venerdì 15 maggio 2009

Calendario incontri con la popolazione - Maggio

LUCIA CARLESI
candidato sindaco della coalizione
Rifondazione Comunista - Lista civica Laboratorio Per un’altra San Casciano


ed i nostri candidati al consiglio comunale

INCONTRANO LA POPOLAZIONE
per illustrare il programma e
parlare dei problemi delle frazioni



Cerbaia 18 maggio presso circolo ARCI, ore 21,30
Spedaletto 19 maggio presso circolo ARCI, ore 21,30
San Pancrazio 20 maggio presso circolo Casa del Combattente, ore 21,30
Bargino 27 maggio, presso circolo ARCI, ore 21,30
La Romola, 28 maggio, presso circolo ARCI, ore 21,30


Giovedì 21 maggio, ore 20

CENA DI AUTOFINANZIAMENTO
PRESSO CIRCOLO ARCI DI CERBAIA

15 Euro - per prenotazioni 3406667118, 3382036395
mailto:alternativa.lab@gmail.com

mercoledì 13 maggio 2009

Il programma in sintesi

Il PDF del depliant
Dalla parte dei cittadini
Per cambiare insieme
Per difendere i beni comuni, il territorio, la salute

Comune trasparente e aperto ai cittadini
È sempre più diffusa la disaffezione dei cittadini verso la politica e le sue rappresentanze. L’amministrazione comunale è sentita lontana dai cittadini che non sanno più a chi chieder conto delle scelte politiche locali.
Intendiamo quindi mettere in pratica nuove forme di democrazia partecipata per la gestione del territorio e delle risorse: gli atti e le decisioni prese dal Consiglio Comunale devono essere trasparenti e frutto della partecipazione dei cittadini.

Urbanistica espressione degli interessi di tutti e rispettosa dell’ambiente
Proponiamo l’utilizzo di nuove tecnologie di bioedilizia, in particolare per il patrimonio pubblico ed il recupero dei volumi e delle infrastrutture esistenti. Valorizziamo il nostro territorio, creando i parchi fluviali della Val di Pesa e della Val di Greve. Vogliamo fermare ulteriori consumi di suolo per nuove costruzioni residenziali e produttive nel nostro comune e la speculazione immobiliare.

Mobilità sostenibile
Vogliamo potenziare il trasporto pubblico e i mezzi di mobilità condivisa, sono necessari itinerari pedonali sicuri e piste ciclabili, un’interconnessione efficace tra trasporti suburbani ed urbani. I servizi di trasporto pubblico sono fermi a 50 anni fa, ed il traffico privato è aumentato vertiginosamente.

Economia locale che crea lavoro risparmiando risorse naturali
Vogliamo promuovere i prodotti di alta qualità che la nostra terra ha sempre offerto, sosteniamo le colture e gli allevamenti biologici; ci piacciono le filiere corte, dal produttore al consumatore, e le esperienze dei Gruppi di Acquisto Solidale.
Ci impegneremo a difendere le attività a basso impatto ambientale legate al territorio, e ad aiutare il piccolo commercio al dettaglio, No a nuovi centri commerciali. Il turismo mordi e fuggi non fa al caso nostro, preferiamo un turismo lento e diffuso sul territorio. Siamo contrari a un polo di industria pesante “rifiuti-energia-cemento” a Testi e alla filiera dei rifiuti Testi-Falciani.

Acqua: un bene prezioso e di tutti
Acqua, luce e gas possono costare meno se gestiti per il bene della comunità e non per garantire profitti alle Società per Azioni. L’acqua è un bene comune e deve tornare ad essere pubblica.
Proponiamo politiche per la riduzione dei consumi, la ristrutturazione e l’adeguamento degli impianti idrici. L’uso di composti chimici in agricoltura deve essere drasticamente limitato. Si devono costruire depuratori con tecniche di fitodepurazione e utilizzare gli invasi collinari esistenti, siamo nettamente contrari all’ipotesi di costruzione di grandi invasi trasversali ai corsi d’acqua.

Obiettivo “zero rifiuti”
Vogliamo realizzare la raccolta differenziata porta a porta con l’obiettivo “rifiuti zero”, il riciclo e riutilizzo dei materiali. È possibile ridurre la produzione pro-capite dei rifiuti, i cittadini che producono meno rifiuti devono pagare meno. Vogliamo Incentivare realmente il compostaggio domestico e rendere efficiente e salubre l’impianto di compostaggio di Ponterotto. Vogliamo contrastare l’inceneritore di Testi, pericoloso per la salute, dispendioso e obsoleto.

L’energia guardando al futuro
Siamo a favore delle fonti energetiche rinnovabili e per il risparmio energetico.
È necessario un piano eco-energetico comunale per facilitare l’istallazione di fonti di energia rinnovabile. Occorre migliorare l’efficienza dell’autoparco e dell’illuminazione comunale. Diciamo No alla centrale elettrica a metano di Testi.

Per una cultura della salute e la solidarietà sociale
I problemi sociali e sanitari non devono diventare emergenze, promuoviamo la prevenzione, il sostegno ad ogni forma di disagio sociale, il diritto alla salute di tutti.
Proponiamo progetti di educazione sanitaria nelle scuole, per far capire l’importanza di stili di vita sani e dell’attività fisica e sportiva;
per gli anziani condomini solidali in alternativa all’ospedalizzazione.
Sosteniamo le medicine non convenzionali con l’apertura di ambulatori convenzionati,
per le giovani madri intendiamo favorire l’esperienza dei nidi domiciliari.
Vogliamo promuovere azioni concrete per il rispetto degli animali, contro l’abbandono
e per la loro adozione.

Diritto al sapere e alla formazione
Vogliamo sostenere e potenziare la scuola pubblica e promuovere iniziative per ridurre l’abbandono scolastico.
La biblioteca comunale ha bisogno di più spazio e più servizi. Per stimolare la ricerca e la conoscenza del nostro patrimonio culturale e ambientale proponiamo l’istituzione di un museo del territorio. Vogliamo rilanciare la ricerca, ad esempio, con un centro di ricerca avanzata nel campo dell’apicoltura nell’azienda universitaria
di Montepaldi.
Riteniamo indispensabile sostenere l’associazionismo, la formazione sportiva di qualità, stimolare tutte le forme di espressione artistica, favorire l’aggregazione dei giovani, anche autogestita, attraverso la realizzazione di uno spazio polivalente.
La copertura ADSL su tutto il territorio comunale è indispensabile per le imprese e per un libero accesso all’informazione.
Non vogliamo che le attività culturali e artistiche diventino il fanalino di coda per scarsità di risorse.

Il programma esteso

Il nostro programma

Un programma per cambiare: per un comune sostenibile, trasparente, solidale

Il programma in sintesi


INDICE
Introduzione
Democrazia partecipata
Urbanistica e Territorio
Mobilità
Economia solidale e sostenibile
Salute e Politiche sociali
Formazione e Cultura
Acqua
Rifiuti
Energia
Le aree industriali di Testi e Sibille/Falciani
Le nostre proposte per la Valle della Greve



INTRODUZIONE
Un libro dei sogni?


No: il nostro non è un programma fatto a tavolino per acchiappare consensi, né una lista di promesse sulle quali ottenere la delega per cinque anni di amministrazione. Le nostre sono linee programmatiche che orienteranno la nostra presenza nel prossimo Consiglio Comunale, in cui certamente faremo sentire una voce diversa dalle altre. La voce di chi ha a cuore in primo luogo il patrimonio di ricchezza sociale che le generazioni precedenti hanno costruito, e che ora viene messo in crisi dalla disinvoltura con cui chi ci amministra vende pezzo per pezzo il nostro territorio, magari in nome del reddito e dell’occupazione: e invece non fa che gli interessi della rendita e della speculazione immobiliare.

È un programma aperto, un terreno di discussione per arrivare a soluzioni condivise e coerenti con l’impostazione politica generale che sosteniamo. Le singole scelte saranno messe a punto e verificate non solo dentro il Consiglio Comunale ma soprattutto fuori, in tutte le occasioni che ci proponiamo di costruire per realizzare un effettivo processo di partecipazione: il Laboratorio che abbiamo messo in piedi per questa scadenza elettorale resterà in piedi nei prossimi anni per affiancare quelli di noi che i cittadini di San Casciano avranno scelto come rappresentanti.

Vogliamo che la Politica torni ad essere vissuta da noi cittadini come qualcosa di appassionante ed irrinunciabile che serve a progettare e realizzare tutti insieme il futuro. Riteniamo che dalla crisi economica, sociale, ambientale, culturale che viviamo in questi anni si debba uscire cambiando la società a partire dal basso, dai nostri territori, per affermare principi di giustizia e di laicità, di accoglienza dell’altro, di equità, di sobrietà, di sostenibilità e responsabilità verso il pianeta e le future generazioni, attuando la nostra Costituzione e garantendo quindi la salvaguardia dei diritti e delle scelte individuali.

Siamo contrari al regime della destra ed alle sue proposte che spesso ci appaiono inadeguate, dannose, illiberali. Siamo delusi dai partiti del “centro-sinistra” perché non propongono una reale alternativa al modello economico e di sviluppo esistente, che noi avvertiamo come ingiusto, non solidale. Siamo delusi anche perché spesso gestiscono il potere con arroganza, senza capacità di ascolto della società, condizionati dai poteri economici forti.
Vogliamo che i cittadini abbiano la possibilità di partecipare direttamente ed in prima persona alla gestione del territorio e delle risorse collettive e per questo ci adopreremo per ideare e mettere in pratica nuove forme di democrazia partecipata in modo da raggiungere maggiore partecipazione e maggiore trasparenza nei processi decisionali e, nello stesso tempo, anche maggiore efficacia per le decisioni così maturate.

L’ape che abbiamo scelto a simbolo della nostra lista evoca un punto che può apparire secondario del nostro programma: la richiesta di fare di San Casciano un luogo di ricerca sulle avversità che colpiscono le api. Il principio dal quale partiamo è che un mondo senza api è un mondo non a misura d’uomo, avvelenato e ostile alla vita. Quell’ape sarà anche il modello del nostro comportamento: le api evocano un ambiente pulito, sono animali laboriosi, sociali e pacifici (pungono solo per difendersi). Ma soprattutto, l’ape è utile: il voto alla lista dell’ape è un voto non solo utile ma indispensabile per difendere il nostro territorio.



DEMOCRAZIA PARTECIPATA

È sempre più diffusa la disaffezione dei cittadini verso la politica e le sue rappresentanze classiche. Anche l'Amministrazione comunale è sentita lontana dai cittadini, spesso le decisioni sono prese al di fuori dell'ambito comunale (vedi per esempio gestione dei servizi di area vasta) e il cittadino non ha più la percezione di quali siano i suoi referenti reali rispetto alle scelte politiche locali. Esiste inoltre un problema di scarsa trasparenza dei processi decisionali, problema accentuato dalla legge elettorale dei Comuni che ha rafforzato il potere esecutivo delle Giunte comunali ed in particolar modo del Sindaco, senza individuare i necessari contrappesi democratici, riducendo perciò trasparenza e possibilità di partecipazione.
È perciò urgente ideare e mettere in pratica nuove forme di democrazia partecipata per la gestione del territorio e delle risorse collettive.


LE NOSTRE PROPOSTE

Bilancio partecipato

Dedicare una percentuale delle risorse del bilancio a forme di sperimentazione del bilancio partecipativo: questo è uno strumento adottato in diversi comuni italiani e si è rivelato una delle pratiche partecipative più interessanti e significative. Sono naturalmente da sperimentare le modalità con cui realizzare una discussione realmente partecipata ed adottare poi le decisioni finali.

Comune trasparente e aperto ai cittadini
Indire il Consiglio Comunale aperto su materie di particolare rilevanza, prevedendo l'audizione di esperti e l'ascolto di vari orientamenti.
Favorire la partecipazione attiva alle decisioni riguardanti la vita del comune attraverso un’informazione efficace che raggiunga tutti tenendo conto delle differenze di età, cultura, lingua, formazione.
Dare realizzazione ed efficacia concreta a strumenti di partecipazione come forum tematici, in particolare in occasione di scelte comunali di particolare importanza.
Fornire la massima pubblicizzazione degli atti e delle decisioni prese dal Consiglio Comunale.
Prevedere spazi nei quali il consigliere comunale si renda disponibile all'ascolto e al confronto diretto con i cittadini.
Riaprire la discussione sulle forme di gestione dei servizi (acqua, rifiuti, etc.) facendo una riflessione approfondita sul ruolo delle società partecipate, sulla loro necessità, e sulle modalità per recuperare trasparenza, controllo pubblico e credibilità.



URBANISTICA E TERRITORIO

DALL’URBANISTICA CONTRATTATA ALLA DIFESA DEI BENI COMUNI
Il caso dello scandalo sull’urbanistica nella Piana di Firenze, gli esempi di malaffare legati alla gestione della edilizia pubblica e privata in comuni a noi vicini (pensiamo anche a Montespertoli) indicano l’evidente limite di quella filosofia di deregolazione dell’urbanistica che ha consentito il saccheggio del territorio a vantaggio di immobiliaristi e speculatori. Oltre alle ricadute negative sul paesaggio, questo modello di urbanistica contrattata che parte dalle proposte di un privato e su quelle disegna poi un piano ha mostrato anche perversi effetti di tipo corruttivo e degenerativo della politica, ridotta a puro terreno di scambio di favori. Per evitare questi rischi, si dovrà voltare pagina a San Casciano, terminando con la logica delle varianti ad hoc e delle operazioni immobiliari disegnate tutte sull’interesse della proprietà, quali STIANTI, LAIKA, Antinori.


LE NOSTRE PROPOSTE

Costruire sostenibile

BIOCLIMATICA, RISPARMIO ENERGETICO, PRODUZIONE DIFFUSA DA RINNOVABILI, RETI IDRICHE DUALI, FITODEPURAZIONE OBBLIGATORI PER TUTTE LE NUOVE EDIFICAZIONI sia residenziali sia produttive sia commerciali. Si aprirebbe in questo modo una potenzialità enorme di lavoro per chi opera in settori nuovi ed ecocompatibili, in un momento di grave crisi dell’edilizia. Dovranno essere privilegiati i materiali di origine naturale con garanzie sul ciclo completo del prodotto.

Fermare le nuove edificazioni, favorire le ristrutturazioni
Il Piano Strutturale appena passato al voto in Consiglio Comunale possiede una relazione generale accattivante e una reiterata dichiarazione di attenzione alla sostenibilità ma in realtà punta al rilancio dell’edilizia pensandola come premessa per la ripresa economica, e punta su una massiccia crescita del consumo di suolo perché investe sulla edilizia residenziale e sull’incremento della superficie a capannoni industriali e artigianali. Noi contestiamo che la ripresa dell’edilizia debba essere il punto di partenza per l’economia del futuro in quanto vediamo il rischio che si compromettano risorse durevoli e beni comuni.
Riteniamo illusorio progettare per una CRESCITA ILLIMITATA dell’edificazione; vediamo un ruolo diverso per il comparto edilizio, pensiamo che i futuri REGOLAMENTI URBANISTICI dovrebbero incentivare e facilitare, togliendo burocrazia e lungaggini, le ristrutturazioni finalizzate alla efficienza energetica, alla bioarchitettura, alla sostenibilità ecologica del costruito.

Arrestare il consumo di suolo, difendere le vocazioni del territorio
Ogni nuova previsione edificatoria si porta dietro un carico urbanistico che è dato dalla pressione esercitata sulle risorse comuni (consumo di acqua, inquinamento dovuto al traffico, etc.) e si porta dietro anche una riduzione del terreno disponibile per la produzione agricola, del suolo permeabile a fini di prevenzione del rischio idrogeologico e del rinascimento delle falde e dei pozzi. I futuri REGOLAMENTI URBANISTICI non dovranno dare corso alle previsioni massimali di crescita previste nel Piano Strutturale appena varato, dovranno anzi prevedere solo interventi di RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA volti al miglioramento delle zone artigianali e produttive esistenti o al risanamento di puntuali situazioni di degrado o abbandono. Il turismo e l’agricoltura di qualità sono le nostre grandi risorse economiche e sociali, che assicurano una condizione di lavoro e benessere diffuso e permanente e solo tutelandole assicuriamo un futuro alle nuove generazioni.

Incrementi del settore produttivo solo se sostenibili
Vi sono dei settori produttivi ad alto valore aggiunto che potrebbero giovarsi del contesto paesaggistico di qualità e della vicinanza a Firenze: cultura, informatica, artigianato o manifatturiero di qualità con necessità di poca superficie, trasformazione alimentare legata a filiere corte delle attività agricole. Inoltre vi sono attività di artigianato locale che rispondono a esigenze della popolazione e che devono permanere. Queste attività possono e devono prioritariamente riusare edifici o manufatti già esistenti. Attività produttive a basso valore aggiunto, che utilizzano grandi superfici, che movimentano molte merci su gomma, sono sicuramente poco adatte al nostro territorio.

Case per le fasce deboli di società, non speculazione immobiliare
Nel Piano Strutturale si utilizza l’argomento della necessità di abitazione per giustificare semplici svillettamenti che si rivolgono a fasce di mercato con alta disponibilità economica: ogni 10 abitazioni da libero mercato il Piano Strutturale (PS) prevede 1 appartamento in convenzione, con il risultato di consentire speculazioni e cementificazioni e di NON RISOLVERE le reali problematiche sociali; noi crediamo invece alla CO HOUSING e alla AUTOCOSTRUZIONE come leve per riusare e ristrutturare edifici fatiscenti o in abbandono producendo abitazioni per giovani senza reddito fisso, immigrati, anziani; il ruolo della amministrazione può essere quello di censire, orientare, trattare con i privati proprietari, organizzare bandi, mettendo strutture e competenze al servizio di soggetti deboli.

Far vivere l’agricoltura, mantenere la bellezza del paesaggio
I futuri regolamenti dovranno snellire e rendere agevole le procedure per tutte quelle attività connesse alle lavorazioni agricole nel rispetto della Legge Regionale (costruzione annessi, punti vendita, etc.) ma dovranno anche dare poche regole chiare e facili che consentano di costruire tali opere con decoro e nel migliore inserimento paesaggistico. Dovranno essere mantenute le reti di percorsi nel territorio aperto, dovranno essere ostacolati frazionamenti che conducano a polverizzare e distruggere aie contadine, percorsi comuni, terrazzamenti, etc. La campagna deve essere fruibile e percorribile, perciò le recinzioni si dovranno limitare alle necessità colturali o di allevamento e alle pertinenze degli immobili. Soprattutto, dovrà essere mantenuta e tutelata la rete di percorsi aperti al pubblico consistente nelle strade bianche vicinali o poderali, impedendone anche la asfaltazione e prevedendo espliciti divieti di transito ai mezzi motorizzati nei sentieri, per contenere l’invadenza del cross e dei fuoristrada.

Meno vessazioni, meno arbitrio, regole uguali per tutti
In questi anni a fronte di operazioni urbanistiche colossali disegnate su misura per gli interessi di alcuni privati (la STIANTI, la Variante ANTINORI, la Variante LAIKA) si è assistito ad atteggiamenti estenuanti e vessatori sulle piccole trasformazioni degli immobili, sulle piccole addizioni, su interventi minimali negli edifici residenziali o produttivi che oltre a non produrre danno per l’ambiente rispondevano anche ad esigenze reali della popolazione. Si dovrà cambiare pagina, aiutare la comunità a far evolvere il patrimonio costruito con regole certe ma anche con il minimo di lungaggini, e scoraggiare invece le grandi imprese immobiliari e gli affaristi del cemento dal tentare speculazioni a spese del territorio.

Aiutare il piccolo commercio al dettaglio, niente nuovi centri commerciali
Le attività commerciali nei centri storici significano vivibilità, ma anche qualità della vita, possibilità di muoversi senza auto per fare la spesa, benessere diffuso grazie ai posti di lavoro collegati. San Casciano ha già un centro commerciale, non ne servono altri e soprattutto non servono CENTRI COMMERCIALI all’interno di operazioni di nuova edificazione prossime al centro del comune (quale quello previsto nell’area ANTINORI).

Ridiscutere le scelte sbagliate
Alcune delle operazioni immobiliari previste dal vecchio Piano Regolatore Generale ( PRG) o da varianti a questo strumento possono e devono essere ridiscusse, a partire dalla Variante Antinori, che prefigura un nuovo centro abitato autosufficiente dentro il perimetro urbano di San Casciano, e dalla CASA DI RIPOSO per anziani. Inoltre è da rivedere anche l’ipotesi, per noi sbagliata, della operazione di dismissione del vecchio palazzo comunale per farvi un albergo, con realizzazione in elevazione all’area Stianti di un nuovo edificio comunale.

Favorire il turismo lento e diffuso sul territorio.
Si devono favorire le occasioni di ospitalità diffusa, soprattutto se inserite in attività agricole, mentre sono da evitare nuovi poli alberghieri o villaggi-vacanze. Il turismo diffuso sul territorio, lento nel traversare gli itinerari, di elevata qualità culturale, lascia alla comunità locale benessere diffuso, è compatibile con la tutela della risorsa paesaggio, non presuppone nuovo consumo di suolo.

Due parchi fluviali, per valorizzare il nostro territorio
Proponiamo la creazione di due parchi fluviali, non limitati alle ristrette pertinenze dei corsi d’acqua e quindi con carattere agricolo-naturalistico, per la PESA e la GREVE. L’amministrazione comunale, oltre a farsi carico di un coordinamento con i comuni contermini per realizzare un simile progetto, dovrà anticiparne l’attuazione a partire dal primo Regolamento Urbanistico.



MOBILITÀ

Il problema della mobilità, ovvero del traffico, dei trasporti e della presenza dei relativi mezzi sul territorio, costituisce uno dei fattori più influenti la qualità della vita, l’impatto ambientale e la programmazione economico-sociale.
Appare evidente come le modalità con cui è stato fin’ora affrontato da parte delle amministrazioni territoriali, unitamente allo stile di vita degli utenti, non ha risolto il problema, ma anzi ha determinato aggravi al territorio e alla salute dei cittadini: inquinamento atmosferico e rumore, incidentalità, congestione della viabilità, occupazione di suolo da parte di infrastrutture stradali e parcheggi, ingombro della città da parte degli automezzi, perdite di tempo, consumo di risorse non rinnovabili, produzione di CO2. E tutto ciò a fronte di ingenti investimenti che ricadono sulle tasche dei cittadini (la stragrande parte dei bilanci comunali degli ultimi anni riguarda oneri per la realizzazione e la gestione di infrastrutture viabilistiche, a cui si aggiungono i costi sociali e ambientali).
Un esempio: le lunghe e costose circonvallazioni - che hanno investito gran parte del territorio e del paesaggio di S. Casciano, oltre a costituire consumo di territorio e svariati impatti ambientali rilevanti – invece di risolvere il problema della mobilità, determinano un incremento della propensione all’utilizzo dell’auto e dei relativi percorsi. E, a forza di circonvallazioni, si stanno creando di fatto viabilità di trasferimento veloce che invitano al transito di chi deve penetrare a Firenze in svariati ingressi ovest-sud-est e di quanti debbano collegarsi fra le due superstrade (FI-SI e FI-PI-LI).
Al tempo stesso, le famiglie che abitano le frazioni corrono avanti e indietro al capoluogo quasi quotidianamente, ad accompagnare i figli, fare la spesa, recarsi agli uffici pubblici…, mentre sul trasporto pubblico e la mobilità alternativa a quella autoveicolare non è stato fatto nulla.


LE NOSTRE PROPOSTE

Favorire e potenziare il trasporto pubblico e collettivo

Occorre agire di più sulla gestione del trasporto pubblico; in particolare attivare un servizio bus di collegamento abbastanza frequente fra le frazioni e fra esse e il capoluogo (tipo circolare), incrementare le corse verso Firenze e, allo stesso tempo, ridurre la possibilità di avvicinarsi al centro di S. Casciano, in modo da rendere ancor più concorrenziale il mezzo pubblico.
Si deve attivare un coordinamento nell’area per favorire trasporti su rotaia e trasporti pubblici in generale. Si devono favorire soluzioni A CHIAMATA o A CONDIVISIONE DI AUTO (CAR SHARING) per il collegamento tra le frazioni, cominciando a rendere meno necessario il ricorso all’automobile privata
Infine, si devono diffondere a tutte le famiglie efficaci e chiari strumenti informativi su orari e percorsi del mezzi pubblici, anche attraverso uno specifico portale web aggiornato e interattivo.

Meno auto e più bici nei centri abitati
Occorre limitare l’accesso delle autovetture nei centri abitati e nelle aree prossime alle scuole, realizzare percorsi ciclabili protetti all’interno e nelle vicinanze dei centri abitati, ma anche di collegamento con il territorio esterno, anche ai fini turistici, realizzare poi specifici percorsi pedonali protetti casa-scuola, con dissuasori, segnaletica e sistemi atti a garantire la sicurezza dei ragazzi.
Si devono poi avviare campagne di educazione e sensibilizzazione specie in ambito scolastico.
Si deve infine completare e attrezzare la rete sentieristica escursionistica per i residenti e per incentivare un turismo sostenibile.

Muoversi inquinando meno
Si dovranno attuare convenzioni con i distributori di carburante affinché si introduca la fornitura di gas per autotrazione, e si dovrà favorire l’intermobilità (in particolare bici-bus-treno).

Evitare infrastrutture ad alto impatto
Siamo preoccupati per la proposta realizzazione di un by-pass A Cerbaia, del quale dovranno essere studiati seriamente gli impatti ambientali, e riteniamo in ogni caso che si debba rigorosamente evitare l’interessamento del fondo valle della Pesa subito a monte del paese, per il suo pregio sotto il profilo naturalistico, paesaggistico e fruitivo.



ECONOMIA SOLIDALE E SOSTENIBILE

IL TERRITORIO È LA PRIMA RISORSA
Qualsiasi piano di sviluppo che intenda stabilire regole o indirizzi economici e sociali per tutto il territorio comunale attraverso un Piano strutturale, non può non tenere conto della vocazione stessa del suo territorio e tanto meno delle specificità delle sue tradizioni e culture. Siamo contrari al Piano Strutturale proposto dalla attuale maggioranza anche perché non considera questo dato e assume come obbiettivo la semplice ripresa della “crescita” (vedi parte programmatica sull’Urbanistica) Sono invece ormai davanti agli occhi di tutti i danni di una politica economica neoliberista che ha mitizzato e praticato la globalizzazione senza regole, il libero mercato portato sino alla mercificazione spinta di ogni relazione umana, la privatizzazione perfino di beni pubblici come l’acqua; tutto ciò ha condotto a più precarietà, a meno diritti, a collassi ambientali e crisi sociali pagati dai più deboli.
Per uscire da questa crisi strutturale bisogna avere il coraggio di saper tracciare nuove strade e nuovi indirizzi anche e specialmente nel nostro territorio, in cui il paesaggio dinamico dell’economia agricola si è da sempre integrato con un turismo diffuso: la nostra agricoltura di qualità non è solo produzione di cibo ma è anche commercializzazione, relazioni sociali, identità dei luoghi. Perciò partire dalla difesa e valorizzazione di questa vocazione primaria è la nostra prima scelta.

Due sono le considerazioni dalle quali nasce la nostra ipotesi di una ECONOMIA RURALE SOSTENIBILE:

1 - la politica agricola della Regione Toscana si è posta il problema della tutela e valorizzazione del territorio rurale in cui, nella maggior parte dei casi, l'attività agricola, largamente prevalente, da sola non riesce a garantire uno sviluppo socio-economico tale da far crescere e consolidare i livelli di occupazione e di reddito e, in generale, a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali. Lo sviluppo rurale diventa quindi una necessità basata sia sull'integrazione e la sinergia tra diverse attività produttive (agricoltura, turismo, artigianato, manifatturiero, agroalimentare, ecc.) e diverse tipologie di servizi, sia su un innovativo riconoscimento del ruolo strategico di governo del territorio dell'attività agricola, che va ben oltre il mercato.

2 – Cresce, da parte del cittadino, il bisogno di riappropriarsi del consumo alimentare, di conoscere il cibo che mangia, la sua provenienza, le qualità specifiche, il metodo di coltivazione, le proprietà nutrizionali; d'altronde, questi sono gli aspetti che hanno accompagnato il cibo per millenni e hanno legato l’uomo alle sue origini.
I processi di modernizzazione e globalizzazione del sistema agroalimentare hanno favorito lo sviluppo delle “filiere lunghe”, prevalentemente a carattere sovranazionale, governate da imprese di grandi dimensioni e da strategie commerciali la cui attuazione implica una riduzione del legame dei processi produttivi e dei prodotti con i contesti territoriali, oppure uno sfruttamento dei valori simbolici dei territori senza reale legame con essi. Oggi si trova tutto al supermercato sotto casa nostra, ma quasi niente di ciò che si produce nel territorio in cui viviamo finisce sulle nostre tavole. Tutto ciò non è sostenibile, e non crea sul lungo periodo reali occasione di benessere diffuso e di sicurezza sociale.


LE NOSTRE PROPOSTE

Una economia fuori dalla economia delle merci

Il comune di San casciano deve favorire e incentivare le banche etiche e l’economia pulita e solidale, ma anche tutte quelle forme di scambio relazionale (tipo BANCHE DEL TEMPO, ORTI SOCIALI, etc.) fondate sulla assenza di denaro, sul rifiuto della mercificazione totale della sfera del vivente, sulla riscoperta di legami solidali.

Un turismo lento e sostenibile
Vogliamo favorire e sostenere la ospitalità diffusa, legata a fabbricati esistenti e ad attività agricole. Questo tipo di turismo ha tempi lenti, non consuma il territorio, non produce pressioni concentrate nel tempo. Vogliamo anche incrementare e favorire quel turismo “leggero” che vive il nostro territorio per esempio con percorrenza in bicicletta o vettori coordinati, o che potrebbe viverlo tramite ospitalità in campeggi di piccole dimensione (per giovani o soggetti con minore disponibilità economica). Siamo invece contrari ad incrementi di nuove strutture alberghiere, alla trasformazione spinta di immobili rurali in villaggi-vacanze, a forme di turismo veloci e “pesanti” che però non distribuiscono neanche benessere (quali i viaggi morganizzati rapidi, o la camperistica).

Artigianato di servizio e locale
Per rendere vivo un territorio occorre che chi vi risiede trovi in prossimità anche tutte quelle attività di servizio alla persona, alle cose e alla casa che sono le attività artigianali. Queste devono rimanere ed essere aiutate nel loro momento di difficoltà, incentivandone piuttosto la innovazione; ad esempio, favorendo tutte quelle imprese locali che già oggi intervengono sulla bioclimatica, sulle energie rinnovabili, sulle ristrutturazioni ecologiche delle abitazioni. Queste attività produttive devono prioritariamente utilizzare e riutilizzare fabbricati esistenti, la cui volumetria può anche in parte essere delocalizzata. Proprio per garantire questa permanenza, siamo contrari alla possibilità di favorire la riconversione in senso residenziale di edifici ad uso commerciale e artigianale, se non laddove tali destinazioni fossero davvero frutto di scelte incongrue e sbagliate del passato.

Attività produttive ma di qualità
Il nostro territorio non è vocato ad ospitare grandi aziende manifatturiere con consumo di suolo e movimentazione di grandi quantità di merci e persone, perché è collinare, perché ha grande pregio paesaggistico, perché non ha reti infrastrutturali forti (ferroviarie in primo luogo). Perciò il nostro rifiuto di un polo di industria pesante localizzato a Testi. Ma sono invece positive e da incentivare attività produttive che siano insediabili in questo territorio in modo sostenibile, che si collochino su settori ad alta redditività e qualità (per esempio nel software, nelle produzioni della moda, etc.) che riusino prevalentemente edifici esistenti, che si leghino alla trasformazione dei prodotti agricoli locali (cantine, frantoi, alimentare in genere, etc.).

Un distretto di economia solidale
Per economia solidale intendiamo una microeconomia su scala locale che si sviluppa e convive con quella globale e là ,dove è possibile, si muova in sua alternativa, attivando circuiti economici capaci di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di equità sociale e sostenibilità, per la creazione di filiere corte di produzione, distribuzione, consumo di beni e servizi e di configurare un modello di interazioni economiche e sociali fondato sui valori della reciprocità, della cooperazione, della fiducia, della trasparenza ed equità, della solidarietà e sul senso del limite. E nel quale anche le regole definite siano comunque elaborate, discusse, partecipate sempre in piena autonomia in tavoli di lavoro aperti a tutti i cittadini.

Nell’ambito del Distretto vogliamo quindi favorire, valorizzare, diffondere:

• il reinsediamento di attività rurali finalizzate prioritariamente all’autoconsumo, che connotano propriamente il contadino differenziandolo da aziende agricole volte prioritariamente alla vendita. Il piccolo contadino pratica la filiera più corta, ha il massimo di diversità ambientale aziendale, produce presidio reale del territorio e relazione di comunità;
• prodotti locali provenienti da colture e/o allevamenti biologici/
biodinamici;
• GAS Gruppi di Acquisto Solidale;
• Organizzazione di Piattaforme Solidali di prodotti alimentari e spacci locali in PDO (Piccola Distribuzione Organizzata);
• Farmer’s Market locali (mercati dei contadini);
• pratiche e sistemi per ridurre considerevolmente l’imballaggio a perdere dei prodotti, in modo da inquinare meno ed abbattere i costi;
• il prezzo equo e solidale dei prodotti;
• pratiche e sistemi per evitare lo spreco alimentare, energetico, dell’acqua;
• Last Minute Market: trasformare lo spreco in risorsa. Con questi sistemi è possibile il recupero delle merci alimentari invendute (prossime alla scadenza), che non hanno più un valore commerciale, ma sono ancora idonee per il consumo.
• difesa dei diritti del consumatore;
• risalto e valorizzazione dell’eco-turismo e del bioagri-turismo;
• dialogo aperto con la GDO e le aziende cooperative in ambito locale;
• iniziative, manifestazioni, feste, sagre locali che abbiano come scopo quello di valorizzare i prodotti locali;
• i chilometri “zero” nella ristorazione e nelle mense, con l'utilizzo di prodotti locali biologici;
• riqualificazione dei centri storici, centri commerciali naturali, piccoli negozi di prossimità.

Reddito, diritti e qualità della vita per tutti i lavoratori
Un Distretto così formulato deve chiedere infatti ai soggetti economici che operano nel territorio di S.Casciano e zone limitrofe di svolgere la propria attività nel rispetto dei principi di sostenibilità sociale e ambientale, evitando di favorire, anche indirettamente, condotte contrarie a tali principi.

Pertanto dobbiamo pretendere che questi soggetti economici in particolare
• garantiscano ai lavoratori condizioni di lavoro salubri e sicure, li retribuiscano equamente, siano corretti e rispettosi nei loro confronti, limitino l’esercizio dei poteri gerarchici applicando anche forme di gestione partecipata;
• adottino azioni positive per la rimozione di ogni forma di discriminazione nell’accesso al lavoro e per l’inclusione sociale delle categorie di persone svantaggiate (diversamente abili, immigrati, indigenti, emarginati, ex detenuti ecc.);
• adottino sistemi produttivi il cui funzionamento ha un impatto per quanto possibile ridotto sugli ecosistemi;
• si impegnino a non utilizzare materie prime, macchinari, strumenti e servizi prodotti o forniti nel mancato rispetto dei suddetti criteri e, più in generale, secondo condotte moralmente non accettabili.



SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Il diritto alla salute e alla cittadinanza deve essere garantito a tutti, a prescindere da età, genere, condizione socio-economica e nazionalità. I servizi socio-sanitari devono essere accessibili e devono ispirarsi a principi di giustizia ed equità. L’accesso alle informazioni sulla propria salute e sull’utilizzo dei servizi socio-sanitari deve essere assicurato.
Non basta curare le malattie, per mantenere in buono stato la salute della comunità servono interventi di prevenzione e politiche di promozione della salute. Il Piano Sanitario della Regione Toscana individua la qualità dell’ambiente fra i fattori condizionanti la qualità della salute, vogliamo che questo diventi un obiettivo prioritario per le politiche locali. Vogliamo sviluppare nei cittadini la capacità di essere consapevoli e attivi nelle scelte che riguardano la propria salute adottando comportamenti corretti e una vita attiva.
Sosteniamo le associazioni di volontariato presenti nel territorio che muovendo dal principio di cittadinanza attiva e responsabile, favoriscono la partecipazione e la solidarietà e arricchiscono il tessuto sociale.
Non vogliamo rimandare a domani le decisioni che possiamo prendere oggi, vogliamo evitare che i problemi sociali e sanitari diventino emergenze. Affrontiamo subito l’invecchiamento della popolazione, l’aumento di patologie croniche, il deterioramento delle relazioni sociali, la crescente presenza di cittadini stranieri (regolari ed irregolari).


LE NOSTRE PROPOSTE: LA SALUTE

Ridurre le fonti di inquinamento

Ridurre le fonti di inquinamento, migliorare la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, la sicurezza alimentare; ridurre il rumore, ridurre e tenere sotto controllo i rischi legati ai campi elettromagnetici e alle radiazioni ionizzanti. Evitare l’insediamento di nuove attività produttive inquinanti e l’inceneritore. Attuare politiche di riduzione del traffico veicolare a favore del trasporto pubblico.
Valutare l’impatto sulla salute delle infrastrutture produttive già esistenti nel comune e nelle aree limitrofe con particolare attenzione al controllo della qualità dell’aria, soprattutto in riferimento alle polveri ultrasottili inferiori ai 10 micron. Disincentivare l’utilizzo di pesticidi in agricoltura.

Promuovere interventi rivolti alle giovani generazioni
Sostenere progetti di educazione sanitaria nelle scuole elementari e medie sui temi più importanti legati alla salute: alimentazione, attività fisica, tossicodipendenze, tabagismo. Incentivare l’utilizzo di alimenti biologici e di alta qualità nelle mense scolastiche. Sostenere l’attività delle associazioni sportive incentivando la formazione dei giovani (vedi voce specifica nel capitolo Formazione e Cultura).

Promuovere l’attività fisica
Promuovere l’attività fisica realizzando percorsi nel verde usufruibili da tutti i cittadini, anche anziani. Spesso i percorsi pedonali e ciclabili sono realizzati accanto a carrozzabili. Occorre rendere disponibili percorsi nel verde attraverso interventi a basso impatto ambientale. Il largo utilizzo da parte della popolazione della pista ciclabile della Val di Pesa dimostra l’utilità di queste opere. (Vedi anche proposta per i Parchi Fluviali nel capitolo Urbanistica e Territorio).

Sostenere le cure a domicilio
Con l’aumento della speranza di vita della popolazione, la prevalenza di malattie croniche è in continuo aumento. Sosteniamo un modello assistenziale che eviti, per quanto possibile, un ripetuto ricorso alle cure ospedaliere. Vogliamo un ruolo deciso del Comune nella Società della salute per rafforzare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, il ruolo del medico di famiglia, dell’assistenza infermieristica domiciliare e dei servizi sociali di supporto alle famiglie.

Promuovere le medicine non convenzionali
Nel quadro della tutela della salute e della libertà di scelta terapeutica del cittadino riteniamo importante promuovere a livello locale le medicine e le pratiche non convenzionali e sostenerle come valida integrazione all’interno del servizio sanitario pubblico. Proponiamo di creare un ambulatorio di medicina naturale all'interno del servizio sanitario pubblico nella zona di San Casciano e sosteniamo tutte le iniziative culturali rivolte a far conoscere e ad utilizzare le medicine non convenzionali.


LE NOSTRE PROPOSTE: LE POLITICHE SOCIALI

Asili nido e prima infanzia

Consolidare ed incentivare le proposte e i servizi per la prima infanzia. Favorire l’esperienza dei nidi domiciliari che possono diventare una valida alternativa alla classica struttura dell’asilo nido, oltre ad essere un’opportunità di lavoro per la mamma che accudisce i bambini presso la propria abitazione. Facilitare l’accesso al servizio per i nuclei familiari in difficoltà prevedendo l’introduzione di interventi di riduzione fiscale ed aiuti economici.

Qualità di vita e terza età
Promuoviamo la vita all’aria aperta e lo sviluppo di relazioni sociali per evitare il decadimento fisico e psichico dovuto dall’invecchiamento, permettendo agli anziani di muoversi più facilmente ed essere più attivi; vogliamo creare centri per le attività ricreative e sociali vicine alle abitazioni; aree di verde pubblico accessibili e sicure.

Condomini solidali
I Condomini solidali possono essere un’alternativa al crescente bisogno di ricovero in residenze sanitarie assistite, in questo modo gli anziani potranno continuare a svolgere la loro vita in piena autonomia, potranno contare su servizi di assistenza medica e infermieristica e servizi di accompagnamento. I condomini solidali possono essere realizzati in edifici esistenti evitando l’edificazione di nuove costruzioni, come già sta avvenendo nel territorio comunale.

Prevenzione del disagio
Prevenzione attiva di tutte le forme di disagio: alcoolismo, tossicodipendenze, esclusione, disabilità e povertà per evitare il rischio che nei prossimi anni si diffondano maggiormente nella popolazione. Investire su progetti innovativi per l’inserimento di disabili e per il sostegno delle famiglie con anziani non autosufficienti e disabili gravi; intervenire per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Accoglienza dei cittadini stranieri
Accoglienza dei cittadini stranieri (regolari e irregolari). Vogliamo facilitare la loro integrazione nel tessuto sociale e lavorativo, realizzare nuove forme di incontro, dialogo, scambio culturale Proponiamo di aprire un “Servizio informativo per migranti”, già attivo in altri comuni, e corsi per favorire l’apprendimento della lingua italiana. Riteniamo utile promuovere iniziative per conoscere culture diverse in uno spirito di scambio reciproco (vedi punto specifico nel capitolo Politiche Sociali).

Rispetto per gli animali
Rispetto per gli animali domestici, selvatici e d’allevamento. Le leggi statali, regionali e i regolamenti comunali vanno applicati e favoriti. Riteniamo necessario ricorrere alle risorse disponibili del Comune, alle associazioni di volontariato e alle guardie zoofile per la protezione degli animali in ogni impiego sul proprio territorio. Proponiamo campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali e per la loro adozione, in particolar modo da parte di persone sole con adeguato sostegno per l’inserimento; crediamo necessario che si creino aree attrezzate per le passeggiate degli animali e si favorisca nelle scuole l’educazione al rispetto degli animali e alla loro conoscenza, stipulare convenzioni con i veterinari locali per la sterilizzazione delle colonie feline, attuare maggiori controlli per combattere lo spargimento di bocconi avvelenati.



FORMAZIONE E CULTURA

Favorire la diffusione dei saperi e lo sviluppo di capacità critiche e consapevoli, valorizzando le memorie storiche presenti nel territorio, e promuovendo un intenso, vario e plurale confronto culturale: riteniamo che debbano essere obiettivi primari del programma di un’Amministrazione Comunale che voglia essere solidale, trasparente, sostenibile.
L’accesso e la fruizione delle attività culturali devono essere garantiti a tutti i cittadini, assicurando la massima pluralità e la più assoluta trasparenza al sostegno ed alla gestione delle varie iniziative.
Una comunità preparata ed aperta sul piano culturale è certamente più robusta e coesa anche socialmente ed è maggiormente in grado di progettare e realizzare consapevolmente un proprio percorso socio-economico compatibile e sostenibile nel territorio in cui vive ed opera.


LE NOSTRE PROPOSTE

Riteniamo che in questo ambito il ruolo dell’iniziativa pubblica sia insostituibile e perciò proponiamo di:

Sostenere e potenziare le strutture scolastiche pubbliche
Sostenere e potenziare le strutture scolastiche pubbliche di competenza comunale. Garantire a tutti gli studenti, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, la possibilità di conoscere la musica e di sviluppare la cultura musicale, anche con l’approccio ai diversi strumenti e con l’assistenza di Insegnanti qualificati. I cittadini devono poter accedere alle iniziative di formazione e cultura senza dover sostenere i costi elevati che sono ad oggi proposti da soggetti privati. Analoga proposta nell’ambito dell’insegnamento delll’Educazione Fisica. Potenziare le attività di sostegno per la formazione scolastica quali il doposcuola ed il tutoraggio.

Promuovere iniziative per ridurre il tasso di abbandono scolastico
Promuovere iniziative per ridurre il tasso di abbandono scolastico e per far aumentare il numero di ragazzi che scelgono di proseguire gli studi e completano con la laurea la propria formazione. in collaborazione con le istituzioni scolastiche ed universitarie.

Rafforzare l’accoglimento culturale
Rafforzare l’accoglimento culturale di chi proviene da linguaggi, culture, usi ed abitudini diversi, potenziando e diffondendo maggiormente sul territorio le iniziative pubbliche di incontro e di formazione culturale e professionale (vedi anche punto specifico nelle Politiche Sociali).

Ampliare e potenziare i servizi della biblioteca comunale
Aumentare fino ad almeno raddoppiare gli spazi a disposizione della biblioteca, prevedendo un opportuno potenziamento del personale, uniformare l’orario giornaliero di fruizione pubblica estendendolo fino ad almeno 8-10 ore continuative, ampliare l’attività multimediale, rendere più numerose e facilmente accessibili le postazioni pubbliche per Internet. Per quanto riguarda l’accesso privato ad Internet, l’Amministrazione Comunale deve richiedere ai gestori telefonici la copertura integrale del suo territorio con la tecnologia ADSL e/o similari.

Costruire un museo del territorio
Raccogliere la documentazione sulla storia e la geografia del territorio, dalle origini fino ad oggi, per costituire un primo nucleo di un “museo del territorio”, da ospitare nei piani superiori del nuovo Museo di arte sacra, anche per stimolare la ricerca e la conoscenza del patrimonio culturale e ambientale di San Casciano e del Chianti. L’Archivio comunale e la Biblioteca possiedono già documenti (cartografici, fotografici) di notevole importanza, altri possono essere acquisiti in riproduzioni con le tecniche più opportune.

Realizzare percorsi di formazione continua
Predisporre iniziative e strutture per realizzare percorsi di formazione continua, possibilmente legati ai saperi tipici del territorio, che possano essere di sostegno a chi deve cambiare lavoro e a chi vuole aggiornare ed ampliare le proprie competenze e conoscenze.

Aumentare i centri di ricerca
Promuovere iniziative affinché si moltiplichino i centri di ricerca (universitaria e post universitaria) presenti e siano quanto più possibile aperti al territorio, favorendo perciò scambi di esperienze, lavoro, studio. Proponiamo che si rilanci l’attività dell’azienda universitaria di Montepaldi estendendo i suoi settori di intervento, costituendo per esempio anche un centro di ricerca avanzata nel campo dell’apicoltura.

Sostenere le attività del teatro Niccolini
Rafforzare il sostegno alle attività del teatro Niccolini in funzione di una sempre maggiore apertura della struttura.

Sostenere attività dell’associazionismo culturale
Sostenere le iniziative e le attività di tipo associativo e culturale con particolare attenzione a quelle rivolte ai giovani ed agli anziani.

Aumentare le risorse dedicate alle attività culturali e artistiche
Aumentare le risorse dedicate alle attività culturali (in ambito artistico, musicale, scientifico, teatrale, ecc.), attivando forme di collaborazione anche a livello sovracomunale e ricercando allo scopo finanziamenti mirati. Promosse e premiate dovranno essere quelle iniziative capaci di stimolare processi di riflessione e di partecipazione al tema delle differenze, dell'ambiente e dell'identità.

Realizzare spazi di aggregazione
Realizzare spazi (coperti e polivalenti) per l’incontro e l’informazione dei cittadini, con attenzione particolare rivolta a centri di aggregazione per giovani. Incentivare le iniziative collettive di autogestione ed autoorganizzazione di luoghi ed attività sul territorio, in modo da favorire tentativi ed esperienze di lavoro, discussione, elaborazione, espressione di gruppi di cittadini spontaneamente costituitisi.

Promuovere la cultura della pace
Potenziare il sostegno alle iniziative indirizzate alla valorizzazione ed alla diffusione della cultura della pace ed alla difesa dei diritti delle persone ed in particolare dei soggetti più deboli (anziani, migranti, poveri, ecc.), degli animali, del territorio.

Sostenere selettivamente le attività delle associazioni sportive
Sostenere selettivamente le attività delle associazioni sportive del territorio, premiando quelle che siano rivolte alla formazione sportiva di qualità ed assicurando una maggiore (rispetto alla situazione odierna) pluralità nell’offerta delle attività sportive. Particolare sostegno deve essere garantito alle iniziative che promuovano lo sport per disabili. Nel rapporto con le associazioni sportive è necessario promuovere il risparmio energetico ed il contenimento dei consumi.



ACQUA

UNA RISORSA DA GESTIRE CON FLESSIBILITÀ
Il nostro territorio comunale risulta caratterizzato da morfologia collinare, presenza dei centri abitati sui crinali, vocazione turistica con oscillazioni del numero di abitanti equivalenti, colture di pregio, periodi siccitosi intervallati da precipitazioni intense, etc.: sono necessarie soluzioni innovative e a basso impatto ambientale per la gestione delle risorse idriche (riduzione degli sprechi, razionalizzazione degli usi, ricorso a fonti alternative locali, riuso e riciclo delle acque, etc.) e dello smaltimento delle acque reflue (opportuno collettamento delle acque nere o grigie, accumulo e depurazione naturali in aree di espansione o umide e in invasi collinari da utilizzare anche per scopo antincendio e irriguo o per tutela della biodiversità, recupero di acque piovane in cisterne o piscine biologiche, etc.) dalla scala di insediamento abitativo a quella aziendale, fino a quella ottimale di bacino idrografico.


LE NOSTRE PROPOSTE

Una risorsa di tutti che deve rimanere pubblica

Trasformare la gestione della rete acquedottistica in senso privatistico, con l’ingresso di grandi società quali ACEA in Publiacqua, espropria le comunità locali del controllo su questa risorsa ed introdurrebbe ulteriori criteri di efficienza puramente economici, del tutto antitetici a finalità di gestione della risorsa secondo l’interesse pubblico e secondo la razionalità ecologica.

Una risorsa che ha dei limiti da rispettare
In conseguenza delle attuali problematiche della risorsa idrica, è ovvia conseguenza l’arresto dell’incremento di abitanti e di attività che determinano consumi idrici e scarichi, poiché proprio i limiti fisici delle risrse rinnovabili sono quelli che definiscono le soglie di una SOSTENIBILITÀ del nostro stile di vita.
Peraltro, SI deve rigorosamente tener conto anche dello sfruttamento a fini non civili (agricoli, sportivi, industriali – quantitativamente prevalente), riducendo i consumi attuali specie nei periodi di scarsità. In particolare, sono sicuramente da evitare interventi o progetti che prevedano estese superfici ad alto consumo irriguo, quali per esempio campi da golf convenzionali.
Conseguentemente, siamo critici verso ipotesi di grandi invasi trasversali ai corsi d’acqua principali
, che oltre a sconvolgere le dinamiche dei sedimenti, a produrre discontinuità ecologiche, a creare condizioni locali di rischio, sono soprattutto funzionali a garantire la CRESCITA DEGLI INSEDIAMENTI, più che a rispondere nel breve periodo alle esigenze reali di approvvigionamento degli abitanti esistenti.

Una strategia per la gestione sostenibile dei prelievi
Occorre in primo luogo un censimento e una stima delle risorse idriche, attuali e potenziali, con le loro caratteristiche di qualità e quantità, una analisi della vulnerabilità delle falde subalvee dei fondovalle dei F. Pesa e Greve, un censimento di afflussi, scarichi, prelievi e produzione di un bilancio idrico spazio-temporale, l’elaborazione di modelli interpretativi e di simulazione delle dinamiche inquinanti. Questo approfondimento di conoscenze, che l’amministrazione in carica non ha svolto in fase di redazione della pianificazione urbanistica, potrebbe essere in parte attuato coinvolgendo le competenze presenti nel Consorzio di Bonifica. Successivamente a questa opera di conoscenza, pensiamo ad una strategia fatta di molte azioni, più che di grandi opere:

• azioni per la riduzione dei consumi idrici pro-capite (molto elevati, al di sopra dell’accettabile) quali quelle emerse nel processo di Agenda 21: educazione, tariffe, incentivi (per cisterne e iniziative di risparmio e razionalizzazione), tecnologie efficienti nel regolamento edilizio, divieti, ecc.;
• ristrutturazione e adeguamento impianti e reti di potabilizzazione e distribuzione idrica, con l’obbiettivo prioritario di abbattere quel 30% dichiarato di perdite in rete e con quello non meno importante di rimuovere le vecchie tubazioni fatiscenti e pericolose in amianto; realizzazione di serbatoi per ridurre il gap fra offerta e domanda in condizioni di punta nelle aree svantaggiate;
• realizzazione di reti duali per l’approvvigionamento idrico (una strettamente potabile di qualità, l’altra per usi meno pregiati);
• realizzazione di punti di erogazione pubblici di acqua potabile di elevata qualità a fini alimentari;
• depurazione dove non esiste e miglioramento dei depuratori esistenti; depuratori e rilasci non concentrati, ma di dimensioni minori distribuiti sul territorio, in modo da sfruttare le capacità autodepurative del reticolo idraulico e di lasciare l’acqua in modo diffuso;
in ogni caso la depurazione dovrebbe essere attuata con tecniche di fitodepurazione, sia al fine di rilasciare lo scarico con caratteristiche biologiche tali da mantenerne vitalità e biodiversità anche ai fini dell’auspicabile riuso, sia per ridurre l’impatto ambientale delle opere stesse;
• miglioramento dell’autodepurazione del reticolo idrografico e degli equilibri di scambio idrico fra acque superficiali e falde acquifere, attraverso interventi di riqualificazione fluviale e naturalistica del territorio e attraverso l’incentivazione di buone pratiche agricole (terrazzamenti, ciglionamenti, etc.);
• regolamentazione (drastica e rigorosa limitazione) dell’uso di composti chimici in agricoltura, al fine di ridurne gli effetti inquinanti nei confronti delle acque superficiali e sotterranee, specie se insistenti su aree interessate da prelievi idropotabili (in particolare fondo valle dei F. Pesa e Greve);
• sfruttamento degli invasi collinari esistenti (anche privati, tramite convenzionamento) ed eventuale realizzazione di piccoli bacini laterali ai corsi d’acqua (ovvero tali da non incidere sulla continuità ecologica e del trasporto solido degli stessi);
• mantenimento di reti diversificate e non centralizzazione dell’intero territorio comunale in quanto garanzia di flessibilità e minor vulnerabilità (come insegna la vicenda dell’inquinamento della rete pubblica a San Casciano).



RIFIUTI

NO ALL’INCENERITORE, SÌ ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI, AL RIUSO, RICICLAGGIO E RECUPERO
Una gestione corretta del ciclo di smaltimento dei rifiuti è una priorità assoluta: sono indispensabili scelte che tutelino al massimo la salute e l’ambiente e che, allo stesso tempo, siano condivise dalla cittadinanza.
Crediamo che di fronte all’eccedenza dei rifiuti prodotti dalla società contemporanea si debba seguire la Politica delle “R” (Riduzione, Recupero, Riciclo, Riuso, Raccolta differenziata-porta a porta). La soluzione corretta per il trattamento dei rifiuti passa quindi dal ridurne il quantitativo a monte (è inutile usare un materiale se non serve: per ese. Imballaggi eccessivi; oppure, se serve, che sia concepito in modo tale da comportare meno rifiuti e rifiuti facilmente recuperabili), dall’ottimale gestione dei flussi nelle fasi di raccolta e riciclo, dall'utilizzo di metodiche spinte di recupero e riciclaggio e, per la frazione residua, dalla chiusura del ciclo con impianti non nocivi per la salute e l’ambiente come quelli meccanico biologici a freddo.
Siamo invece nettamente contrari all’incenerimento, una scelta ormai superata, che favorisce di fatto l’incremento di plastiche per imballaggio (indispensabili all’alimentazione della combustione) e che mantiene il cittadino in uno spirito di delega e di rassegnata accettazione degli eventi, favorendo un atteggiamento deresponsabilizzante nei confronti dell'ambiente e quel che è ancora più grave, aggiungendo un carico di tossicità ambientale.
Consideriamo una scelta dannosa per la salute e per l’ambiente la combustione sia del rifiuto “tal quale” quanto del CDR (combustibile derivato da rifiuti), del CDR-Q (CDR di “qualità elevata”) e della parte organica del rifiuto, in qualsiasi tipologia di impianto, in particolare in inceneritori, di vecchia e nuova generazione, in cementifici, in centrali termoelettriche.
L’incenerimento determina un notevole impatto ambientale e sanitario.
L’incenerimento non è conveniente e non crea occupazione.
L’incenerimento ha un bilancio energetico negativo.
L’incenerimento vanifica e contraddice la priorità della riduzione dei rifiuti.
Per questo consideriamo sbagliate e dannose le scelte riportate dai vari atti di pianificazione in merito allo smaltimento dei rifiuti a livello regionale, provinciale e del nuovo macro Ato Toscana Centro.

In particolare per quanto riguarda il nostro territorio siamo contrari alla filiera dei rifiuti Testi-Sibille/Falciani che prevede:
a Testi, nell’area del cementificio Sacci
la riattivazione del gassificatore che non ha mai funzionato ed è fermo da anni,
la realizzazione di un nuovo inceneritore per il trattamento di 70.000 t/a di rifiuti,
lo smaltimento di 20.000 t/a di CDR nel forno del cementificio Sacci.

A Sibille Falciani
l’ampliamento dell’attuale impianto di selezione RSU per il trattamento di 86.000 t/a di rifiuti.


LE NOSTRE PROPOSTE

Introduzione del sistema di raccolta porta a porta

Introduzione del sistema di raccolta differenziata porta a porta, finalizzato al riciclaggio e riutilizzo dei materiali post-consumo (estendere la proposta ai comuni dell’area Chianti).
Non occorrono sperimentazioni; è indispensabile far partire da subito un progetto su tutto il comune per le utenze domestiche, commerciali, artigianali e industriali. Le esperienze di tanti comuni (in Toscana pensiamo a Capannori e in provincia di Firenze a Montespertoli dove in tempi brevi si sono raggiunte percentuali di raccolta del 70-80%) dimostrano la fattibilità di tale scelta e i vantaggi per i cittadini: contenimento dei costi e convenienza economica per l’utenza, tutela ambientale del territorio, miglioramento del decoro urbano e maggiore pulizia, educazione al recupero di risorse fondamentali in via di esaurimento, risparmio energetico, maggiore occupazione.

Una strategia per produrre meno rifiuti
Adesione del Comune alla Strategia Rifiuti Zero come alternativa unica, fattibile e credibile all’insostenibilità delle discariche e dell’incenerimento.
Adesione del Comune all’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org) e acquisizione delle migliori esperienze attuate in altri contesti simili.
Attuazione a pieno degli “Acquisti verdi” per tutti gli uffici e le attività dell’amministrazione comunale.Introduzione della tariffazione puntale: chi produce meno rifiuti, paghi meno.
Attivazione di progetti concreti per la riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti: riduzione degli imballaggi, vendita dei prodotti sfusi e/o alla spina (detersivi, latte, acqua, ecc.), recupero vuoto a rendere, progressiva eliminazione delle stoviglie “usa e getta” nelle feste e sagre paesane. Iniziative in tal senso nei confronti della grande distribuzione (COOP & c.) e nei confronti dei grandi e medi ristoratori (CdP, Circoli MCL, ristoranti).
Attività di sensibilizzazione ed esperienze dimostrative, particolarmente nelle scuole di qualsiasi ordine e grado.
Incentivazione del riciclo e del riuso della materia attraverso le isole ecologiche.

Migliorare e incrementare il compostaggio
Incentivazione del compostaggio domestico, incrementando il vantaggio economico per il cittadino.
Miglioramento della qualità del compost dell’impianto di compostaggio del Ponterotto, rendendo efficiente e salubre un impianto che ormai da diversi anni è presente sul nostro territorio e che ha frequentemente causato problemi.



ENERGIA

RIDURRE L’USO DELLE FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILI
Le fonti fossili di energia sono in corso di esaurimento. Se consideriamo il rapporto fra le riserve stimate e il consumo (anno 2007) possiamo dedurne un quadro veramente preoccupante:
Approssimativamente si può affermare che rimane petrolio per 44 anni, gas naturale per 60 anni e carbone per 134 anni.
Il gas naturale sarà in questo contesto sempre più richiesto per la sua facilità d'uso e con problemi e costi di approvvigionamento sempre maggiori.
NO AL NUCLEARE. Il nucleare da fissione non è un'alternativa né una soluzione alla crisi energetica perché:

non risolve il problema dei cambiamenti climatici,
dipende da una risorsa non rinnovabile e a esaurimento breve,
non risolve minimamente la dipendenza dall’estero, né per il combustibile né per la tecnologia,
non esiste il nucleare “sicuro e pulito”,
per la realizzazione degli impianti occorrono tempi molto lunghi e si tolgono risorse alle energie rinnovabili,
produce rifiuti (scorie radioattive e materiali a bassa radioattività) non smaltibili e rende la rimozione di tali materiali a fine vita di una centrale un’operazione molto critica e senza garanzia di basso impatto sia locale che globale,
non è economicamente vantaggioso: garantire gli standard minimi (e comunque non sufficienti) di sicurezza e il problema irrisolto dello smaltimento delle scorie, rendono questi impianti antieconomici,
coinvolge molto meno occupazione rispetto a efficienza energetica e fonti rinnovabili
è legato a usi bellici.
Così come in generale, per il nostro Comune ribadiamo la nostra contrarietà al nucleare e proponiamo di vietare ogni attività o deposito di materiale radioattivo sul suolo comunale.

SÌ ALLE ENERGIE RINNOVABILI E AL RISPARMIO ENERGETICO
. La prima politica operativa e maggiormente efficace consiste nel perseguire l’efficienza energetica, che porterebbe con pochi sforzi a una riduzione dei consumi dell’ordine del 30% (stime ufficiali ENEA), con grandi vantaggi ambientali, sociali ed economici.
È poi necessario fare ricorso alle fonti energetiche rinnovabili che sono già oggi una concreta opportunità per ridurre la spesa energetica delle famiglie e contribuire a salvare il pianeta. Ridurre il consumo di fonti fossili per produrre energia significa, infatti, meno anidride carbonica in atmosfera, responsabile dell’aumento del riscaldamento del pianeta e dei cambiamenti climatici.
Oggi non possiamo precisamente immaginare il panorama energetico del prossimo futuro, ma sappiamo già che sarà fondato su tali fonti rinnovabili con un sistema di generazione distribuito basato su varie tecnologie (fotovoltaico, solare termico, eolico, ecc.). Noi pensiamo che la nostra realtà locale del comune di S. Casciano e dei Comuni del Chianti debba promuovere un sempre maggiore utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, nel pieno rispetto della salute e dell’ambiente. Sono importanti anche il vantaggio per la creazione di una economia sostenibile, la ricaduta occupazionale indotta, l’indipendenza energetica delle comunità locali: è dunque auspicabile la collaborazione con i responsabili delle attività produttive presenti sul territorio comunale.
La prima risposta dell’amministrazione pubblica deve comportare innanzitutto interventi virtuosi nelle proprie strutture e regolamenti e pratiche autorizzative incentivanti.


LE NOSTRE PROPOSTE

No alla centrale elettrica a metano di Testi

A Testi, nell’area del cementificio Sacci, si prevede, oltre ad un inceneritore, una centrale turbogas da 50 Mw funzionante a metano. Ribadiamo la nostra contrarietà a tale impianto perché:
impiega una risorsa che sarà sempre più scarsamente reperibile;
determina un aumento netto della produzione di gas serra in quanto non sostituisce altri impianti, ma si aggiunge ad essi;
non rappresenta un interesse pubblico; si tratterà invece di un investimento speculativo per chi lo gestirà perché sarà utilizzato per integrare i momenti di massima richiesta energetica e quindi per vendere al gestore della rete l’energia prodotta a prezzi di pura speculazione;
aggrava le condizioni di già scarsa qualità dell’area e di impatto ambientale nella zona.

Pianificare e risparmiare energia
Predisposizione di un piano eco-energetico comunale.
Efficienza e risparmio: interventi, regolamenti, incentivi, formazione, educazione
Introduzione di un punto di distribuzione di gas per autotrazione (vedi parte programmatica mobilità).
Riduzione del trasporto privato e incremento del trasporto pubblico (vedi parte programmatica mobilità).

Promuovere e incentivare le rinnovabili
Promozione delle fonti rinnovabili di energia (con esplicita esclusione dell’utilizzo dei rifiuti) purché dimensionati con potenzialità corrette rispetto alle risorse e alle peculiarità del nostro territorio, oltre che rispettose degli impatti ambientali e paesaggistici.
Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente (a partire da quello pubblico) secondo le regole dell’edilizia ecologica e bioclimatica.
Trasformazione/sostituzione di tutti i mezzi dell’autoparco comunale con mezzi maggiormente efficienti.
Miglioramento dell’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica, adottando in particolare le nuove tecnologie a LED e pannelli fotovoltaici.
Promozione da parte dei Comuni del Chianti della costruzione di impianti di generazione da energie rinnovabili di piccola dimensione (familiare, condominiale, in forma cooperativa) aiutando i cittadini ad usare al meglio gli incentivi economici regionali, nazionali ed europei; in particolare:

• snellimento della burocrazia per l’installazione di fonti di energia rinnovabile,
• incentivazione alla diffusione del solare termico per la climatizzazione,
• incentivazione del fotovoltaico condominiale con leva fiscale,
• incentivazione del fotovoltaico per l’industria e l’artigianato,
• creazione di un registro comunale degli impianti suddetti in modo da avere un vero coordinamento di sistema che consenta ai cittadini sia di gestire le risorse energetiche della rete di produzione elettrica a livello locale, sia di non cedere ai ricatti degli interlocutori energetici (gestore della rete, grandi compagnie elettriche).



LE AREE INDUSTRIALI DI TESTI E SIBILLE/FALCIANI

Il polo industriale di Testi, la cui competenza amministrativa ricade sui comuni di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa, rappresenta già oggi una notevole criticità ambientale per la presenza del cementificio, impianto di grandi dimensioni, dell’attività estrattiva nell’area mineraria e di un impianto di betonaggio.
Consideriamo perciò inaccettabili i nuovi impianti industriali previsti (inceneritore, centrale turbogas e riavvio del gassificatore) che sarebbero ulteriormente peggiorativi della qualità ambientale e sanitaria dell’area. Va contrastata la prospettiva di un polo industriale “rifiuti-energia-cemento” del tutto estraneo dal contesto territoriale.
L’area industriale di Falciani rappresenta tutt’oggi un’area critica essendo stata sede di un impianto per l’incenerimento di rifiuti e non essendo ancora state bonificate le due discariche abusive conseguenza dell’attività stessa dell’inceneritore. Per tali motivazioni e per la presenza nel fondovalle di previsioni di casse di espansione, di aree di pertinenza fluviale, di zone di rischio idrogeologico, non riteniamo idonea l’area per ulteriori incrementi industriali, con particolare rifermento all’ampliamento dell’impianto di selezione e trattamento rifiuti.


LE NOSTRE PROPOSTE PER L’AREA DI TESTI

Il Regolamento Urbanistico (RU) dovrà individuare azioni concrete di riqualificazione dell’area mineraria. E’ indispensabile fermare ogni previsione edificatoria, anzi è necessaria una diminuzione delle volumetrie attuali.
Il cementificio deve rispettare i limiti di legge e le normative relativamente alle diverse tipologie di impatto ambientale e sanitario; non sono accettabili ulteriori deroghe, lo stabilimento deve garantire un complessivo adeguamento degli impianti e delle tecnologie in modo da diminuire l’impatto sulla popolazione e sul territorio.
Non consentire l’utilizzo di CDR e CDR-Q nel forno del cementificio, in quanto il coincenerimento dei rifiuti in stabilimenti tecnologicamente inadeguati non garantisce livelli minimi di sicurezza sotto il profilo sanitario e ambientale.
Occorrono indagini e monitoraggi (da concordare con l’amministrazione di Greve in Chianti) per verificare la bioaccumulazione che può essersi determinata nel tempo relativamente alle varie tipologie di inquinanti nell’area di Testi.
Il RU dovrà individuare le modalità di monitoraggio delle ricadute delle emissioni in quelle aree del nostro comune direttamente interessate dall’attività dell’impianto industriale.
In ogni caso la previsione impiantistica deve essere supportata da una VAS (Valutazione ambientale strategica) e da una VIS (Valutazione impatto sanitario).


LE NOSTRE PROPOSTE PER L’AREA DI FALCIANI

Le aree inquinate devono essere immediatamente bonificate (per quanto riguarda l’area Le Mandrie con atto in surroga da parte dell’amministrazione comunale).
Occorrono indagini esaurienti per verificare lo stato del suolo, del sottosuolo, delle falde acquifere in seguito all’inquinamento determinato dall’inceneritore e dalle discariche.
Per la criticità idrogeologica riteniamo che l’area non sia idonea ad ulteriori espansioni delle aree produttive, in particolare per quanto riguarda l’impianto di trattamento di RSU.


LE NOSTRE PROPOSTE PER LA VALLE DELLA GREVE

Azioni da individuare nel Regolamento Urbanistico e in accordo con i comuni di Greve in Chianti e Impruneta:

Una pianificazione finalizzata al ripristino e alla riqualificazione delle aree degradate e/o inquinate.
Un progetto di tutela complessiva della valle della Greve tramite l’attuazione di un parco fluviale di fondovalle intercomunale (vedi punto specifico capitolo Urbanistica e territorio).

domenica 10 maggio 2009

LA CARICA DELLE LISTE CIVICHE

10/05/2009 Il Nuovo Corriere di Firenze

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Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano