domenica 22 novembre 2009

Raccolta differenziata: fatti, non miracoli

Ponte nelle Alpi, ridente comune montano, non è balzato agli onori della cronaca per le eccezionali nevicate, ma per la raccolta differenziata, passata dal 23% a oltre l’80%. 
Ne parliamo, davanti a un piatto di tortelli, con Ezio Orzes, assessore all’Ambiente.

Ma cosa è successo da voi, vi siete svegliati una mattina e siete partiti a tutta velocità verso la differenziata spinta?

“Tutto è cominciato quando abbiamo saputo che, oltre alla discarica che era già presente sul nostro territorio, volevano costruirne un’altra da 1 milione di metri cubi. Come cittadini, abbiamo organizzato un gruppo di opposizione, raccogliendo 4000 firme su 8400 abitanti… praticamente hanno firmato tutti gli adulti. Quello che volevamo dimostrare era che si potevano fare scelte diverse oltre alle soluzioni impiantistiche.
Il progetto di raccolta differenziata che avevamo in mente avrebbe dovuto portare anche e soprattutto ad una maggiore responsabilizzazione dei cittadini.”

Ma invece…

“Infatti così è stato. Per esempio, quando ci sono state le amministrative, qualche mese fa, al posto dei cassonetti che avevamo rimosso qualcuno aveva messo fiori e panchine, per farci capire che evidentemente quello spazio era diventato qualcosa di diverso…”

Quindi non eri un “amministratore” quando tutto è cominciato...

“Ero parte del gruppo di opposizione alla discarica. Abbiamo fondato una lista civica, e vinto, per due volte, le elezioni.“

Un segnale forte da parte degli elettori. Ma possibile che erano tutti contenti di mollare i cassonetti?

“C’era chi diceva che i rifiuti abbandonati sarebbero aumentati. E invece no, abbiamo incrementato la coscienza civica dei nostri concittadini. Li abbiamo coinvolti prima di far partire il progetto, facento incontri in tutte le frazioni. Abbiamo convinto gli scettici, comunicato il metodo ma tenendo conto delle problematiche. Sono state coivolte le associazioni di categoria, ma anche gli amministratori di condomini, per risolvere ogni specifico problema.”
Qui siamo un po’ invidiosi, diciamolo, qui in centro c’è pieno di cassonetti…
“I cassonetti hanno convissuto con la differenziata solo 15 giorni. Volevamo sare un segnale forte di che piega avevano preso le cose”

E a livello di costi, com’è andata?

“Il costo dei rifiuti è sceso del 12% il primo anno e di un altro 3%  il secondo. I rifiuti portati in discarica sono calati dell’88%. Abbiamo raddoppiato gli operai addetti alla raccolta, tutti assunti a tempo indeterminato.”
Quindi anche nuovi posti di lavoro, alla faccia della crisi.
“La raccolta differenziata è diventata un patrimonio, nessuno ora la critica. Se penso che quando abbiamo cominciato avevano messo dei manifesti “Ponte come Napoli”

E voi che avete fatto?

“Li abbiamo pregati di metterli a riciclare nel bidone della carta…”

Dal punto di vista delle attività commerciali, c’è stata qualche novità?

“Ha aperto un negozio che vende solo con vuoti a rendere, un altro biologico con prodotti sfusi, abbiamo aderito alla campagna Porta la Sporta, facendo decorare le borsine dai nostri scolari e coinvolgendo una comunità di recupero nel confezionamento.”

Quindi anche ricadute positive sul sociale…

“C’è stato un cambiamento culturale che va al di là della questione tecnica della gestione rifiuti, nuova linfa per l’economia locale. Il progetto è partito dal basso, dalla comunità, e continua oltre alle persone che la rappresentano le istituzioni.”

Qui nella Food Valley pare che le aziende non siano partecipi del problema inceneritore, pare che proprio non si rendano conto del rischio sui prodotti alimentari…

“Beh, a Trento volevano costruire un inceneritore, e i maggiori oppositori sono stati… i produttori di vino, che non volevano che il loro prodotto corresse dei rischi, come è successo al latte di Brescia, dove hanno trovato la diossina…”

Mastico amaro… ma evidentemente qui non siamo a Trento. I nostri colossi dell’industria alimentare sono proprio miopi…

La Repubblica - consumi - Parma
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano