sabato 25 giugno 2011

Acqua: una proposta alternativa per garantire gli investimenti necessari


Ecco un progetto di finanziamento perl'acqua pubblica elaborato dal Comitato referendario.


giovedì 23 giugno 2011

EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI: INTERVISTA A RAPHAEL ROSSI

Il tecnico sull’invasione dei rifiuti a Napoli: “É una guerra”
di Enrico Fierro

Dottor Rossi, chi sta sabotando la raccolta  dei rifiuti? Chi vuole Napoli eternamente sommersa dalla monnezza?
Raphael Rossi, mette da parte grafici e fascicoli, cerca di placare i due telefoni che gli squillano in continuazione, fissa l’ultimo appuntamento della giornata, “sì, parla col maresciallo, faremo un giro
di ricognizione insieme, stanotte”, alla fine risponde.
“Quando contemporaneamente in dieci punti della città scoppiano incendi dei cumuli di rifiuti, ci sono persone che trascinano i cassonetti dai marciapiedi alla strada, e parallelamente esplodono problemi con le ditte appaltatrici, beh, parlare di pressioni indebite sull’amministrazione comunale non è affatto sagerato. Sui rifiuti a Napoli si combatte una guerra, noi stiamo dalla parte di chi lavora per uscire dall’emergenza e delineare un nuovo piano, altri sono aggrappati l vecchio sistema di interessi e privilegi che in questi
anni è cresciuto sull’emergenza ”. Guerra della monnezza  a Napoli, con barricate e roghi, guerra a Caivano e
Acerra, dove non vogliono i “siti di trasferenza” (strutture dove si possono depositare i rifiuti per almeno 72 ore) e protestano con i sindaci in testa.
Commercianti che chiudono le serrande, le strade del centro cittadino dove l’aria è irrespirabile per i miasmi.
Raphael Rossi dirigeva l’azienda per la raccolta dei rifiuti a Torino, appena eletto, Luigi de Magistris lo ha voluto alla testa dell’Asia, l’azienda-carrozzone che a Napoli dovrebbe fare altrettanto con i risultati che tutta Italia vede ogni sera in tv. Tecnico capacissimo è conosciuto dal grande pubblico per aver rifiutato una tangente e denunciato sprechi e tentativi di corruzione. Oggi è nel cuore di quella tempesta perfetta tutta napoletana fatta di monnezza, camorre, interessi, emergenza.
Dottor Rossi parliamo ancora dei sabotaggi. Dove vogliono arrivare? “Ad ottenere cose che noi non possiamo dare. Abbiamo tanti difetti, anche quello di rispettare le leggi. In questi giorni ho dovuto affrontare
appaltatori che lavorano con Asia e che chiedono la forfettizzazione degli straordinari per lavorare. Una cosa assurda tecnicamente e legalmente”. Nel centro cittadino,Quartieri Spagnoli, via Toledo,la situazione è insostenibile,chi si occupa dellaraccolta? E’ una ditta che ha un subappalto con noi e che nei giorni scossi non ha effettuato a dovere il servizio di raccolta. E si tratta di circa 300 tonnellate al giorno sulle 1250 circa prodotte dall’intera città”. Lavajet ha ereditato i lavoratori della ditta Enerambiente,gravata da una interdittiva antimafia e al centro di una recente inchiesta che ha coinvolto anche personaggi politici del Pdl, è quella la ditta? “Esattamente”. E’ vero che i mezzi dell’Asia che si sono avventurati nelle zone di competenza di Lavajet per raccogliere i rifiuti sono stati danneggiati? “Abbiamo avuto molti problemi”.
Mi perdoni, ma se c’è un contenzioso con questa e altre imprese del subappalto, perché non revocate i contratti?
“Questo suggerisce il buonsenso, ma la realtà ci dice che per revocare un appalto ci vogliono due cose: il tempo (i contenziosi sono lunghissimi) e il danaro. E sono le due cose che in questo momento mancano”. Ha sbagliato il sindaco a dire che in cinque giorni avreste ripulito Napoli?
“Polemica assurda, quei tempi erano perfettamente compatibili dal punto di vista tecnico. Abbiamo avuto due difficoltà: l’atteggiamento di Lavajet che ha lasciato a terra 300 tonnellate di rifiuti che notte dopo notte  né di Asia né del Comune, ma di Provincia e Regione.
Mancano i siti e gli impianti di lavorazione vanno a rilento. Noi raccogliamo, ma i tempi di sversamento sono
lnghissimi”.
Quanti rifiuti ci sono a terra in questo momento? (Otto della sera di ieri,ndr).
“2500 tonnellate, due giorni di produzione di rifiuti, qualcosa come 250 camion”.
Il decreto che il governo non ha ancora approvato e che consentirebbe il trasporto dei rifiuti in altre regioni, risolverebbe qualche problema?
“Ci darebbe quell’o s s i ge n o che oggi ci manca, cambierebbe totalmente lo scenario perché abbiamo già individuato siti, definito accordi con le Regioni, insomma avremmo quella serenità che oggi ci manca per programmare altri interventi”.
Prima di parlare del futuro,da domani che farete?
"Da stanotte, come vede sono le otto della sera e sono in azienda con i miei tecnici, stanotte usciranno i nostri mezzi per la raccolta, aggrediremo come stiamo facendo le zone dove la situazione è più drammatica, ma inevitabilmente saremo costretti a trascurarne altre. E in più lavoriamo al piano presentato dal sindaco, aumento della differenziata e porta a porta da estendere a 325 mila abitanti. Oggi siamo fermi a 146 mila,
l’obiettivo è trattare i rifiuti della differenziata sul territorio e non trasportarli altrove.
Un piano che, come vede, proietta Napoli a livello delle altre città europee estendendo quei bellissimi risultati
che esistono, ma purtroppo solo su alcuni quartieri”.



lunedì 20 giugno 2011

Gassifiatore di Testi. Carlesi:"Un caso emblematico di spreco di denaro"

La Nazione, 16 giugno 2011

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Gassificatore, interrogazione del PRC per capire la reale situazione

Il nuovo corriere di Firenze, 16 giugno 2011

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martedì 14 giugno 2011

SAFI SMANTELLA IL GASSIFICATORE DI TESTI: OLTRE ALLO SPRECO DI RISORSE SI PENSA GIA' AL NUOVO INCENERITORE?


Operazione a sorpresa di Safi Spa: la società ha pubblicato un'indagine esplorativa di mercato per la ricerca di operatori economici per la “decommissioning” del gassificatore. In pratica sembra proprio che l'impianto verrà dismesso e smantellato.
Il gassificatore di Testi ha determinato costi di diverse decine di milioni di euro. Sotto il profilo economico possiamo dire che rappresenta un caso emblematico di spreco di denaro pubblico, sia negli anni di attività che negli anni successivi di “stand-by”, e evidente incapacità di gestire impianti complessi con alto impatto negativo sulla salute dei cittadini e sull'ambiente. Praticamente non ha mai funzionato. Nel 2001 è stato definitivamente fermato ma è sempre stato considerato un impianto essenziale dalle amministrazioni partecipate di Safi al punto che i costi di manutenzione, oltre 3 milioni di euro, sono stati riconosciuti dai Comuni al gestore al momento del conferimento alla Spa della proprietà degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti , quindi ancora notevoli risorse pubbliche investite sul gassificatore.
Il valore dell'impianto , stimato in 1.831.000 euro, è stato ampiamente sottolineato sia nel procedimento di cessione da parte dei Comuni degli impianti di Testi e Sibille a Safi, sia nel procedimento di fusione Safi Spa-Quadrifoglio Spa; di più, tali atti hanno previsto l'utilizzo e la riattivazione degli attuali macchinari. E adesso, invece, si procede a “rottamare” il tutto?
Ci chiediamo allora come sono state amministrate le risorse pubbliche e se l'obiettivo vero, una volta raggiunta la fusione societaria tra Safi e Quadrifoglio, non sia quello di disfarsi di macchinari che realmente sono obsoleti e ormai inutilizzabili per far posto al nuovo inceneritore, vero grande interesse della nuova Spa.
Su questi temi Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta una domanda di attualità al prossimo consiglio comunale di San Casciano Val di Pesa.
A parer nostro questa vicenda rappresenta in modo emblematico come le scelte strategiche del gestore e dei Comuni partecipati di Safi non abbiano rappresentato l'interesse della collettività: come si giustifica lo sperpero di risorse nel corso di tanti anni? E, per il futuro, proprio in vista della discussione sul nuovo piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti che pare sarà presentato a breve, perché le Amministrazioni del Chianti non voltano davvero pagina e propongono una diversa strategia per la gestione dei rifiuti? Esiste un ampio movimento che da vari anni richiede con precise proposte un cambiamento di rotta nella gestione dei rifiuti; adesso a livello politico provinciale si aprono prospettive interessanti; l'Amministrazione di Greve sta facendo proposte sulle quali sarebbe doveroso aprire un confronto.
L'incenerimento dei rifiuti è ormai una tecnica superata, oltre che insicura e insalubre, ovunque la si voglia praticare; le alternative concrete sono a disposizione, basta la volontà di fare scelte innovative. Ci rivolgiamo in particolare al Sindaco di San Casciano: perché arroccarsi su posizioni di retroguardia, invece di promuovere una pianificazione della gestione dei rifiuti fondata sulle pratiche della riduzione, del riuso, del riciclo, utilizzando la raccolta differenziata porta a porta su area vasta, e scegliere di destinare a queste priorità le ingenti risorse che sarebbero nccessarie per la realizzazione e la gestione di un inceneritore? Pensiamo che un'amministrazione attiva e lungimirante si dovrebbe riconoscere in queste scelte che a nostro modo di vedere sono le uniche che realmente tutelano il benessere della collettività e promuovono una gestione sostenibile del territorio e delle risorse.

COMUNICATO STAMPA RISULTATO REFERENDUM 1213 GIUGNO 2011

Abbiamo vinto!
Grazie a tutti i cittadini di San Casciano Val di Pesa che hanno creduto nei referendum e hanno partecipato a questa consultazione. A San Casciano i risultati sono molto eloquenti: oltre il 69% di partecipanti, di cui oltre il 95% ha espresso quattro SI.
Grazie a tutti coloro che con tanto impegno e generosità si sono mobilitati per il SI ai quattro referendum.
Una vittoria della democrazia. Il raggiungimento del quorum restituisce allo strumento del referendum credibilità e legittimità.
Una vittoria per il diritto all'acqua e ai beni comuni. Adesso si può lottare con più forza per impedire la privatizzazione degli acquedotti, potremo parlare di ripubblicizzazione del servizio, a partire da Publiacqua.
Una vittoria per il diritto al futuro. Cancellando il Piano Nucleare del Governo, gli elettori hanno affermato il diritto delle future generazioni a vivere in un mondo senza scorie, senza rischi di contaminazione nucleare e hanno scelto di far crescere le energie rinnovabili.
Una vittoria della legalità. Con la bocciatura del legittimo impedimento i cittadini hanno voluto riaffermare l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge.
Una vittoria per cambiare. I referendum hanno messo uno stop alla cultura del liberismo, dell'individualismo, del consumismo, si apre una stagione nuova, la politica deve saper ascoltare e cambiare. Nessuno strumentalizzi questo voto: appartiene solo alla gente, che ha saputo e voluto scegliere nonostante l'assenza anche a livello locale dei grandi partiti, e il boicottaggio dell'informazione; appartiene ai comitati, a chi si è spero quotidianamente per “una giusta causa” che fa ritrovare a questo Paese dignità e fiducia.
Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista nel Consiglio Comunale di San Casciano ha sempre rappresentato i temi posti dai referendum, da oggi lo faremo con ancora maggiore impegno e tutta la convinzione possibile.

lunedì 13 giugno 2011

UNA VITTORIA PER IL FUTURO, PER IL CAMBIAMENTO

GRAZIE
A TUTTI I CITTADINI DI SAN CASCIANO VAL DI PESA
CHE HANNO CREDUTO NEI REFERENDUM
E HANNO PARTECIPATO A QUESTA CONSULTAZIONE

UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA
Il raggiungimento  del  quorum  restituisce  allo  strumento  del  referendum  credibilità  e  legittimità

UNA VITTORIA PER IL DIRITTO ALL'ACQUA E AI BENI COMUNI
Adesso si può lottare con più forza per impedire la privatizzazione degli acquedotti, potremo parlare di ripubblicizzazione del servizio, a partire da Publiacqua

UNA VITTORIA PER IL DIRITTO AL FUTURO
Cancellando il Piano Nucleare del Governo, gli elettori hanno affermato il diritto delle future generazioni a vivere in un mondo senza scorie, senza rischi di contaminazione nucleare

UNA VITTORIA DELLA LEGALITA'
Con la bocciatura del legittimo impedimento i cittadini hanno voluto riaffermare l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge

UNA VITTORIA PER CAMBIARE

 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano