Casciano', oggetto di violenti attacchi verbali nel corso della seduta di Consiglio comunale del 29 settembre. A provocare l'attacco, condiviso in modo bipartisan da destra e centrosinistra, è stato l'ordine del giorno da lei depositato in merito al ritrovamento dei reperti archeologici venuti alla luce a Ponterotto nel corso della costruzione del nuovo capannone della Laika Caravans.

In modo strumentale si è voluta attribuire a chi difende il territorio e il patrimonio culturale la responsabilità dei ritardi dello stabilimento Laika nella realizzazione di un progetto risalente ormai a 10 anni fa. Lucia Carlesi ha coraggiosamente affermato che la difesa di ambiente e patrimonio storico viene tutelata quando non è messa in conflitto con la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori, e ha esplicitamente attribuito la responsabilità di contrapporre ancora una volta ambiente e lavoro all'amministrazione comunale di San Casciano che in 10 anni non ha saputo dare una risposta concreta a questo problema.

Bastava trovare una localizzazione idonea all'insediamento della nuova Laika senza consentire l'operazione speculativa che ha consentito l'attuale insediamento a Ponterotto, terreno agricolo e ricco di reperti archeologici (si veda su questo archeopatacca.blogspot.com). E invece l'amministrazione di san Casciano non solo ha consentito un'operazione di rendita immobiliare della multinazionale ma ha investito proprie risorse senza neanche dichiarare l'impegno economico a cui dovrà far fronte per vari anni.

Sosteniamo quindi l'azione della consigliera Carlesi che ha richiesto senza farsi intimidire un altro modo di coniugare diritto al lavoro e diritto all'ambiente, e ha indicato un'altra modalità con cui le pubbliche amministrazioni devono lavorare in modo trasparente per l'interesse generale della collettività e non per il potente di turno.

Intervento di Alessio Gramolati, Segretario Generale CGIL Toscana

Firenze, 3 ottobre 2011
di Alessio Gramolati, Segretario Generale CGIL Toscana


L’altro giorno i lavoratori della Laika hanno deciso di scioperare e partecipare ai lavori del Consiglio Comunale di San Casciano V.P. (nel Chianti) dove si discuteva una mozione finalizzata a bloccare la realizzazione del nuovo stabilimento.
Il cantiere è stato sospeso perché durante i lavori di fondazione, regolarmente autorizzati, sono stati trovati resti etrusco/romani, probabilmente di una abitazione e di una fattoria, a testimoniare che sin da allora il Chianti rappresentava un’area residenziale e produttiva.


Il Comune ha presentato un progetto, così come prevedono le normative già utilizzate in molti altri casi, per collocare manufatti e reperti in un luogo idoneo a garantirne valorizzazione e tutela. L’azienda contribuirà con le risorse economiche previste a realizzare il trasferimento. Il progetto ha avuto l’approvazione della Direzione Regionale dei Beni Culturali e della Sovrintendenza che parteciperà direttamente alla sua corretta realizzazione. Al Comune e alla Regione spetterà la successiva valorizzazione. Nonostante ciò, un consigliere comunale ha presentato una mozione per fermare tutto. Ha preso solo il suo voto ma intanto un Comitato ha scritto al mondo perché si fermi “lo scempio” e si è presentata un’interrogazione parlamentare. Un autorevole quotidiano cittadino ha titolato: “Sciopero contro gli Etruschi!”.

Sono più di 10 anni che si va avanti così. Intanto una realtà industriale e innovativa è costretta a lavorare su più siti tanto che per completare il ciclo produttivo ci si deve spostare in auto. Alcune delle aree che attualmente ospitano l’attività produttiva e di lavoratori sono coperte ad eternit. I costi produttivi e ambientali di questa situazione sono tutti sulle spalle delle 230 persone occupate direttamente e delle altre (più del doppio) dell’indotto.


Queste persone hanno scioperato perchè non possono più aspettare. Sono per il lavoro, per la legalità, per l’ambiente e per tutto ciò è tempo di scegliere.
La proprietà dell’Azienda, una multinazionale tedesca, ha deciso di uscire dalla borsa per recuperare risorse per investire in processo e prodotto, privilegiando l’economia produttiva su quella finanziaria.
Pensiamo di tutelare l’ambiente scoraggiandoli ad investire in Toscana? È una domanda strategica perché questa scelta non sarà ininfluente per l’attrattività regionale. Perché non c’è solo la Laika.


A Firenze abbiamo sentito cosa è stato detto contro la tramvia e assistiamo al suo stallo. A Rosignano si è dissertato su quanto avrebbero bordeggiato le barche a vela se si fosse integrato il ciclo industriale col rigassificatore e non se n’è fatto di nulla.A Massa due parlamentari di FLI hanno presentato una interrogazione contro l’investimento del Nuovo Pignone, ignari forse delle sue ricadute occupazionali e del fatto che quell’investimento consente la realizzazione di uno dei progetti ambientalmente più avanzati in campo energetico: impianto di Gorgon in Australia.
Potremmo continuare ancora a lungo a descrivere questa Toscana appagata che crede di non aver bisogno di un futuro perché ha tutto ciò che serve nel passato.
Dimentica che ciò che ci è stato consegnato è un equilibrio sapiente di saper fare innovando e tutelando il paesaggio.

Gli stessi Etruschi da buoni toscani erano un popolo gaudente e laborioso. Con i loro baccanali o la loro impareggiabile abilità nella lavorazione dei metalli, avevano voluto vicino alle loro case officine e fattorie. Le piscine che si vedono ora nelle seconde case e nelle ville sono arrivate dopo, molto dopo. Insieme alla rendita fondiaria. Voglio rassicurare tutti che non abbiamo nulla contro gli Etruschi che ci stanno parecchio simpatici, men che mai contro l’ambientalismo, ma abbiamo molto da dire verso coloro che vedono la Toscana unicamente come terra del buon ritiro, buona per oziare ma non per investire. Questo modello prima si mangerà il lavoro ma poi, inevitabilmente, consumerà il territorio offrendo magari in cambio qualche lavoretto a giornata, tutto rigorosamente a nero, perché il buon lavoro, si sa: un po’ sporca!

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia

LABORATORIO PER UN'ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA

COMUNICATO STAMPA

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia. È quanto è successo durante la seduta del consiglio comunale di San Casciano del 29 settembre quando, tutti insieme, partiti di sinistra (ma questa definizione è ancora possibile?), di destra e lista civica, appoggiati dai dipendenti Laika giunti in gran numero, hanno “processato” il nostro gruppo Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista che ha presentato un ordine del giorno per opporsi alla decisione presa dall'Amministrazione di rimuovere i reperti archeologici di Ponterotto. Facile intuire l'esito della discussione, viste le forze in campo. Ma siamo sicuri che non sia la vittoria di Pirro?
Ha prevalso la demagogia, appunto. Le nostre motivazioni di contrarietà al progetto sono state chiare e argomentate, dobbiamo constatare che ieri nell'aula consiliare nessuno ha saputo o voluto dare risposte concrete alle nostre obiezioni.

Noi abbiamo parlato di difesa dei beni comuni: l'ambiente, il paesaggio, il patrimonio storico di una collettività si tutelano quando non si mettono in conflitto con la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori, quando si ha la capacità politica di gestire i processi economici e le dinamiche sociali di un territorio. Su questi temi non prendiamo lezioni da nessuno. Sul banco degli imputati mettiamo questa amministrazione che in dieci anni non ha saputo offrire una risposta concreta alle richieste sacrosante dei lavoratori. Nessuno può essere così ingenuo da credere che, se ancora non è stata posata la fatidica prima pietra del nuovo stabilimento, la colpa sia di “quattro ambientalisti”.

La nuova Laika sarebbe realizzata da tempo se fin da subito fosse stata scelta una localizzazione idonea. In realtà, cedendo al ricatto occupazionale, l'amministrazione ha intrapreso una faraginosa e complessa procedura urbanistica grazie alla quale l'impresa ha ottenuto la possibilità di costruire su terreni agricoli a Ponterotto: un'operazione di rendita immobiliare che, abbiamo sempre sostenuto, ci pare abbia avuto poco a che fare né con la presunta urgenza imprenditoriale, né con la salvaguardia dei posti di lavoro. Non ha insegnato niente la fallimentare esperienza Stianti a San Casciano? O lo stabilimento Laika a Sambuca ottenuto anche in quell'occasione con variante urbanistica ad hoc e mai utilizzato? Non è seguendo gli “appetiti” industriali che si tutelano i lavoratori, si può però fare demagogia e farlo credere.

Adesso, ancora una volta strumentalmente, si afferma che “sfrattare gli etruschi”, rimuovere dal sito i reperti emersi a Ponteretto, significherà contemporaneamente valorizzare i ritrovamenti e offrire ulteriori, concrete garanzie al mondo del lavoro.
Niente di più falso. In un momento di grave crisi nazionale e mondiale del settore nel quale è coinvolta pesantemente anche la multinazionale Hymer, costruire un gigantesco capannone, che sembra effettivamente sproporzionato rispetto alle previsioni produttive dell'azienda, non potrà dare nessuna certezza ai lavoratori. Si perderà invece l'autenticità di una testimonianza storica, trattando i resti della fattoria etrusca e della villa romana alla stregua di mattoncini Lego, come in questi giorni ha osservato autorevolmente il prof. Settis, commentando la vicenda. Per far questo l'amministrazione investe proprie risorse, fateci capire dov'è l'interesse pubblico dell'operazione.

Vorremmo anche una risposta ai dubbi sollevati sulla correttezza della delibera che la Giunta ha adottato, ove, tra l'altro, non viene dichiarato l’ammontare della spesa pluriennale che si dovrebbe sostenere e neanche a quali capitoli di bilancio viene imputata.

Di tutto ciò avremmo voluto discutere in consiglio comunale; purtroppo abbiamo soltanto assistito al triste spettacolo di un'amministrazione impegnata solamente a costruire un capro espiatorio (l’ambientalismo contrapposto a chi difende il “lavoro”) per scaricare le proprie responsabilità . Noi abbiamo offerto una chiave di lettura diversa della vicenda e come sempre abbiamo coerentemente rappresentato un'altra prospettiva e un'altra proposta politica che vede nella riconversione ecologica dell'economia, nella difesa dei beni comuni e nella tutela del territorio l'unica strada che abbiamo a disposizione per uscire da una crisi economica strutturale e dare risposte serie e concrete,nel tempo, al mondo del lavoro. Ed è così che esprimiamo la nostra solidarietà con i lavoratori Laika.

Ci crediamo e continueremo a sostenere con impegno queste proposte.


San Casciano Val di Pesa, 1 ottobre 2011

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia

LABORATORIO PER UN'ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA

COMUNICATO STAMPA

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia. È quanto è successo durante la seduta del consiglio comunale di San Casciano del 29 settembre quando, tutti insieme, partiti di sinistra (ma questa definizione è ancora possibile?), di destra e lista civica, appoggiati dai dipendenti Laika giunti in gran numero, hanno “processato” il nostro gruppo Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista che ha presentato un ordine del giorno per opporsi alla decisione presa dall'Amministrazione di rimuovere i reperti archeologici di Ponterotto. Facile intuire l'esito della discussione, viste le forze in campo. Ma siamo sicuri che non sia la vittoria di Pirro?
Ha prevalso la demagogia, appunto. Le nostre motivazioni di contrarietà al progetto sono state chiare e argomentate, dobbiamo constatare che ieri nell'aula consiliare nessuno ha saputo o voluto dare risposte concrete alle nostre obiezioni.

Noi abbiamo parlato di difesa dei beni comuni: l'ambiente, il paesaggio, il patrimonio storico di una collettività si tutelano quando non si mettono in conflitto con la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori, quando si ha la capacità politica di gestire i processi economici e le dinamiche sociali di un territorio. Su questi temi non prendiamo lezioni da nessuno. Sul banco degli imputati mettiamo questa amministrazione che in dieci anni non ha saputo offrire una risposta concreta alle richieste sacrosante dei lavoratori. Nessuno può essere così ingenuo da credere che, se ancora non è stata posata la fatidica prima pietra del nuovo stabilimento, la colpa sia di “quattro ambientalisti”.

La nuova Laika sarebbe realizzata da tempo se fin da subito fosse stata scelta una localizzazione idonea. In realtà, cedendo al ricatto occupazionale, l'amministrazione ha intrapreso una faraginosa e complessa procedura urbanistica grazie alla quale l'impresa ha ottenuto la possibilità di costruire su terreni agricoli a Ponterotto: un'operazione di rendita immobiliare che, abbiamo sempre sostenuto, ci pare abbia avuto poco a che fare né con la presunta urgenza imprenditoriale, né con la salvaguardia dei posti di lavoro. Non ha insegnato niente la fallimentare esperienza Stianti a San Casciano? O lo stabilimento Laika a Sambuca ottenuto anche in quell'occasione con variante urbanistica ad hoc e mai utilizzato? Non è seguendo gli “appetiti” industriali che si tutelano i lavoratori, si può però fare demagogia e farlo credere.

Adesso, ancora una volta strumentalmente, si afferma che “sfrattare gli etruschi”, rimuovere dal sito i reperti emersi a Ponteretto, significherà contemporaneamente valorizzare i ritrovamenti e offrire ulteriori, concrete garanzie al mondo del lavoro.
Niente di più falso. In un momento di grave crisi nazionale e mondiale del settore nel quale è coinvolta pesantemente anche la multinazionale Hymer, costruire un gigantesco capannone, che sembra effettivamente sproporzionato rispetto alle previsioni produttive dell'azienda, non potrà dare nessuna certezza ai lavoratori. Si perderà invece l'autenticità di una testimonianza storica, trattando i resti della fattoria etrusca e della villa romana alla stregua di mattoncini Lego, come in questi giorni ha osservato autorevolmente il prof. Settis, commentando la vicenda. Per far questo l'amministrazione investe proprie risorse, fateci capire dov'è l'interesse pubblico dell'operazione.

Vorremmo anche una risposta ai dubbi sollevati sulla correttezza della delibera che la Giunta ha adottato, ove, tra l'altro, non viene dichiarato l’ammontare della spesa pluriennale che si dovrebbe sostenere e neanche a quali capitoli di bilancio viene imputata.

Di tutto ciò avremmo voluto discutere in consiglio comunale; purtroppo abbiamo soltanto assistito al triste spettacolo di un'amministrazione impegnata solamente a costruire un capro espiatorio (l’ambientalismo contrapposto a chi difende il “lavoro”) per scaricare le proprie responsabilità . Noi abbiamo offerto una chiave di lettura diversa della vicenda e come sempre abbiamo coerentemente rappresentato un'altra prospettiva e un'altra proposta politica che vede nella riconversione ecologica dell'economia, nella difesa dei beni comuni e nella tutela del territorio l'unica strada che abbiamo a disposizione per uscire da una crisi economica strutturale e dare risposte serie e concrete,nel tempo, al mondo del lavoro. Ed è così che esprimiamo la nostra solidarietà con i lavoratori Laika.

Ci crediamo e continueremo a sostenere con impegno queste proposte.



San Casciano Val di Pesa, 1 ottobre 2011

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia

LABORATORIO PER UN'ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA

COMUNICATO STAMPA

Quando la demagogia prevale sul confronto e sul rispetto, perde la democrazia. È quanto è successo durante la seduta del consiglio comunale di San Casciano del 29 settembre quando, tutti insieme, partiti di sinistra (ma questa definizione è ancora possibile?), di destra e lista civica, appoggiati dai dipendenti Laika giunti in gran numero, hanno “processato” il nostro gruppo Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista che ha presentato un ordine del giorno per opporsi alla decisione presa dall'Amministrazione di rimuovere i reperti archeologici di Ponterotto. Facile intuire l'esito della discussione, viste le forze in campo. Ma siamo sicuri che non sia la vittoria di Pirro?
Ha prevalso la demagogia, appunto. Le nostre motivazioni di contrarietà al progetto sono state chiare e argomentate, dobbiamo constatare che ieri nell'aula consiliare nessuno ha saputo o voluto dare risposte concrete alle nostre obiezioni.

Noi abbiamo parlato di difesa dei beni comuni: l'ambiente, il paesaggio, il patrimonio storico di una collettività si tutelano quando non si mettono in conflitto con la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori, quando si ha la capacità politica di gestire i processi economici e le dinamiche sociali di un territorio. Su questi temi non prendiamo lezioni da nessuno. Sul banco degli imputati mettiamo questa amministrazione che in dieci anni non ha saputo offrire una risposta concreta alle richieste sacrosante dei lavoratori. Nessuno può essere così ingenuo da credere che, se ancora non è stata posata la fatidica prima pietra del nuovo stabilimento, la colpa sia di “quattro ambientalisti”.

La nuova Laika sarebbe realizzata da tempo se fin da subito fosse stata scelta una localizzazione idonea. In realtà, cedendo al ricatto occupazionale, l'amministrazione ha intrapreso una faraginosa e complessa procedura urbanistica grazie alla quale l'impresa ha ottenuto la possibilità di costruire su terreni agricoli a Ponterotto: un'operazione di rendita immobiliare che, abbiamo sempre sostenuto, ci pare abbia avuto poco a che fare né con la presunta urgenza imprenditoriale, né con la salvaguardia dei posti di lavoro. Non ha insegnato niente la fallimentare esperienza Stianti a San Casciano? O lo stabilimento Laika a Sambuca ottenuto anche in quell'occasione con variante urbanistica ad hoc e mai utilizzato? Non è seguendo gli “appetiti” industriali che si tutelano i lavoratori, si può però fare demagogia e farlo credere.

Adesso, ancora una volta strumentalmente, si afferma che “sfrattare gli etruschi”, rimuovere dal sito i reperti emersi a Ponteretto, significherà contemporaneamente valorizzare i ritrovamenti e offrire ulteriori, concrete garanzie al mondo del lavoro.
Niente di più falso. In un momento di grave crisi nazionale e mondiale del settore nel quale è coinvolta pesantemente anche la multinazionale Hymer, costruire un gigantesco capannone, che sembra effettivamente sproporzionato rispetto alle previsioni produttive dell'azienda, non potrà dare nessuna certezza ai lavoratori. Si perderà invece l'autenticità di una testimonianza storica, trattando i resti della fattoria etrusca e della villa romana alla stregua di mattoncini Lego, come in questi giorni ha osservato autorevolmente il prof. Settis, commentando la vicenda. Per far questo l'amministrazione investe proprie risorse, fateci capire dov'è l'interesse pubblico dell'operazione.

Vorremmo anche una risposta ai dubbi sollevati sulla correttezza della delibera che la Giunta ha adottato, ove, tra l'altro, non viene dichiarato l’ammontare della spesa pluriennale che si dovrebbe sostenere e neanche a quali capitoli di bilancio viene imputata.

Di tutto ciò avremmo voluto discutere in consiglio comunale; purtroppo abbiamo soltanto assistito al triste spettacolo di un'amministrazione impegnata solamente a costruire un capro espiatorio (l’ambientalismo contrapposto a chi difende il “lavoro”) per scaricare le proprie responsabilità . Noi abbiamo offerto una chiave di lettura diversa della vicenda e come sempre abbiamo coerentemente rappresentato un'altra prospettiva e un'altra proposta politica che vede nella riconversione ecologica dell'economia, nella difesa dei beni comuni e nella tutela del territorio l'unica strada che abbiamo a disposizione per uscire da una crisi economica strutturale e dare risposte serie e concrete,nel tempo, al mondo del lavoro. Ed è così che esprimiamo la nostra solidarietà con i lavoratori Laika.

Ci crediamo e continueremo a sostenere con impegno queste proposte.


San Casciano Val di Pesa, 1 ottobre 2011

domenica 2 ottobre 2011

Lavoro e ambiente sono da sempre parte di un dialogo, costruttivo e partecipativo

Comunicato stampa di Rifondazione comunista

"Lavoro e ambiente sono da sempre parte di un dialogo, costruttivo e partecipativo, che Rifondazione comunista porta avanti. Anche a San Casciano, dove il partito non registra alcun fallimento come invece afferma i segretario metropolitano del Pd Patrizio Mecacci che si erge a giudice, guarda fuori dal suo partito mentre dovrebbe fare i conti con la sua coalizione". È il commento di Andrea Malpezzi, segretario provinciale del Prc che interviene dopo il Consiglio comunale che ha affrontato la delicata situazione delle Laika. Ribadendo la "fondamentale importanza di garantire presto e in tempi celeri una stabilità lavorativa ai dipendenti – spiega Malpezzi - ci rammarica constatare che Mecacci sfrutti una situazione delicata come il futuro di tanti lavoratori, e la difficoltà di conciliare la tutela dell'ambiente con gli interessi dei lavoratori stessi, per fare della bassa propaganda politica".
Il segretario provinciale del Prc Andrea Malpezzi, non la lascia passare liscia a Mecacci. Nonostante la dialettica interna a Rifondazione comunista, "che in realtà è la vera, democratica, forza del nostro partito", non abbiamo, come Mecacci ,"da fare i conti con ritadi di dieci anni". "Mecacci non considera che l'assenza di una politica industriale a San Casciano come nel nostro Paese, nonché di progetti di riconversione industriale seri, sono responsabilità che ricadono anche sui governi del centrosinistra. Non salva il centrodestra, Malpezzi, ma non può esimersi dal fare un'analisi ad ampio raggio, realistica, senza alcuna strumentalizzazione, arma "usata da altri ma non dal Prc, che ha sempre avuto come priorità l'interesse dei lavoratori e dell'ambiente". Il segretario provinciale del Prc contesta duramente il fatto che "vengano, da parte di Mecacci, scaricate del tutto le responsabilità politiche della situazioni. Mecacci dispensa giudizi e si prodiga in analisi sui pesi politici di altri partiti senza guardare al proprio, discutibile, operato". Sul lavoro e sulla Laika, il Prc ribadisce di essere "da sempre a sostegno ed in difesa dei lavoratori e delle attività produttive per cui – spiega Malpezzi - ci dichiariamo comunque felici che il presidio della Laika venga mantenuto", ribadendo però "che questo è il segno del vero fallimento di una parte de centrosinistra che amministra i territori senza affrontare il nodo della tutela dell'ambiente che non può essere contrapposto ma deve diventare il volano di una politica industriale". "Basta lasciarsi abbagliare, come altri partiti hanno fatto, dalle logiche di mercato che hanno contirnuito a generare la crisi economica e produttiva. Il Prc è sempre aperto a un confronto con chi vorrà essere partecipe in un dialogo costruttivo per conciliare le varie anime presenti sul territorio, come a San Casciano, dove una coalizione che vede la presenza di una lista civica ambientalista condividere con noi il percorso di opposizione in Consiglio comunale. Certo è che su un punto come il lavoro il PRC non media e non prende lezioni da nessuno, la difesa del posto e della dignità del lavoro è una prerogativa irrinunciabile a San Casciano ed altrove, anche su questo, forse, Mecacci dovrebbe riflettere bene".

Andrea Malpezzi
Segretario Provinciale PRC Firenze

C'è qualcosa che sa di bruciato

Riceviamo questa lettera, che pubblichiamo.

Il 29 sera sono arrivata ma c'era una calca davanti alla porta che non mi è stato possibile entrare. C'erano tutti gli operai della Laika. Certo nella mia ignoranza ho capito che tutti i consiglieri compreso il Sindaco di San Casciano l'hanno trovata giusta l'escamotage! Invitare tutta la LAIKA al completo e rigirando la frittata. Come se chi è per l'arte, la difesa dell'ambiente, in nome della storia sia automaticamente contro il lavoro, e i lavoratori soprattutto. Se avessi potuto entrare, e non avessi avuto tutte quelle belve contro, avrei potuto dire tante cose. Io vengo da un'esperienza di 28 anni di lavoro nelle ditte più disparate d'Italia, poi mi sono ritrovata disoccupata ed ho iniziato il calvario come la maggior parte delle persone in questo momento storico, quindi non c'è nessuno meglio di me che possa capire il lavoro, la disoccupazione e quant'altro. Ma questo è un altro problema che non ci azzecca niente con il lavoro.

Ho parlato con un ragazzo, operaio della Laika che stava nelle "retrovie" come me. Lui mi ha detto che lavorava, sempre allo stabilimento della Laika alla Sambuca, che io tra l'altro conosco bene perchè lavoravo lì vicino. Gli ho chiesto perchè si accaniscono tanto contro la Sig.ra Carlesi, che cosa centra, se loro già stanno lavorando, non sono disoccupati, lo stipendio da portare a casa loro ce l'hanno. Eppoi in Toscana ci sono tantissime aree, magari anche più consone del Ponterotto. Questo proprio non lo capisco. Non ho capito nemmeno la maleducazione che serpeggiava. Il veleno di alcuni consiglieri soprattutto, che avendo un'istruzione in più degli operai, si immagina che abbiano anche un pò più educazione, ma non è stato così. Che delusione. A questo punto mi è sembrato di capire che l'hanno vinta loro. Io penso che si tratta solo di aspettare, chi vivrà, vedrà e sicuramente se ne vedranno delle belle!! (Perchè non vedo molto chiaro la situazione Laika. C'è qualcosa che sa di bruciato, spero di no per i lavoratori che lavorano là dentro).

L'amore per l' ambientalismo, per la tradizione, per la difesa della storia, non vuol dire certo soldi, benessere, casolare, piscina ecc. come qualcuno ha detto, ma sicuramente non va contro al lavoro ed ai lavoratori, forse scende in aiuto dando solo una mano per vivere in un mondo migliore, più sano, meno inquinato, legato alle tradizioni, probabilmente tutelando quei valori che non esistono più.

Salutoni.
Lettera firmata

La morte del buon senso

Marco Ferri, http://www.marcoferri.info, 1 ottobre, 2011

Qualche giorno fa la maggiore agenzia giornalistica nazionale ha riportato questa notizia:

(ANSA) – SAN CASCIANO VAL DI PESA (FIRENZE), 15 SET – Saranno rimossi e ricollocati altrove – rispetto alla posizione originaria – i resti di una casa etrusca e di una villa romana scoperti a San Casciano durante la costruzione del nuovo stabilimento della Laika. Il procedimento è permesso dal Codice dei Beni Culturali ed ha avuto l’ok della Soprintendenza archeologica, della Direzione regionale per i Beni culturali e del Ministero per i Beni e le attività culturali. La scoperta è del 2010 e fece bloccare i lavori. I resti saranno ricollocati nelle vicinanze, presso il Pesa, rispettando l’orientamento originario e la cronologia.(ANSA).

Una sola domanda: ma tra le «attività» cui si riferisce la denominazione del Ministero, è previsto anche lo spostamento delle case etrusche e delle ville romane per far spazio alle aziende moderne? Se sì, proporrei un aggiornamento della denominazione: Ministero per i beni e le attività cultural-commerciali. Così se agli Uffizi, oltre alla vendita di olio e vino, il visitatore trova anche la possibilità di «affittare» i resti di una vera casa etrusca o di una villa romana da mettere in giardino, siamo tutti più felici e soprattutto in regola.

Marco ferro Blog
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano