L'attività del Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua
programmazione
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Dopo le dimissioni di Lucia Carlesi da consigliere comunale, l'attività del
Laboratorio per un'Altra San Casciano continua nella sua programmazione.
Sarà po...
sabato 26 settembre 2009
venerdì 25 settembre 2009
Democrazia chilometro zero
Il Laboratorio per un'altra San Casciano parteciperà all'incontro "Democrazia chilometro zero" per l’autogoverno che si svolgerà il 10 e l'11 ottobre 2009 alla comunità delle Piagge, Firenze.
Una nuova democrazia si diffonde nel paese al di sotto dei radar dei media e vista con diffidenza dai partiti. Chi la promuove si propone anche di aprire qualche breccia nelle istituzioni della rappresentanza a livello locale, ma il centro di gravità della sua azione è fuori, nella società, dove si creano alleanze basate su progetti concreti e sulle relazioni tra persone.
L’obiettivo è costruire una società solidale e conviviale che parta dalla salvaguardia e difesa dei beni comuni dall’invadenza del mercato e dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza, distanziandosi dalla ormai evidente subordinazione al mercato dei rappresentanti politici. Per fare questo si creano organizzazioni orizzontali, che decidono per consenso e promuovono dal basso progettualità ancorate ai territori locali ma nello stesso tempo universali, nell’epoca della grande crisi sociale e finanziaria, ambientale e democratica.
Anche quest’estate a San Casciano è mancata l’acqua: basta con i disservizi di Publiacqua
Anche quest’estate a San Casciano è mancata l’acqua: basta con i disservizi di Publiacqua.
L’acqua è un bene comune, una risorsa preziosa che deve essere gestita con efficienza e trasparenza e deve tornare sotto il controllo pubblico.
DOMANDA DI ATTUALITÀ SULLA CRISI IDRICA A SAN CASCIANO VAL DI PESA PREESENTATA DA LABORATORIO PER UN’ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA
Anche quest’estate nel nostro comune la carenza di acqua si è presentata in modo grave e allarmante, in primo luogo nel centro del capoluogo, nelle ultime settimane con pesanti conseguenze in vaste aree del territorio comunale.
L’acqua è mancata e manca tuttora, nonostante a inizio estate fosse stato propagandato sulla stampa il superamento delle problematiche legate all’approvvigionamento idrico.
Ci sembra che in questa situazione di emergenza Publiacqua non abbia garantito un’informazione trasparente e chiara.
In molte occasioni i cittadini non sono stati avvisati dei disagi che si sarebbero verificati, quando ci sono state comunicazioni si è fatto spesso riferimento genericamente a “gravi guasti sulla rete idrica”, o si è pensato che fosse sufficiente un messaggio di segreteria telefonica, lasciando i cittadini in uno stato di continua incertezza.
Publiacqua, come gestore del servizio, ha il compito di garantire ad ogni cittadino un servizio efficiente e, in ogni caso, ha l’obbligo di motivare adeguatamente le eventuali problematiche e i disservizi.
Questi problemi ci confermano ulteriormente la convinzione che una risorsa strategica come l’acqua deve rimanere pubblica, sotto il controllo partecipato della cittadinanza, e che si sia quindi sbagliato a trasformare Publiacqua in una Società per azioni.
PERCIO’ SI CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Lucia Carlesi
Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista
22 settembre 2009
L’acqua è un bene comune, una risorsa preziosa che deve essere gestita con efficienza e trasparenza e deve tornare sotto il controllo pubblico.
DOMANDA DI ATTUALITÀ SULLA CRISI IDRICA A SAN CASCIANO VAL DI PESA PREESENTATA DA LABORATORIO PER UN’ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA
Anche quest’estate nel nostro comune la carenza di acqua si è presentata in modo grave e allarmante, in primo luogo nel centro del capoluogo, nelle ultime settimane con pesanti conseguenze in vaste aree del territorio comunale.
L’acqua è mancata e manca tuttora, nonostante a inizio estate fosse stato propagandato sulla stampa il superamento delle problematiche legate all’approvvigionamento idrico.
Ci sembra che in questa situazione di emergenza Publiacqua non abbia garantito un’informazione trasparente e chiara.
In molte occasioni i cittadini non sono stati avvisati dei disagi che si sarebbero verificati, quando ci sono state comunicazioni si è fatto spesso riferimento genericamente a “gravi guasti sulla rete idrica”, o si è pensato che fosse sufficiente un messaggio di segreteria telefonica, lasciando i cittadini in uno stato di continua incertezza.
Publiacqua, come gestore del servizio, ha il compito di garantire ad ogni cittadino un servizio efficiente e, in ogni caso, ha l’obbligo di motivare adeguatamente le eventuali problematiche e i disservizi.
Questi problemi ci confermano ulteriormente la convinzione che una risorsa strategica come l’acqua deve rimanere pubblica, sotto il controllo partecipato della cittadinanza, e che si sia quindi sbagliato a trasformare Publiacqua in una Società per azioni.
PERCIO’ SI CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
- in che modo pensano di poter intervenire su Publiacqua al fine di garantire ai cittadini un’informazione completa e tempestiva
- se era stato previsto e predisposto un piano di azioni da compiere in caso di crisi idrica
- qual è allo stato attuale la situazione rispetto all’approvvigionamento idrico sul territorio comunale
- quali sono le problematiche sulla rete richiamate da Publiacqua, se si tratta di guasti o carenze nella ristrutturazione e adeguamento degli impianti e reti di potabilizzazione e distribuzione idrica
- quali iniziative sono previste e in che modo pensano di poter intervenire rispetto a Publiacqua, per far sì che venga potenziata l'attività di manutenzione ordinaria in modo da ridurre e possibilmente eliminare le perdite presenti sulla rete idrica sul territorio comunale
Lucia Carlesi
Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista
22 settembre 2009
giovedì 24 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
Rifiuti: è ora di voltare pagina
Il Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta al prossimo Consiglio comunale una mozione per chiedere interventi alternativi per una gestione e smaltimento dei rifiuti che tuteli la saluti, rispetti l’ambiente, sia economicamente vantaggiosa per i cittadini.
Gli inceneritori sono impianti ormai superati e dannosi per la salute.
L’inceneritore del Chianti previsto a Testi nell’area Sacci già gravemente compromessa per la presenza del cementificio, determinerebbe un ulteriore peggioramento della qualità ambientale e sanitaria del territorio
La raccolta differenziata con il sistema a cassonetto non permette di raggiungere neanche gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalle leggi vigenti.
Infatti il comune di San Casciano nel 2008 con il 42,72% di raccolta differenziata è al di sotto della percentuale minima prevista dalla normativa e questo comporterà un aumento dei costi per i cittadini.
In queste settimane è in discussione il nuovo Piano Interprovinciale Rifiuti, occorrono urgentemente scelte alternative. Possiamo concretamente fare a meno degli inceneritori. E non lo diciamo solo noi: nel Chianti si sono levate voci autorevoli per chiedere una svolta nella politica di gestione dei rifiuti.
Va avviata una seria campagna di riduzione a monte dei rifiuti e attivata la raccolta porta a porta secondo la strategia Rifiuti Zero: esperienze di molti comuni italiani, anche a noi vicini come Capannori, ci dimostrano che l’obiettivo “rifiuti zero” non è irrealizzabile, anzi. Si tratta di porsi il problema della produzione di rifiuti all’origine, dello sviluppo di una raccolta differenziata di qualità, della costruzione di una filiera nel trattamento dei rifiuti centrata sulla prevenzione, il riuso e il riciclo, che sviluppi l’occupazione, risani l’ambiente e abbatta i costi della tariffa.
La raccolta “porta a porta”rappresenta il primo strumento per rendere concreta questa prospettiva.
Questo sistema di raccolta dei rifiuti è vantaggioso per la comunità e per il singolo cittadino, sia sotto il profilo economico, inducendo una diminuzione dei costi e quindi una riduzione delle tariffe del servizio nei confronti degli utenti, sia per il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e pertanto in termini di maggiori garanzie per la salute.
Si ottengono alte percentuali di raccolta differenziata di qualità, si attiva un ciclo virtuoso per riciclare e riutilizzare i materiali, quindi la frazione residua è talmente scarsa da rendere economicamente non sostenibile la gestione di un inceneritore.
Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista propone al Consiglio comunale di aderire alla Strategia Rifiuti Zero e chiede una revisione del Piano Rifiuti: si deve bloccare la previsione dell’inceneritore a Testi, deve partire subito la raccolta “porta a porta”, unico modo per raggiungere nei prossimi anni gli obiettivi di raccolta differenziata previsti e non penalizzare i cittadini con una tariffazione più alta.
Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano chiede la convocazione in tempi brevi di un consiglio comunale sul tema “Rifiuti” affinché il Sindaco e la Giunta riferiscano sui programmi e gli interventi previsti per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e per discutere complessivamente delle strategie per una gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti nel comune di San Casciano e nel Chianti.
Oggi la difesa della salute, dell’aria, del suolo, dei beni comuni impone agli amministratori e ai partiti scelte politiche non più ambigue: dicano chiaramente se stanno dalla parte del sistema di incenerimento o di quello della salvaguardia ambientale, della tutela della salute e della riduzione della spesa dei cittadini.
Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista
21 settembre 2009
Gli inceneritori sono impianti ormai superati e dannosi per la salute.
L’inceneritore del Chianti previsto a Testi nell’area Sacci già gravemente compromessa per la presenza del cementificio, determinerebbe un ulteriore peggioramento della qualità ambientale e sanitaria del territorio
La raccolta differenziata con il sistema a cassonetto non permette di raggiungere neanche gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalle leggi vigenti.
Infatti il comune di San Casciano nel 2008 con il 42,72% di raccolta differenziata è al di sotto della percentuale minima prevista dalla normativa e questo comporterà un aumento dei costi per i cittadini.
In queste settimane è in discussione il nuovo Piano Interprovinciale Rifiuti, occorrono urgentemente scelte alternative. Possiamo concretamente fare a meno degli inceneritori. E non lo diciamo solo noi: nel Chianti si sono levate voci autorevoli per chiedere una svolta nella politica di gestione dei rifiuti.
Va avviata una seria campagna di riduzione a monte dei rifiuti e attivata la raccolta porta a porta secondo la strategia Rifiuti Zero: esperienze di molti comuni italiani, anche a noi vicini come Capannori, ci dimostrano che l’obiettivo “rifiuti zero” non è irrealizzabile, anzi. Si tratta di porsi il problema della produzione di rifiuti all’origine, dello sviluppo di una raccolta differenziata di qualità, della costruzione di una filiera nel trattamento dei rifiuti centrata sulla prevenzione, il riuso e il riciclo, che sviluppi l’occupazione, risani l’ambiente e abbatta i costi della tariffa.
La raccolta “porta a porta”rappresenta il primo strumento per rendere concreta questa prospettiva.
Questo sistema di raccolta dei rifiuti è vantaggioso per la comunità e per il singolo cittadino, sia sotto il profilo economico, inducendo una diminuzione dei costi e quindi una riduzione delle tariffe del servizio nei confronti degli utenti, sia per il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e pertanto in termini di maggiori garanzie per la salute.
Si ottengono alte percentuali di raccolta differenziata di qualità, si attiva un ciclo virtuoso per riciclare e riutilizzare i materiali, quindi la frazione residua è talmente scarsa da rendere economicamente non sostenibile la gestione di un inceneritore.
Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista propone al Consiglio comunale di aderire alla Strategia Rifiuti Zero e chiede una revisione del Piano Rifiuti: si deve bloccare la previsione dell’inceneritore a Testi, deve partire subito la raccolta “porta a porta”, unico modo per raggiungere nei prossimi anni gli obiettivi di raccolta differenziata previsti e non penalizzare i cittadini con una tariffazione più alta.
Il gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano chiede la convocazione in tempi brevi di un consiglio comunale sul tema “Rifiuti” affinché il Sindaco e la Giunta riferiscano sui programmi e gli interventi previsti per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e per discutere complessivamente delle strategie per una gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti nel comune di San Casciano e nel Chianti.
Oggi la difesa della salute, dell’aria, del suolo, dei beni comuni impone agli amministratori e ai partiti scelte politiche non più ambigue: dicano chiaramente se stanno dalla parte del sistema di incenerimento o di quello della salvaguardia ambientale, della tutela della salute e della riduzione della spesa dei cittadini.
Lucia Carlesi
Gruppo Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista
21 settembre 2009
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