venerdì 31 luglio 2009

RIFIUTI, INIZIA ILPORTA A PORTA. ANNUNCIO ALLE FAMIGLIE, MA L'INCENERITORE DI TESTI SI FARA'

31/07/2009 La Nazione Firenze

leggi l'articolo

mercoledì 29 luglio 2009

DIBATTITO SUI TEMI CALDI. INCENERITORE E GASSIFICATORE

29/07/2009 Il Nuovo Corriere di Firenze

leggi l'articolo

Intervento in Consiglio Comunale in occasione del ricevimento della delegazione Israelo-Palestinese


L’incontro di stasera e’ un momento importante perche’ rappresenta un modo concreto per aiutare a costruire un percorso di pace nella terra di Palestina.

La presenza di questi ragazzi e’ motivo di speranza per un futuro di pace.



Dobbiamo assolutamente ribadire che la pace non solo e’ necessaria, ma e’ possibile., sono indispensabili a tutti i livelli azioni, contatti, iniziative che siano autentico ponte di incontro tra i due popoli; certamente occorre tanto impegno per far maturare tutte le esperienze di dialogo e confronto che vedano insieme protagonisti palestinesi e israeliani.

Deve agire la diplomazia internazionale, ma non di meno la diplomazia dei popoli, perché si possa uscire da questa spirale atroce di guerra e trovare una soluzione di pace giusta e una convivenza fondata sulla soluzione di “due popoli in due stati” liberi e sovrani, unica reale possibilità per arrivare ad una pacificazione vera di tutta l’area.

Il presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha sollecitato il mondo intero a raddoppiare gli sforzi per giungere a questo scopo, anche l’Europa deve muoversi in questo senso per aiutare i palestinesi e gli israeliani a liberarsi dalla guerra e dalla violenza. Non ci sembra che il governo italiano sia attivo in questo senso

Ma credo che non potrà esserci pace se insieme ad affermare il diritto di esistere dello stato di Israele non si denunciano le ingiustizie che il suo governo e il suo esercito commette e ha commesso contro il popolo palestinese. Infatti, solo se il governo israeliano rispetterà la legalità internazionale, il suo popolo raggiungerà quella sicurezza a cui giustamente aspira. E’ inaccettabile la segregazione del popolo palestinese voluta da Israele con il muro, così come sono ingiustificabili l’occupazione e gli attacchi sanguinosi subiti alla fine del 2008 dai palestinesi nella striscia di Gaza: una rappresaglia di violenza inaudita e assolutamente sproporzionata decisa dal governo israeliano in seguito al lancio di razzi da parte di Hamas. Azione, quella di Hamas, che non può che essere definita un atto terroristico, assolutamente inutile e sicuramente da condannare, ma che da sola non può giustificare il massacro che è seguito, un vero crimine di guerra che nessun diritto all’autodifesa può giustificare.

La violenza non si deve ripetere, si devono riannodare i fili della conoscenza e del dialogo.

Occorre sostenere ed aiutare tutte quelle esperienze sia in Israele sia in Palestina che, rifiutano la violenza, non vogliono essere complici della guerra, ma costruttori di pace

Quest’incontro fra giovani israeliani e palestinesi, insieme ai ragazzi italiani, è un’occasione per ribadire come un percorso di pace debba partire dai giovani; credo che per loro rappresenti un’esperienza fondamentale da un punto di vista umano e culturale. Amicizia, amore per la pace, voglia di conoscersi e di scambiarsi opinioni, per questi giovani è un passo importante per essere protagonisti di un grande cambiamento, per cominciare a costruire una società basata sul dialogo e non la violenza.

Lucia Carlesi

29 luglio 2009

domenica 26 luglio 2009

Una Fattoria per il futuro di Rebecca Hosking


Rebecca Hosking, nota documentarista naturalista inglese, affronta il tema della dipendenza dagli idrocarburi fossili delle filiere agro-industriali contemporanee.

RIFIUTI A TESTI "L'INCENERITORE FA SOLO MALE"

26/07/2009 La Nazione Firenze

leggi l'articolo

lunedì 13 luglio 2009

Ancora sul progetto di casa famiglia

Ecco la lettera che abbiamo indirizzato a Metropoli in risposta ad alcuni interventi in merito al progetto di casa famiglia a Montepaldi.



Gentile Direttore,

ancora qualche riflessione, non certo polemica, ma sicuramente dovuta, sul progetto di casa famiglia a Montepaldi, richiamati, nostro malgrado, dalla lettera di Marcello Forni e dall’intervento dell’Amministrazione di San Casciano, entrambi pubblicati sul numero di Metropoli della scorsa settimana.


Tengo particolarmente a dare una risposta a Marcello, persona che apprezzo e di cui ho veramente considerazione per il suo impegno sociale su temi che tante volte abbiamo avuto occasione di condividere.

Ribadisco: riteniamo non solo lodevole ma da sostenere l’impegno dell’Associazione “Per Crescere Insieme”, legittima è la richiesta di uno spazio dove poter vedere realizzato il loro progetto di accoglienza e di sostegno ai ragazzi diversamente abili, doveroso e prioritario da parte dell’amministrazione pubblica trovare risposte adeguate.

Il nostro intervento ha preso spunto da una lettera di una privata cittadina che poneva alcune domande in merito a questo progetto; non abbiamo certamente seguito interessi privati o egoistici. Abbiamo posto, invece, una questione assai seria e basilare: in un’ottica di “amministrazione virtuosa” come si devono conciliare due priorità fondamentali, l’interesse collettivo per la tutela delle fasce più deboli della società e quello della difesa dei beni comuni, il territorio in primo luogo, patrimonio di tutta la collettività. Abbiamo dato una risposta, seguendo le esperienze, sempre più numerose, di tanti comuni che perseguono un progetto ambizioso e lungimirante di governo del territorio, attraverso un altro modo di fare politica e amministrare le comunità locali: scegliere la crescita zero” del consumo di suolo, facendo ogni sforzo per rendere possibile e concreto il recupero e il riutilizzo delle volumetrie esistenti; in primo luogo dandosi regole uguali per tutti e percorsi trasparenti e partecipati, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze abitative e produttive, sociali e di pubblica utilità, nella consapevolezza che il rispetto e la tutela del territorio rappresentano un valore aggiunto insostituibile per la nostra comunità e per la nostra economia.

Un progetto così necessario e meritevole come la casa famiglia , a nostro modo di vedere, dovrebbe vedere la realizzazione in quest’ottica e con questi presupposti. La nostra proposta di pensare ad una possibile collocazione nell’area delle Cantine Antinori ci sembra assolutamente fattibile: ci sarebbero gli spazi e soprattutto si inserirebbe il progetto “fra la gente” e non in un’area isolata; come dice Marcello Forni è giusto dare visibilità e valorizzare queste realtà, non nasconderle. Proprio perché condividiamo fino in fondo quest’idea riteniamo la proposta che abbiamo fatto seria, coerente e concreta. Speriamo veramente che il nostro pensiero non venga ulteriormente strumentalizzato, ma si apra un confronto serio e onesto, soprattutto con l’Associazione “Per Crescere Insieme”.

Questi sono i nostri valori e le scelte che vogliamo rappresentare e promuovere, sotto il profilo culturale e amministrativo. Ci sarà certamente modo in occasione della presentazione del prossimo Regolamento Urbanistico, di discutere complessivamente le scelte urbanistiche necessarie per il nostro territorio, tema per noi fondamentale per rendere evidente una via alternativa all’attuale modello di società e di gestione della cosa pubblica.



Lucia Carlesi

Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista





13 luglio 2009

lunedì 29 giugno 2009

NON CI SONO SOLO GLI ECOMOSTRI

Ecco il testo del comunicato stampa che abbiamo inviato a Metropoli a proposito del progetto di casa famiglia a Montepaldi.

NON CI SONO SOLO GLI ECOMOSTRI 

Nel suo editoriale pubblicato sul numero di venerdì 19 giugno della rivista lei ascrive a un corto circuito del sistema di partecipazione e di informazione dei cittadini la protesta di una lettrice che, in una lettera pubblicata nella settimana precedente, si mostrava preoccupata per la nuova edificazione di una CASA FAMIGLIA a Montepaldi.


Concordiamo con lei sia nel dire che questo intervento non è sicuramente definibile un “ecomostro” sia nel considerare assolutamente meritoria la finalità del progetto in questione.

Riteniamo però correttamente fondata e non frutto di disinformazione la questione posta dalla lettrice, che si domandava se l’amministrazione comunale avesse verificato la possibilità di realizzare tale progetto recuperando volumetrie o fabbricati esistenti. In realtà il Piano Strutturale appena votato dal consiglio comunale uscente è lì a testimoniare che la volontà della amministrazione di San Casciano è quella di proseguire il consumo di suolo, di edificare in maniera distribuita sul territorio, diffusa attorno ai centri esistenti (ma con alcune eccezioni che consentono di edificare ex novo anche in territorio aperto collinare), nuove abitazioni, nuovi capannoni, nuovi negozi, nuovi edifici per il turismo.

Vogliamo prendere spunto da questa vicenda per fare un ragionamento di tipo generale: al di fuori di alcune operazioni “visibili”, per lo più lascito del passato (quali la variante LAIKA e l’area ANTINORI al Bardella) prevediamo che questa edificazione non sarà costituita da grandi opere, da condomini di 10 piani o da brutture talmente imponenti da suscitare riprovazione unanime.

Allora qui è il dilemma: come rispondere alle esigenze, giuste e fondate, di servizi pubblici o sociali, di aree per attività comuni, ma anche di nuove abitazioni per le esigenze della popolazione già esistente e di fasce deboli di società, così come di volumetrie al servizio delle imprese e delle attività produttive sia agricole, sia artigianali sia industriali?

Noi abbiamo indicato una strada, che è quella di far aderire il comune di San Casciano al movimento delle amministrazioni locali virtuose che hanno scelto la CRESCITA ZERO del consumo di suolo (chi vuole informarsi cerchi www.stopalconsumoditerritorio.it) Sono diverse le amministrazioni che hanno già aderito, al nord come al centro, a dimostrazione della praticabilità di questa strada in un paese come il nostro dove ovunque sono presenti case vuote, edifici dimessi, capannoni chiusi.

Questa scelta comporta in primo luogo il non dare per scontato che le volumetrie esistenti (ex agricole o ex produttive) debbano per forza essere consegnate alla speculazione immobiliare volta al mercato della residenza provinciale o internazionale, che trasforma gradualmente il nostro territorio in una sorta di Disneyland rurale sfondo per le ville che sostituiscono cascinali e fienili.

Ma comporta anche che tutti gli interventi edificatori, sia pur per pubblica utilità, siano orientati verso il RECUPERO di volumetrie esistenti o verso operazioni di COMPENSAZIONE (per cui si costruisce se da qualche altra parte si fa demolire una equivalente quantità,in modo che la somma di consumo di suolo torni comunque zero).

Questa è la strada per una vera sostenibilità, a nostro avviso non c’è possibilità di uscire dalla crisi ambientale ed economica attuale perpetuando modelli basati sulla CRESCITA infinita del consumo di risorse, e nel piccolo del nostro comune dobbiamo scegliere se imboccare con coerenza la strada di un cambiamento oggi possibile e necessario. Altrimenti ci vedremo proporre non uno ma mille piccoli interventi edilizi, tutti “sostenibili”, per carità, tutti di piccole dimensioni, tutti esteticamente gradevoli e “inseriti nel paesaggio” ed il risultato finale sarà però un aumento delle strade, del carico di traffico, del consumo di acqua e di suolo agricolo.

Ci consenta poi di dire che non pensiamo proprio di rappresentare un punto di vista “egoistico” nell’opporci alla cementificazione del territorio aperto e alla alterazione di BENI COMUNI, visto che questi sono spesso attaccati da potenti interessi speculativi PRIVATI: piuttosto, grandi interventi edificatori giustificati in passato con “l’interesse pubblico” si sono rivelati regali cospicui a società private che hanno lucrato sui valori immobiliari come dimostrano tra gli altri la vicenda Stianti e quella della Laika.

Vogliamo infine recepire l’invito al dialogo e all’incontro che Paolo Salvini, presidente dell’Associazione “Per Crescere Insieme” ha espresso nel suo intervento su Metropoli della scorsa settimana; condividiamo la volontà di trovare un comune terreno di confronto e, speriamo, di condivisione. A nostro parere l’Amministrazione di San Casciano avrebbe potuto fare molto per trovare una soluzione alle esigenze, giuste e da noi condivise, dell’Associazione, soddisfacente e non invasiva del territorio; ancora oggi sono possibili valide alternative, ad esempio l’occasione potrebbe essere quella di sfruttare le volumetrie previste in località Bardella al posto delle cantine Antinori: invece di prevedere centri commerciali e altre iniziative di carattere speculativo, lì potrebbe trovare una giusta collocazione proprio la casa-famiglia, ma anche la casa di riposo prevista sulla via Empolese, di cui ancora non vediamo l’inizio. Proviamo a pensarci.

Con cordialità



Lucia Carlesi

Laboratorio per un’altra San Casciano/Rifondazione Comunista-PdCI



29 giugno 2009
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano