venerdì 9 aprile 2010

Rifiuti - Strategie per una soluzione al problema

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Due serate di approfondimento per affrontare fuori da facili semplificazioni un problema complesso, e per discutere sulle strade da intraprendere per trasformare in maniera sostenibile il ciclo delle materie e degli oggetti

11.04.10 - Incenerire i rifiuti? NO, GRAZIE



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INCENERIRE I RIFIUTI?
no grazie, abbiamo alternative!


Esiste una convinzione diffusa: che con l’incenerimento il rifiuto “scompaia”, risolvendo così il problema. Niente di più falso.

L’incenerimento...

produce rifiuti più voluminosi e pericolosi di quelli che entrano nell’impianto: ceneri, filtri, acque sporche e fumi contenenti diossine, furani, polveri sottili e metalli pesanti, tutte sostanze estremamente pericolose per salute e ad altissimo potere inquinante;

non elimina la discarica: dove si smaltiscono ceneri e filtri inquinati?

disincentiva la riduzione e il riciclo: i materiali che bruciando
producono più energia (quelli “economici” se bruciati) sono i derivati del petrolio, più inquinanti ma allo stesso tempo più facilmente riciclabili;

spreca risorse ed energia: il materiale bruciato non può più essere riutilizzato (come avviene con il riciclaggio) e occorrerà nuova materia e nuova energia per riprodurlo;

degrada l’ambiente e danneggia l’agricoltura: gli inquinanti si depositano sul terreno e sulle coltivazioni ed entrano quindi nella catena alimentare; importantissimi settori dell’economia, da quello agroalimentare al turismo, ne sono irreparabilmente compromessi.

rappresenta spreco di denaro pubblico: gli inceneritori vengono finanziati attraverso incentivi statali (Cip6 e certificati verdi), ed in questo consiste il vero business nella costruzione di tali impianti, ai danni delle tasche dei cittadini.

Un (buon) governo ha il ruolo di gestire il funzionamento della società in modo economico e razionale con l’obiettivo di ottenere il massimo beneficio per la maggioranza della popolazione e non il vantaggio di pochi.
Gli inceneritori non costituiscono una soluzione, ma il vantaggio di pochi.

Come gestire, allora, i rifiuti?

Il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto, occorre perciò ridurre i rifiuti all’origine:
• disincentivando l’usa e getta;
• promuovendo la ricerca scientifica e il design industriale nel settore dei materiali riciclabili.

Ciò che intendiamo per “rifiuto”, è risorsa economica. Un esempio concreto: gli imballaggi ci costano talvolta più delle merci acquistate, come accade spessissimo per i prodotti alimentari: quanti soldi buttiamo ogni mese nel cassonetto? Occorre perciò:
• finalizzare la raccolta porta a porta al recupero, riciclo e riutilizzo dei materiali; tale finalità va incentivata anche attraverso lo sviluppo del mercato dei materiali post consumo.

Gli sfalci di fogliame e gli scarti di cucina delle famiglie e dei centri di ristorazione rappresentano il 30-40% in peso dei rifiuti, hanno pochissimo potere energetico se bruciati, mentre potrebbero essere riutilizzati come concimi:
• è necessario dunque attuare la raccolta differenziata dei rifiuti umidi e migliorare la qualità del compost prodotto negli impianti di compostaggio.

Per ottenere questi obiettivi occorre:
• la raccolta porta a porta, la via che consente di arrivare rapidamente a raccolte differenziate del 70-80%;
• la tariffa puntuale: chi produce meno rifiuti e differenzia di più, deve pagare di meno!
• per la frazione residua trattamenti meccanici non nocivi per la salute e per l’ambiente.


Per il nostro territorio proponiamo

• A San Casciano non servono altri esperimenti, ma una raccolta porta a porta finalizzata al riciclo e alla valorizzazione dei materiali con un vero e concreto progetto di area su vasta scala, differenziare i rifiuti è inutile se non si predispongono le strutture per un trattamento completo;
una gestione efficiente dell’impianto di compostaggio di Ponterotto, assicurando all’impianto un conferimento dei rifiuti umidi di alta qualità;
• progetti concreti per la riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti;
• di bloccare il previsto inceneritore a Testi e l’ampliamento dell’impianto di Sibille/Falciani;
di non autorizzare la combustione di rifiuti nel forno del cementificio Sacci, impianto che non dispone neanche dei sistemi di abbattimento minimi previsti per gli inceneritori.

Laboratorio per un’altra San Casciano
Rifondazione Comunista San Casciano
Lista civica Futuro Comune San Casciano
Lista civica con Paolo Stecchi Greve in Chianti
Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Chianti fiorentino

11.04.10 - Incenerire i rifiuti? NO, GRAZIE

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INCENERIRE I RIFIUTI?
no grazie, abbiamo alternative!


Esiste una convinzione diffusa: che con l’incenerimento il rifiuto “scompaia”, risolvendo così il problema. Niente di più falso.


L’incenerimento...

giovedì 8 aprile 2010

Il 17 a Parma Manifestazione Nazionale contro gli Inceneritori


Il Laboratorio per un'altra San Casciano aderisce alla Manifestazione Nazionale contro l'inceneritore di Parma.

mercoledì 7 aprile 2010

La politica delle multinazionali dell’agricoltura in India

di Federica Araco
www.libermente.eu

Bioimperialismo contro biodiversità

La diversità biologica è la principale caratteristica della natura e il fondamento dell’equilibrio ambientale dell’intero pianeta. Ecosistemi e habitat differenti hanno generato forme di vita e culture caratterizzate da saperi locali in grado di ricavare i mezzi di sussistenza dalle ricchezze spontaneamente offerte dalla natura. La profonda conoscenza del patrimonio ecologico universale, acquisita attraverso i secoli e preservata con grande considerazione dalle popolazioni indigene, ha consentito di sviluppare forme di produzione integrata tra diversi ecosistemi. Questa visione olistica garantisce da sempre la sostenibilità dei processi produttivi, assicurando molteplici forme di sostentamento per bisogni alimentari, culturali ed economici diversificati.

In seguito alla Rivoluzione Verde degli anni ‘50 e ‘60 in molte regioni asiatiche, tra cui l’India, sono stati introdotti modelli di produzione agricola basati sulla monocoltura, sull’impiego massiccio di pesticidi e diserbanti e su una politica di mercato dettata dal monopolio di poche multinazionali. Questa forma di assoggettamento, definita “bioimperialismo”, ha imposto metodi di produzione intensiva in molti territori del sud del pianeta.
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano