martedì 16 marzo 2010

20 Marzo 2010 - Manifestazione nazionale – Roma

Il Laboratorio per un'altra San Casciano aderisce alla

L'acqua è un diritto, non una merce!

20 Marzo 2010
Manifestazione nazionale a Roma
Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa

Per informazioni: www.acquabenecomune.org

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Appello di Padre Alex Zanotelli
Acqua: Hasta la victoria!

Questo è l’anno dell’acqua, l’anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l’acqua sarà merce o diritto fondamentale umano.
Il 19 novembre 2009, il governo Berlusconi ha votato la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d’Italia. E’ la sconfitta della politica, è la vittoria dei potentati economico-finanziari. E’ la vittoria del mercato, la mercificazione della ‘creatura’ più sacra che abbiamo: ’sorella acqua’.
Questo decreto sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo Paese, che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua (avremo così cittadini di serie A e di serie B!). Ma soprattutto, la privatizzazione dell’acqua, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete.
Per me è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell’umanità (‘l’oro blu’), bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l’incremento demografico.
L’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile.
Purtroppo, il nostro governo, con la legge Ronchi, ha scelto un’altra strada, quella della mercificazione dell’acqua.
Ma sono convinto che la vittoria dei potentati economico-finanziari si trasformerà in un boomerang.
E’ già oggi notevole la reazione popolare contro questa decisione immorale. Questi anni di impegno e di sensibilizzazione sull’acqua, mi inducono ad affermare che abbiamo ottenuto in Italia una vittoria culturale ,che ora deve diventare politica.
Ecco perché il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua pubblica, lancia ora il Referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. Non sarà un referendum solo abrogativo, ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro :o la privatizzazione dell’acqua o il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico.
Le date del referendum verranno annunciate in una grande manifestazione nazionale a Roma il 20 marzo, alla vigilia della Giornata Mondiale dell’acqua (22marzo).
Nel frattempo chiediamo a tutti di costituirsi in gruppi e comitati in difesa dell’acqua, che siano poi capaci di coordinarsi a livello provinciale e regionale.
E’ la difesa del bene più prezioso che abbiamo (aria e acqua sono i due elementi essenziali per la vita!). Chiediamo a tutti i gruppi e comitati di fare pressione prima di tutto sui propri Comuni affinché convochino consigli monotematici per dichiarare che l’acqua è un bene di non rilevanza economica. Questo apre la possibilità di affidare la gestione dell’acqua ad un soggetto di diritto pubblico.
Abbiamo bisogno che migliaia di Comuni si esprimano. Potrebbe essere questo un altro referendum popolare propositivo.
Solo un grande movimento popolare trasversale potrà regalarci una grande vittoria per il bene comune. Sull’acqua ci giochiamo tutto, anche la nostra democrazia.
Dobbiamo e possiamo vincere. Ce l’ha fatta Parigi (la patria delle grandi multinazionali dell’acqua ,Veolia, Ondeo ,Saur che stanno mettendo le mani sull’acqua italiana) a ritornare alla gestione pubblica. Ce la possiamo fare anche noi.
Mobilitiamoci! È l’anno dell’acqua!

Napoli, 7 febbraio 2010
Alex Zanotelli

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Giù le mani dall’oro blu
Fonte: www.oggiscienza.it

Il 20 marzo un corteo organizzato dal Forum dei movimenti per l’acqua sfilerà a Roma contro la privatizzazione dei servizi idrici. Al via la raccolta firme per un referendum con cui porre fine ai profitti su un bene di tutti

POLITICA – Monta dal basso la protesta contro la legge che a novembre ha consegnato i servizi idrici del paese alle aziende private e alle multinazionali. “Se con l’approvazione dell’art. 23 bis, integrato all’art. 15 del decreto Ronchi, il governo Berlusconi ha pensato di chiudere la partita, si è sbagliato di grosso. I giochi sono ancora aperti”, promette Marco Bersani, del Forum nazionale dei movimenti per l’acqua e tra i promotori della manifestazione nazionale a Roma, sabato 20 marzo.

“Scendiamo in piazza per ribadire il No alla privatizzazione e alla mercificazione dell’acqua e riaffermare che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale”. All’iniziativa hanno aderito associazioni ambientaliste, associazioni di consumatori, comitati locali, il mondo cattolico, movimenti sociali e sindacali, forze politiche. “Non ci aspettavamo neanche noi un sostegno così vasto. Questa grande manifestazione apartitica sarà l’occasione per far sentire la voce di un movimento di resistenza vero, diffuso e radicato nel territorio che in questi anni ha contrastato i processi di privatizzazione dell’acqua portati avanti dalle politiche governative. Processi che hanno subito un’ulteriore, pesante accelerazione con l’attuale governo. Nella totale noncuranza verso la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare che abbiamo consegnato al Parlamento nel 2007 corredata da oltre 400 mila firme e che da allora giace nei cassetti delle commissioni parlamentari”, polemizza Bersani.

Oltre alla manifestazione, la protesta prosegue con una campagna di raccolta firme per la promozione di un triplice referendum. “Tre Sì per abrogare l’ultima legge sulla privatizzazione dei servizi idrici del governo Berlusconi, il decreto che stabilisce che la gestione dei servizi idrici spetti alle SpA e la tassa del 7% che paghiamo in bolletta per compensare il capitale investito dai privati nel settore. In particolare – prosegue il promotore del referendum – il terzo quesito avrebbe come immediata conseguenza la riduzione delle tariffe e una valenza simbolica enorme, perché l’acqua non è un bene su cui far profitti”.
Di fronte a queste posizioni di principio, chi è favorevole alla privatizzazione dell’acqua obietta che una maggiore partecipazione delle aziende nel settore è la risposta a sprechi e inefficienze del colabrodo degli acquedotti italiani. “Non è una battaglia ideologica, ci sono almeno tre motivi per opporsi alla privatizzazione”, replica Bersani. “Primo, gli investimenti. Tra il 1986 e il 1995, quando il sistema idrico era completamente pubblico, gli investimenti statali superavano i due miliardi di euro l’anno. Tra il 1996 e il 2005, con l’ingresso delle SpA, sono crollati a 700 milioni di euro l’anno, un terzo rispetto al decennio precedente. In secondo luogo, l’occupazione. Il personale si è dimezzato, con un inevitabile peggioramento del servizio. Terzo: la sostenibilità. Se l’acqua è un business, tutte le politiche di riduzione dei consumi sono destinate a fallire, perché maggiori sono i consumi più alti saranno i guadagni. Siamo convinti che l’unica soluzione sia migliorare il sistema pubblico secondo un modello di democrazia partecipata”.
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano