martedì 15 febbraio 2011

IL NOSTRO COMUNICATO STAMPA SULLA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE DELL'ORDINE DEL GIORNO SULLA CRISI ECONOMICA

CONSIGLIO COMUNALE DI SAN CASCIANO VAL DI PESA 7  FEBBRAIO 2011


SI PARLA DI CRISI ECONOMICA, DIRITTI DEL LAVORO E DELLA PERSONA, RICONVERSIONE ECOLOGICA DELL'ECONOMIA.
Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha presentato all'ultimo consiglio comunale un ordine del giorno per discutere sui temi della crisi economica e della vicenda Fiat.
Fronteggiare questa crisi con i modelli e le ricette del passato sarebbe sbagliato e miope. Bisogna avere il coraggio di intraprendere nuove strade, lavorando per un nuovo modello economico fondato sulla sostenibilità ambientale, la qualità sociale, i diritti, un nuovo modo di produrre, affermando nuovi stili di vita più sobri e più responsabili.
Il governo nazionale non propone soluzioni politiche in grado di fronteggiare la crisi, ma attua politiche fallimentari che scaricano i costi della crisi sulle fasce più deboli della società, punta alla competizione tramite l'abbassamento del costo del lavoro e delle tutele per i lavoratori, determinando così lavoro precario, disoccupazione, diseguaglianze, e, conseguentemente, un'Italia sempre più povera.
In questo contesto il conflitto Fiat-Fiom scoppiato a fine 2010 sul progetto per lo stabilimento di Mirafiori a Torino – che segue l'analoga vicenda presso lo stabilimento di Pomigliano – rappresenta un passaggio cruciale per il futuro economico e sociale del nostro Paese.
Il referendum a Mirafiori non ha rappresentato solo una vertenza metalmeccanica; parla a tutti noi, parla di difesa di dignità, di rispetto del lavoro, di diritti, di democrazia, valori da salvaguardare e sostenere non soltanto per chi un lavoro ce l'ha, ma soprattutto per dare prospettive e tutela a chi rischia di perdere il lavoro, al precariato, ai disoccupati, agli studenti.
La multinazionale Fiat, con le ultime dichiarazioni di Marchionne, conferma gli investimenti in Italia solo se gli stabilimenti saranno “governabili” e, in prospettiva, pare prepararsi alla fusione con Chrysler e a migrare negli Usa: continua la politica ricattatoria, una vergogna che dimostra come sia stata fallimentare la strada di tutte le forze politiche dal PD alla Lega di appoggiare Marchionne contro gli operai.
E' veramente il momento di lavorare ad una seria proposta economica alternativa al falso modernismo che l'intero establishment politico-economico italiano cerca di imporre
Non si può uscire dalla crisi economica e dalla crisi di settore se non rimettendo in discussione il modello economico che ha come unico metro di misura del benessere umano il PIL e i dati relativi al consumo. L'unica opportunità possibile per i settori in crisi strutturale è la conversione ambientale del sistema produttivo e dei nostri consumi. I settori in cui progettare, creare opportunità e investire non mancano: dalle fonti di energia rinnovabili all'efficienza energetica, dalla mobilità sostenibile all'agricoltura biologica a chilometri zero, dal riassetto del territorio all'edilizia ecologica.
Questi i temi affrontati nell'ordine del giorno discusso in consiglio comunale. Avremmo auspicato che il documento potesse essere condiviso “a sinistra”; invece, mentre Sinistra per San Casciano ha appoggiato il testo, contribuendo con alcune integrazioni, il PD ha votato contro e ha presentato un ulteriore ordine del giorno, in cui sono mancate completamente le proposte e i contenuti. Riflettendo non avrebbero potuto fare diversamente, considerando come autorevoli esponenti del PD abbiano supinamente accettato il ricatto di Marchionne, atteggiamento conseguente alla totale assenza nel PD di proposte di politica economica alternativa al “pensiero unico” neoliberista, così come mancano concrete indicazioni degli strumenti che si ritengono necessari per superare la crisi economica ambientale e morale del nostro Paese.
Eppure la crisi impone il cambiamento, e un'economia sostenibile e solidale è possibile. Noi stiamo dalla parte di chi con coraggio rimette in discussione il liberismo e questo finto mercato, le privatizzazioni dei beni comuni e la svendita del territorio e il progressivo impoverimento culturale che ci vede sempre più “consumatori” e sempre meno “portatori di diritti”.
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano