lunedì 24 maggio 2010

La manifestazione di Montale contro gli inceneritori - 22 maggio 2010

Il Laboratorio alla manifestazione di Montale contro gli inceneritori

LA RAPINA DEL CONDONO

L'ENNESIMA INIZIATIVA NEFANDA DEL GOVERNO BERLUSCONI

[Il Manifesto, 23/05/2010]


La notizia è confermata. Il governo starebbe per inserire nella manovra finanziaria un provvedimento di condono per gli edifici abusivi emersi dalle verifiche del catasto. Insomma, per compensare gli autori delle speculazioni finanziarie e «risolvere» in tal modo la crisi dell’euro, oltre a togliere soldi dalle nostre tasche tagliando salari e pensioni e aumentando tariffe, tolgono speranza al nostro futuro dissipando un po’ di più due beni comuni cui è affidato il nostro destino: l’autorità dello stato e la salute del territorio.

Lo Stato - anzi, la Repubblica - non è di «lorsignori». Lo abbiamo conquistato con la Resistenza, e con la Costituzione gli abbiamo affidato la cura degli interessi collettivi, fondandolo sul lavoro e sulla tensione verso l’equità. La certezza della legge è la garanzia soprattutto per quelli che hanno meno potere degli altri. Condonare gli abusi di chi ha infranto la legge dello stato significa minare l’autorità pubblica, confermando la convinzione che chi non viola la legge (a spese degli altri) è un fesso. Il territorio non è suolo edificabile ad libitum di chi ne possiede un pezzo. È un bene scarso, intriso di bellezza e di storia e minacciato da fragilità estese e spesso nascoste; è un patrimonio collettivo che deve essere utilizzato oggi e domani, nelle sue potenzialità e nei suoi valori. In tutti i paesi civili la sua utilizzazione da parte dei possessori è assoggettata al rispetto di norme d’interesse collettivo, che si chiamano «piani territoriali e urbanistici». Legittimare l’abusivismo significa premiare chi ha anteposto i propri interessi immediati a quelli di tutti, incoraggiare quelli che possono a seguire questa strada. Come Paolo Berdini ricordava, anticipando sul manifesto del 16 maggio il ricorso governativo al condono, il berlusconismo non è nuovo a queste imprese. Dopo il condono di Craxi nel 1985 i governi di destra ne hanno approvato un secondo (1996) e un terzo (2003). L’anno scorso, plagiando i presidenti regionali, Berlusconi col suo «piano casa » ha promosso quello che si è definito «condono preventivo». Emeno di un mese fa, con un decreto legge che è passato sotto silenzio, il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento che condona gli abusi «per fronteggiare la grave situazione abitativa della Campania ». Una grande campagna d’opinione per difendere i beni comuni dell’autorità collettiva e del territorio dovrebbe intrecciarsi con quelle in corso per la difesa dell’acqua pubblica e per la libertà dell’informazione. Solo quando queste battaglie, insieme a quelle per la scuola e per il lavoro, troveranno un denominatore e una voce comune si potrà sperare in un coronamento politico dell’azione che si svolge nelle piazze: queste sono il primo luogo della democrazia, non possono essere l’unico. Il denominatore comune emerge dalla violenza dei fatti: è la difesa dei beni comuni. La voce ancora non si è levata.



di Edoardo Salzano

REPORT DA MONTALE: 22 MAGGIO UNA BELLA MANIFESTAZIONE PACIFICA E COLORATA, PER DIRE NO A TUTTI GLI INCENERITORI, PER DIRE SI' ALLA TUTELA DELLA SALUTE E ALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DEI BENI COMUNI

Riceviamo dal Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT e volentieri pubblichiamo:

CRESCONO I NO! AGLI INCENERITORI, e a tutta la filiera dell'incenerimento, CDR, Biomasse ecc; CRESCONO I SI ! ALLE ALTERNATIVE , RD spinte, recupero, riciclo, riuso ecc;
AUMENTA LA CONSAPEVOLEZZA CHE GLI INCENERITORI OLTRE AD ESSERE UNA MINACCIA PER LA SALUTE NOSTRA E DELLE GENERAZIONI FUTURE, SONO LA PUNTA DELL' ICEBERG DI MAFIE, CORRUZIONI, MALAFFARE, DERIVE AUTORITARIE......

Lo abbiamo visto assai bene alla manifestazione dove, da una parte c'erano mamme, bambini, tantissimi giovani, gli attori di strada, le bande musicali, e TANTA, TANTA VOGLIA DI VIVERE, E DI DIRE BASTA ALLE MACCHINE DI MORTE, dall'altra elicotteri che volavano sopra le nostre teste, pronti A FARE COSA??? Nessun vero scopo se non quello di TERRORIZZARE, di dire alla gente di stare a casa e di non uscire, di non pensare, di non protestare....TUTTI I TOMBINI SIGILLATI....!!! TUTTI I CASSONETTI SPARITI!!! TANTISSIMA POLIZIA, CARABINIERI, VIGILI URBANI, CAMIONETTE, VOLANTI, CELLULLARI ......... TUTTI SCHIERATI PER INSCENARE IL TERRORE! PERO' man mano che il corteo sfilava aumentavano anche le persone vincendo il terrore e tranquillizzati dal clima festoso, ci salutavano dalle finestre e dai giardini delle loro case, dove erano stati bloccati dalle "voci" fatte circolare ad arte nei giorni che hanno preceduto la manifestazione e che annunciavano roghi di macchine di cassonetti e vetrine sfasciate. LA MANIFESTAZIONE FATTA A MONTALE, Luogo oramai triste simbolo della CONTAMINAZIONE IMPUNITA dei cibi, dei terreni, dove anche il latte materno è risultato inquinato, dove i sindaci proprietari dell'impianto (quindi in pieno conflitto di interesse) hanno abdicato al loro ruolo istituzionale di tutela della salute pubblica e dove gli organi preposti ai controlli, coprono loro le spalle garantendo la copertura "scientifica" con dati che invece continuano a confermare il pesante livello di contaminazione, HA FATTO CAPIRE CHE LA POSTA IN BALLO E' ALTISSIMA, PER I LORO SPORCHI AFFARI NON SOLO CI RUBANO LA SALUTE, MA CI HANNO RUBATO ANCHE LA DEMOCRAZIA.
SIAMO TANTI.....SIAMO PIU' DI LORO, FACCIAMO SENTIRE E VEDERE.

Terra Futura 2010



Ugo Biggeri, presidente Fondazione culturale Responsabilità Etica onlus, presenta così la settima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che si svolgerà dal 28 al 30 maggio, alla Fortezza da Basso a Firenze:
«Terra Futura è il luogo dove il “popolo della pace” si incontra con le imprese e con le istituzioni sulle questioni concrete, per far conoscere e mettere in rete le buone pratiche di sostenibilità esistenti. Tema di quest’anno le Comunità sostenibili e responsabili, laboratori di futuro, a ribadire come resti fondamentale il ruolo del cittadino responsabile e della società civile organizzata nel promuovere nuova cultura e nel dar vita ad esperienze che generano sui territori percorsi virtuosi e possono spingere la politica a occuparsi di tante questioni spesso gravemente trascurate».

Terra Futura è promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. Pace, diritti umani, giustizia sociale, sviluppo sostenibile: ancora una volta Terra Futura chiede una svolta e impegni concreti:

«Ci hanno fatto credere che servono troppi soldi per realizzare gli obiettivi del millennio, e che questi soldi - qualche decina di miliardi di euro – mancano» ha continuato Biggeri. «Non si trova denaro per salvare beni comuni come l’acqua, l’istruzione, i diritti a una vita dignitosa per tutti,… eppure soltanto per l’ultima manovra finanziaria per salvare l’economia europea sono stati destinati ben 750 miliardi di euro. Questo ci fa capire chiaramente, fa quasi male dirlo, che la finanza è considerata un bene comune. E allora, per lo stesso motivo, dobbiamo come cittadini far sentire la nostra voce, chiedere che sia seriamente regolamentata, ad esempio con tasse sulle transazioni finanziarie».

domenica 23 maggio 2010

Reggio Emilia: fare la spesa a km e rifiuti zero



Questo è il primo negozio a km 0 e a rifiuti 0 in Emilia Romagna, quello di Emanuela Ferrari e Paolo Boni a Reggio Emilia.

Con gli interventi di Maurizio Pallante, Marco Boschini, Giovanni Favia, Davide Valeriani.

Come ti disintossico dal petrolio



La dipendenza da petrolio presenta caratteristiche comuni a tutte le altre dipendenze psicoloiche, e come tale va trattata, in questo processo il linguaggio è uno degli aspetti chiave.

Il nostro rapporto con i combustibili fossili è, secondo Rob Hopkins, fondatore del Movimento della Transizione e autore del Manuale pratico della Transizione: dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle comunità locali, una dipendenza a tutti gli effetti, una dipendenza, dunque, non soltanto pratica, ma anche e soprattutto psicologica. Ne consumiamo in maniera enorme e se li eliminiamo abbiamo la sensazione che la qualità della nostra vita debba diminuire significativamente. La letteratura sulle dipendenze ci permette di capire meglio cosa può significare cambiare e quale sia il percorso da compiere.

Questi studi articolano il processo di cambiamento sostanzialmente in tre stadi: pre-contemplazione, nel quale non ci si rende neppure conto dell'esistenza del problema; contemplazione, in cui ci si propone di fare qualcosa possibilmente nel giro di sei mesi; preparazione, quando ci si decide ad agire entro un mese.

L'ambito del linguaggio è uno degli aspetti importanti di questo processo. La domanda è: come argomentare efficacemente in modo da attirare un'ampia gamma di persone, non solo una ristretta nicchia?

Quali saranno, dunque le parole giuste?
Spesso nel momento ambientalista si comunica come supponendo che le persone si trovino tutte al terzo stadio e che basti poco per indurle a cambiare. Ci si focalizza su termini quali riduzione, declino, austerità, una politica della rinuncia in fin dei conti, ottenendo spesso l'effetto contrario. Dobbiamo invece coinvolgere gli imprenditori, perché sviluppino nuove idee, utilizzando parole come intraprendenza, impresa, opportunità, creatività; i gruppi più tradizionali, mettendo l'accento su parole come tradizione, famiglia, comunità, peculiarità locale, identità, cultura; i gruppi di matrice religiosa con gli aspetti etici e i valori; e così via.

Produrre meno carbonio ed utilizzare meno petrolio può trasformarsi in un opportunità straordinaria, possibile se si troveranno nuove soluzioni localmente e in modo autonomo. Per far ciò occorre sviluppare una positiva consapevolezza della portata storica del cambiamento in atto.

Leggi il PDF dell'intervista a Rob Hopkins di Chiara Somajni comparsa su Ventiquattro (magazine del Sole 24 Ore)...
 

Far tornare le api a volare a San Casciano!

L’ape, il simbolo della nostra lista, richiama l’obiettivo di far tornare le api a volare a San Casciano. Un mondo senza api non è a misura d’uomo, è avvelenato e ostile alla vita. L’ape sarà anche il nostro modello di comportamento: le api sono laboriose, sociali, pacifiche e hanno bisogno di un ambiente pulito.

San Casciano Val di Pesa • Laboratorio per un’Altra San Casciano