L'attività del Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua
programmazione
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Dopo le dimissioni di Lucia Carlesi da consigliere comunale, l'attività del
Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua programmazione.
Sarà po...
sabato 14 novembre 2009
Più soldi per la fame nel mondo... che significa?
Alcuni giorni fa è comparsa sui giornali questa informazione: durante la conferenza stampa di presentazione del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma dal 16 al 18 novembre, il direttore generale della Fao Jaques Diouf ha annunciato un'iniziativa: una petizione online contro la fame, ogni clic dimostrerà dissenso. Per combattere la denutrizione, servirebbero più risorse all'agricoltura, investendo circa 44 miliardi di dollari all'anno.
Dalla stampa viene associato a questa iniziativa l'appello di Medici senza Frontiere, che dichiara che "per dare un futuro ai 5 milioni di bambini che ogni anno rischiano di non superare i cinque anni perché malnutriti, i finanziamenti vanno moltiplicati almeno per 30".
Sembrerebbe dedursi che basti un clic per aiutare i bambini che muoiono di fame nel mondo, anche più facile che fare "il pacco dei vestiti vecchi per i poveri", come era di moda diversi anni fa.
Purtroppo, la faccenda è un po' più complicata: una delle commissioni della FAO (Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura) e dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) è la Codex Alimentarius Commission, il cui compito è quello di elaborare l'insieme di regole e di normative relative alla produzione e commercializzazione degli alimenti, che vanno dalla produzione, all’etichettatura, ai livelli di sostanze chimiche permesse o obbligatorie (inquinanti, pesticidi, tossine, additivi, ecc.), sul trasporto e la tracciatura, nonché le norme igieniche, ecc.; tale Codex è orientato alla standardizzazione e omogeneizzazione delle produzioni agricole. Si tratta sostanzialmente di norme di tipo commerciale, per le quali, tra l'altro, diviene obbligatorio l'uso di antibiotici nell'allevamento e di prodotti chimici – anche pericolosi per la salute – nell'agricoltura e viene permesso che gli alimenti contenenti OGM non debbano essere etichettati come tali.
Contemporaneamente, in questi anni, si è assistito alla monopolizzazione delle sementi e l'acquisizione dei brevetti sui genomi di piante e animali da parte di colossi nella produzione di sementi e chimici. L'agricoltura tradizionale si trova così spossessata dei mezzi di produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari (a questo dramma si associa quello, assai grave, della drastica riduzione delle biodiversità, capitolo a parte).
Una politica, quella della FAO che è l'esatto contrario di ciò che andrebbe fatto per risolvere il problema.
Nel video, una vecchia intervista a Vandana Shiva, importante attivista e ambientalista indiana, che si è battuta per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione, è che da anni sottolinea la relazione tra l'attuale povertà del terzo mondo e la globalizzazione commerciale.
Una domanda viene quindi naturale: soldi (o più soldi) per cosa?