sabato 6 marzo 2010

INCENERITORE DI RUFINA: UNA BUONA NOTIZIA

ACCOLTO IL RICORSO AL TAR DELLA TOSCANA CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'INCENERITORE DI RUFINA PRESENTATO DA DIVERSE ASSOCIAZIONI. 
HA VINTO IL FRONTE ANTI INCENERITORE. PARTIAMO DA QUI PER PROMUOVERE UNA DIVERSA GESTIONE DEI RIFIUTI, RISPETTOSA DELL'AMBIENTE E DELLA SALUTE.
Riceviamo da Italia Nostra
Firenze 4 marzo 2010 
Accolto il ricorso al Tar della Toscana contro inceneritore Rufina presentato dall'Associazione Italia Nostra e da Giuntini Antinori. Sono stati annullati i procedimenti della VIA E AIA, è un fatto senza precedenti e rappresenta la prima grande vittoria contro gli inceneritori. Il ricorso di Assovaldisieve che era identico nella sostanza a quello presentato da noi non è stato ritenuto ammissibile per vizio di forma, in quanto l'Associazione si era costituita poco tempo prima su quella emergenza. La nostra Associazione esulta e annuncia che presenterà il libro sui rischi alla salute, prodotto da questo tipo d'impianti industriali, un rigoroso studio redatto da ISDE MEDICI PER L'AMBIENTE il 18 marzo presso la sede di Italia Nostra Firenze.

venerdì 5 marzo 2010

L’ITALIA CONDANNATA DALL’EUROPA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Dalla Campania 
L’Italia ha violato le direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti e le autorità competenti “hanno messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente” . 
Questo ha sentenziato la Corte di Giustizia Europea. 
Ecco il testo del comunicato stampa del Comitato No inceneritore Acerra. 

E’ grande la nostra soddisfazione. L’imbroglio perpetrato in questi anni sulla pelle dei cittadini campani comincia ad emergere. L’Italia ha violato le direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti e le autorità competenti “hanno messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente”.
Questo ha sentenziato la Corte di giustizia Europea in tal modo riconoscendo le ragioni di chi non ha mai smesso di urlare la propria indignazione rispetto alle scelte scellerate perpetrate in questi anni. Non abbiamo mai smesso di denunciare come, in nome di un’emergenza senza fine, si continuassero ad eludere normative nazionali ed europee a tutela della salute e a salvaguardia dell’ambiente. In Europa ci hanno ascoltato più volte negli ultimi mesi, hanno ascoltato la voce dei comitati, dei movimenti, dei cittadini, prestato attenzione alle nostre denunce. Non è stato così in Italia ed in Campania dove i Governi di destra e di sinistra succedutesi in questi anni hanno preferito assecondare i colossali affari di imprese senza scrupoli. La preoccupazione è che questi affari oggi non sono finiti. La Campania, crocevia di traffici illeciti di rifiuti di ogni genere, con discariche di rifiuti tossici e pericolosi sul proprio territorio, continua ad essere priva di un piano adeguato e trasparente che le consenta di uscire dalla Emergenza, cosi come richiesto dalle istituzioni europee. Quale politica di riduzione dei rifiuti e riuso dei materiali è stata messa in campo in questi anni? Dove è finita la raccolta differenziata? Dove sono gli impianti di compostaggio? Solo discariche ed inceneritori per consentire ai furbetti di turno di continuare a fare i loro affari, questa la realtà. Ed a pagare sono sempre e soltanto i cittadini con la loro salute e le loro tasche come previsto dall’ultimo decreto in materia! L’inceneritore di Acerra rappresenta l’emblema e la ragione di questo affare. Completato grazie ai finanziamenti pubblici, ancora in fase di collaudo, spento e riacceso in continuazione, non garantisce nessuno, brucia rifiuti indifferenziati in deroga alla valutazione di impatto ambientale consentendo intanto alla Fibe, ancora proprietaria dell’impianto sebbene sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture, di guadagnare due milioni e mezzo di euro al mese. La sentenza della Corte di Giustizia è un primo importante risultato che ci da la forza ed il coraggio di continuare a fare come sempre la nostra parte. L’auspicio è che l’Europa continui fare chiarezza, a monitorare quanto avviene in Campania, soprattutto alla luce dell’assenza di ogni dato che dimostri una solida programmazione conforme alle direttive Europee, una adeguata rete di infrastrutture e la rendicontazione reale e documentata di come vengono spesi i soldi dei cittadini. Noi continueremo a fare la nostra battaglia per Rifiuti Zero, per un moderno e possibile piano di smaltimento dei rifiuti senza discariche ed inceneritori.
Avv. Tommaso Esposito
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano