venerdì 12 marzo 2010

CHIESTE GARANZIE SULL'IMPIANTO DI PONTEROTTO

12 marzo 2010, Il Nuovo Corriere di Firenze

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martedì 9 marzo 2010

LA DEMOCRAZIA COLPITA: LE REGOLE NON SONO UGUALI PER TUTTI







Un'iniziativa
necessaria, il momento è veramente difficile.






Cerchiamo di
essere presenti e diffondiamo la notizia.










La democrazia
colpita: le regole non sono uguali per tutti.






Comizi, presidio e
fiaccolata






mercoledì 10
marzo - FIRENZE






PIAZZA DELLA
REPUBBLICA




per illuminare la
notte della Repubblica










ore 17.30 presidio
in piazza della Repubblica e Cantoni animati ( comizi volanti sugli
attacchi alla Costituzione del governo Berlusconi)






ore 18.45
Fiaccolata per le vie del centro













Con il
decreto-legge cd. "interpretativo", ma in realtà
modificativo delle regole per consentire la presentazione delle liste
irregolari del PdL si è messo in atto un golpe che coplisce la
democrazia nei suoi principi fondamentali: le regole devono essere
rispettate da tutti; con questo decreto si è invece affermato che la
maggioranza di governo può cambiare le regole secondo le proprie
convenienze.Lo Stato di diritto non esiste più e soprattutto si
lancia un messaggio secondo cui la prepotenza di una maggioranza
prevale sull'uguaglianza di tutti.








Si tratta
purtroppo di un ultimo grave episodio che si aggiunge ai ripetuti
attacchi ai principi della Costituzione: le leggi ad personam per
sottrarre il premier ai processi,il conflitto di interesse,ecc e più
recentemente l'attacco all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori.






A fronte di tali
attacchi gli istituti di garanzia previsti nella Costituzione non
sono più sufficienti a difendere da soli la democrazia; sono
necessarie la mobilitazione popolare e la costante vigilanza
democratica; nello stesso tempo deve essere chiaro a tutti che con i
golpisti non è possibile alcun dialogo su possibili riforme
istituzionali. Per questo lanciamo un appello a tutti i democratici
ed a tutte le organizzazioni democratiche per un impegno unitario in
difesa della democrazia e della Costituzione ed invitiamo sin da ora:






- a partecipare
mercoledì 10 marzo alle ore 17,30 in Piazza della Repubblica ai
Cantoni animati ( presidio e comizii volanti) ed alla fiaccolata che
seguirà alle 18,45.






- a partecipare
alla manifestazione in occasione dello sciopero generale della CGIL
del 12 marzo per la difesa dei diritt dei lavoratori ed in
particolare dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori






- a diffondere in
ogni occasione il materiale informativo sugli attacchi alla
democrazia e sulle ulteriori iniziative che la rete per l'emergenza
democratica metterà a disposizione di tutti.








E' un momento
difficile; è necessario essere uniti e tutti insieme contrastare
questo attacco golpista






Rete Fiorentina
Emergenza Democratica






www.emergenzademocratica.it












Associazione
Libertà e Giustizia, Associazione per una sinistra unita e plurale,
Carovana per la Costituzione SEMPRE, Comitato per la Difesa della
Costituzione di Firenze, Sinistra per la Costituzione,
PerUnaltracittà, RSU dell'Universita degli studi di Firenze, Popolo
Viola Firenze

MANIFESTAZIONE A ROMA PER L'ACQUA PUBBLICA

STOP PRIVATIZZAZIONI
l'acqua e' di tutti - deve essere pubblica - difendiamo i beni comuni


Manifestazione Nazionale a Roma

Sabato 20 marzo 2010

Piazza della Repubblica ore 14.00



www.acquabenecomune.org

DA MONTALE LA CAMPAGNA IN DIFESA DEL LATTE MATERNO

L'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE ITALIA) intende aderire e promuovere, assieme ai cittadini, la campagna per la tutela del latte materno.



Ecco il documento sul quale raccogliere le firme.






Firmate il documento sopratutto donne. Diffondete.

Mandate le adesioni (Nome, Cognome e Città) alla Dott.ssa Patrizia Gentilini patrizia.gentilini@villapacinotti.it.

domenica 7 marzo 2010

INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI PONTEROTTO

Il gruppo consiliare Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano presenterà una interrogazione sulla gestione dell'impianto in occasione del prossimo consiglio comunale. Ecco il testo del documento.



Premesso che:



L'impianto di compostaggio di Ponterotto è attivo dal 2003



L'impianto è dimensionato su un flusso di 10.000 t/a (5.000 t/a di organico, 5.000 t/a di verde)



Safi, titolare dell'impianto, ha appaltato la gestione dell'impianto a Progesam Italia srl, vincitrice dell'appalto



L'impianto di compostaggio di Ponterotto rientra fra gli impianti di trattamento dei rifiuti confermati dal Piano Industriale dell'Area Metropolitana Fiorentina n. 6 del 18/7/2007 e dal Piano Straordinario LR 61/2007 Ato Toscana Centro





Considerato che un impianto di compostaggio, in presenza di scelte tecnologiche adeguate e di un sistema di raccolta e conferimento della frazione organica efficiente e selettivo, dovrebbe rappresentare un punto di forza nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti





Verificato invece che l'impianto di Ponterotto fin dal suo avvio ha creato una situazione di notevole disagio e talvolta di invivibilità nel raggio di un paio di chilometri a causa delle esalazioni e la proliferazione di insetti, sino a portare negli anni a diversi blocchi delle lavorazioni.









Evidenziato che le scelte approssimative fatte in fase di progettazione, scelta della tecnologia e studio della reale compatibilità fra tipologia di impianto e sistema di raccolta e conferimento del rifiuto organico, hanno determinato risultati pessimi e lo spreco di notevoli risorse pubbliche, così come è avvenuto del resto per la pianificazione e realizzazione del gassificatore di Testi









Sottolineato che questi evidenti fallimenti evidenziano ancora una volta l'inadeguatezza dell'attuale pianificazione di Ato per la gestione dei rifiuti.e la necessità di una completa revisione delle scelte e degli obiettivi: si deve attivare un progetto concreto di area per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, finalizzata al riciclo e riutilizzo dei materiali, in alternativa all'incenerimento dei rifiuti, pericoloso per la salute, dispendioso ed obsoleto. Adottare strategie che incidano positivamente sugli stili di vita dei cittadini e sulle politiche commerciali e industriali, e insieme attivare progetti concreti per la riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti.



In questa ottica l'impianto di compostaggio di Ponterotto, rimanendo ad esclusivo servizio del bacino del Chianti e potendo contare a monte su un conferimento di alta qualità, potrebbe diventare un punto di forza nella gestione dei rifiuti nel Chianti.















Considerato altresì che da tempo si è aperto un contenzioso fra la proprietà dell'impianto di Ponterotto, Safi Spa e il gestore Progesam e che tale contenzioso, a quanto risulta da notizie stampa, ha determinato il blocco definitivo del conferimento.









Verificato che, in seguito a sopralluoghi Arpat, in data 29 giugno 2009, la Provincia di Firenze ha aperto nei confronti di Progesam un procedimento di diffida alla corretta gestione per l'attività di compostaggio dell'impianto di Ponterotto.









Preso atto che i due incendi avvenuti all'interno dell'impianto lo scorso mese di ottobre hanno determinato ulteriore incertezza in merito alla gestione e sicurezza dell'impianto stesso









SI CHIEDE AL SINDACO E ALLA GIUNTA



Quale soggetto ad oggi gestisce l'impianto ed è titolare dell'autorizzazione all'esercizio e al trattamento dei rifiuti.



Se l'impianto attualmente è in funzione.



Quali provvedimenti sono stati presi dall'Amministrazione comunale e da Safi Spa per garantire la sicurezza e il controllo dell'impianto e quindi in che modo si è garantita e si garantisce la salubrità dell'area e si tutela la salute dei cittadini residenti.



Quali strategie stiano mettendo in atto l'Amministrazione comunale in ambito Ato e Safi Spa quale proprietario dell'impianto, rispetto alla gestione futura della struttura.





Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano


INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO “Parco Dante Tacci”

In occasione del prossimo consiglio comunale verrà presentata la seguente interrogazione da Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano.



Come tutti gli anni si avvicina il periodo in cui il comune chiude il bando per l’utilizzo del parco pubblico, il “Poggione” ora denominato Parco Dante Tacci; area adibita in un periodo fisso che va dal 15 giugno al 15 settembre, a luogo per manifestazioni pubbliche di associazioni di volontariato e partiti politici.



Pur apprezzando l’opportunità che il Comune mette a disposizione della cittadinanza tutta - creando uno spazio come quello del parco suddetto, per favorire l'esigenza aggregativa presente in ogni comunità piena di vita associativa, così com’è San Casciano - la coalizione Rifondazione Comunista -Laboratorio per un’altra San Casciano, non può però non notare alcune anomalie di gestione del suddetto spazio, normativamente pubblico a tutti gli effetti, ma di fatto “privato”.



Normalmente, nel caso di altre strutture e situazioni simili, queste vengono presentate come un “pacchetto all in one”, includendo non solo l'autorizzazione all'occupazione dell'area ma anche il noleggio di tutte le strutture ed attrezzature necessarie per lo svolgimento delle manifestazioni, e le esperienze di comuni limitrofi (es. Montespertoli o Tavarnelle con il Parco del Mocale) confermano questa procedura.



La realtà a San Casciano V.Pesa è diversa:



la struttura, fissa e coperta, è di proprietà comunale e dispone di locali, adibiti a cucina;



attrezzature, elettrodomestici e tutti gli arredi al loro interno non sono di proprietà del Comune, ma del Partito Democratico;



tali attrezzature, di proprietà privata, occupano stabilmente i locali suddetti, di proprietà pubblica, per tutto l'anno;



negli anni precedenti, a questo problema di forma e di sostanza, si è - pro bono pacis - soprasseduto, considerando anche la disponibilità gratuita con cui venivano concesse queste attrezzature alle altre forze politiche e associative;



dal 2009 il PD ha deciso di far pagare le proprie attrezzature alla Festa di Rifondazione Comunista e ci risulta anche ad altre associazioni, con prezzi forfettari identici a quelli pagati, correttamente, per il noleggio del posto all’Amministrazione Comunale, così come previsto dal regolamento tariffario del parco.





TUTTO CIÒ PREMESSO



con delibera della Giunta Comunale n.34 del 8/02/2010, si è stabilito, in via provvisoria e solo per l'anno 2010, quanto segue:



di autorizzare il PD allo “stazionamento in maniera stabile e continuativa delle attrezzature ed arredi di proprietà del medesimo” a titolo gratuito in quanto il PD si impegna a concedere le proprie attrezzature alla Protezione Civile e per eventuali necessità dell'A.C.;



di approvare, uno schema di accordo tra l'A.C. ed il Comitato Organizzatore della Festa dell'Unità, nel quale è prevista anche la concessione delle suddette attrezzature a titolo gratuito a tutte le manifestazioni che riceveranno il patrocinio dall’Amministrazione Comunale;



di esentare il PD, visto l’uso “pubblico”delle suddette attrezzature di sua proprietà, dal pagamento di parte, della tassa giornaliera per l’utilizzo del parco, togliendo dalla cifra totale il costo del palco esistente sul “Poggione”, concesso “a titolo gratuito”.





Di fatto, con la deliberazione sopra richiamata si obbliga chiunque ottenesse l'autorizzazione dell'A.C. all'occupazione dell'area e delle strutture di proprietà comunale, a fare uso delle attrezzature di proprietà del PD, perché diventa praticamente impossibile introdurne altre, proprie, visto che l’area è occupata permanentemente da quelle del Partito Democratico.



Una situazione questa che si palesa da sé in tutta la sua precarietà formale, connotata dunque di dubbia legittimità, correttezza e trasparenza.



Una situazione che costringe coloro che non godono del patrocinio comunale a finanziare di fatto, per l’uso di alcune attrezzature - impropriamente parcheggiate in un loco comunale e pubblico - un partito politico.



Rilevato quanto sopra riportato, il gruppo Rifondazione Comunista-Laboratorio per Un’altra San Casciano



CHIEDE:



al Sindaco, all’Assessorato competente e alla Giunta di:





1) Se ritengono opportuno revocare la delibera e redigere immediatamente un Regolamento Comunale per fare chiarezza nei rapporti tra attrezzature private del Partito Democratico e le strutture pubbliche che dovrebbero essere sempre a disposizione della pubblica cittadinanza nel caso si voglia farne uso con attrezzature proprie.





2) Se ritengono opportuno, qualora non fosse possibile per l'anno in corso attuare quanto riportato al punto precedente, adottare altre e nuove soluzioni che permettano, in egual misura e a chiunque voglia disporre del parco per iniziative concordate, di poter usufruire di strutture fisse ad uso cucina, complete di tutte le attrezzature necessarie, sull’esempio dei comuni di Montespertoli e Tavarnelle, prevedendo l'utilizzo non oneroso delle attrezzature ivi presenti, pagando la tariffa regolamentata per la struttura completa all'Amministrazione Comunale.



Il soggetto referente non può che essere UNICO e non può che essere l'A.C., tenuto conto anche e soprattutto del fatto che le attrezzature di proprietà del PD sono a disposizione della Protezione Civile e per eventuali necessità dell'A.C. medesima.





3) Se ritengono opportuno, in futuro, di dotare il parco di attrezzature fisse per la cucina, similarmente a quelle che vi sono già, come già succede nei casi dei comuni limitrofi menzionati sopra, ma di proprietà dell’A.C. in modo da permettere in egual misura anche a chi non dispone di attrezzature proprie di poter comunque gestire la somministrazione di cibi senza obbligatoriamente appoggiarsi ad attrezzature di terzi privati.





Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano

COMPOSTAGGIO DI PONTEROTTO: STORIA DELL'ENNESIMO FALLIMENTO

E' NECESSARIO UN IMPIANTO EFFICIENTE E SALUBRE, UNA GESTIONE CHE GARANTISCA SICUREZZA E CONTROLLO, UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA “PORTA A PORTA” SERIA E SELETTIVA AFFINCHE' L'IMPIANTO RAGGIUNGA VERAMENTE UNA PRODUZIONE DI COMPOST DI ALTA QUALITA'.

L'impianto di compostaggio di Ponterotto, attivo dal 2003 è di proprietà Safi Spa che ha appaltato la gestione dell'impianto a Progesam Italia srl.

Un impianto di compostaggio, in presenza di scelte tecnologiche adeguate e di un sistema di raccolta e conferimento della frazione organica efficiente e selettivo, dovrebbe rappresentare un punto di forza nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti

Invece l'impianto di Ponterotto fin dal suo avvio ha creato una situazione di notevole disagio e talvolta di invivibilità nel raggio di un paio di chilometri a causa delle esalazioni e la proliferazione di insetti, sino a portare negli anni a diversi blocchi delle lavorazioni.



Le cause vanno ricercate nelle scelte approssimative fatte in fase di progettazione, scelta della tecnologia e mancanza di verifica della reale compatibilità fra tipologia di impianto e sistema di raccolta e conferimento del rifiuto organico; i risultati sono stati pessimi e si sono sprecate notevoli risorse pubbliche, così come è avvenuto del resto per la pianificazione e realizzazione del gassificatore di Testi.

Gli evidenti fallimenti degli impianti di trattamento rifiuti nel Chianti, oltre a rappresentare un vero spreco di risorse pubbliche, evidenziano ancora una volta l'inadeguatezza dell'attuale pianificazione di Ato per la gestione dei rifiuti e la necessità di una completa revisione delle scelte e degli obiettivi.

Inoltre da tempo si è aperto un contenzioso fra la proprietà dell'impianto di Ponterotto, Safi Spa e il gestore Progesam e che tale contenzioso, a quanto risulta da notizie stampa, ha determinato il blocco definitivo del conferimento.

I due incendi avvenuti all'interno dell'impianto lo scorso mese di ottobre hanno determinato ulteriore incertezza in merito alla gestione e sicurezza dell'impianto stesso.

L'Amministrazione comunale deve chiarire se l'impianto è in funzione, chi lo gestisce e quali controlli sono stati fatti per assicurare la sicurezza dell'impianto e quindi in che modo si è garantita e si garantisce la salubrità dell'area e si tutela la salute dei cittadini residenti.

Per una gestione dell'impianto efficiente e sostenibile occorre che i rifiuti organici utilizzati siano selezionati e di alta qualità. Per questo è urgente attivare il servizio di raccolta “porta a porta”.

Riteniamo che anche per San Casciano siano ormai finiti i tempi degli esperimenti.

Non basta aggiungere qualche bidoncino in più nel centro del capoluogo, chiediamo all'Amministrazione e al gestore Safi Spa di attivare un progetto concreto di area per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, finalizzata al riciclo e riutilizzo dei materiali, in alternativa all'incenerimento dei rifiuti, pericoloso per la salute, dispendioso ed obsoleto; di adottare strategie che incidano positivamente sugli stili di vita dei cittadini e sulle politiche commerciali e industriali, e insieme attivare progetti concreti per la riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti.

In questa ottica l'impianto di compostaggio di Ponterotto, rimanendo ad esclusivo servizio del bacino del Chianti e potendo contare a monte su un conferimento di alta qualità, può diventare un punto di forza nella gestione dei rifiuti nei nostri territori.

Su questi temi Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenterà un'interrogazione al prossimo Consiglio Comunale del prossimo 15 marzo.




Lucia Carlesi

Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista




San Casciano Val di Pesa, 8 marzo 2010

LA RIVOLTA DELLE CARRIOLE, A L'AQUILA SI SCIOPERA LAVORANDO, SULL'ESEMPIO DI DANILO DOLCI

VI PROPONGO QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO CHE HO LETTO SU L'ALTRACITTA', GIORNALE DELLA PERIFERIA
di Giancarlo Caselli
La protesta pacifica cui hanno dato vita domenica scorsa seimila cittadini aquilani “armati” di carriole e secchi, rimuovendo parte delle macerie che da oltre un anno bloccano la ricostruzione del centro storico della città, richiama alla mente lo “sciopero alla rovescia” organizzato da Danilo Dolci nel febbraio 1956. Per denunziare pubblicamente la cronica mancanza di lavoro che affliggeva (affliggeva?) migliaia di siciliani, spingendoli in molti casi a subire la tentazione della tagliola dell’illegalità, Danilo Dolci decise di occupare con i cittadini di Partinico, per sistemarla e ripristinarla, la “trazzera vecchia”, una strada demaniale divenuta inutilizzabile a causa dell’incuria dell’amministrazione. L’idea di base della manifestazione organizzata da Dolci era molto simile a quella che ha mosso i cittadini de L’Aquila.


Lo sciopero delle carriole a L'Aquila

Diceva Dolci che se un operaio, per protestare, si astiene dal lavoro, allo stesso modo un disoccupato può scioperare lavorando. Così gli aquilani: colpiti dai ritardi e dalle inadempienze del potere pubblico, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e di lavorare allo sgombero delle macerie al posto di chi avrebbe dovuto, quanto meno, cominciare a farlo. Ed ecco una lunga, emozionante teoria di carriole e nello stesso tempo una coinvolgente catena umana per il passaggio di mano in mano di secchi pieni di macerie, con una civilissima selezione terminale per la raccolta differenziata.
A sostegno delle scelte di Danilo Dolci, Piero Calamandrei pronunziò parole che ben si possono adattare alla vicenda dei cittadini aquilani. Anche a L’Aquila, come a Partinico, il contrasto è tra chi difende le ragioni – spesso ottuse – della burocrazia, e chi invece obbedisce alla legge morale della coscienza e rivendica i diritti che sono garantiti a tutti dalla Costituzione democratica, chiave ineludibile di interpretazione delle leggi e dei regolamenti amministrativi. In queste leggi e in questi regolamenti i cittadini de L’Aquila, con una corretta ed urbana protesta, hanno voluto far circolare le loro speranze, il loro sangue e il loro pianto, respingendo la prospettiva che i diritti possano di fatto ridursi ad ostaggio di carte morte.
Ieri a Partinico – oggi a L’Aquila e non solo – della legalità e dell’amministrazione i cittadini comuni hanno spesso l’idea di un meccanismo ostile, buono soprattutto per gabbare le loro ragioni e soffocare i loro giusti reclami. Questa è stata – troppe volte – la “maledizione” del nostro paese, evocata da Calamandrei per dare un senso e una giustificazione costituzionali alla protesta dei disoccupati di Partinico. Danilo Dolci e gli aquilani – ciascuno a suo modo e nel suo tempo – hanno voluto dire “basta” a questa maledizione: denunziando le vere colpe e le vere incurie di un potere che tende perennemente ad autoassolversi nonostante le disuguaglianze che le disfunzioni rafforzano – vigilando sul comportamento dei politici e degli amministratori, così da esercitare un diritto fondamentale – in una democrazia compiuta – perché ad una posizione di sostanziale sudditanza si sostituisca una cittadinanza effettiva.
Che è poi (variando, ma non di molto, il campo d’osservazione) la stessa ambizione del “popolo viola”, che continua a riempire la strade e le piazze: un popolo di giovani che rifiuta rassegnazione, indifferenza, disimpegno e riflusso. Che ha il coraggio di allontanare da sé tutto ciò che è suggestivo ma vuoto, dimostrando invece capacità di critica argomentata e intelligente. Giovani che lavorano ad una comunità finalmente capace di rompere privilegi e ingiustizie. Ripartendo – anche in questo caso – dalla Costituzione.

Fonte Il Fatto
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano